Immigrazione, al Festival della Politica il sindaco Pd Achille Variati: “i centro-africani fanno la pipì davanti agli alberi”. Ma non plaudiva al Consiglio degli stranieri?
Sabato 10 Settembre 2016 alle 22:30 | 1 commenti
La sesta edizione del Festival della Politica è andata in scena a piazza Ferretto a Mestre la sera di venerdì 9 settembre (qui il video integrale) con quattro sindaci dei maggiori capoluoghi del Veneto: Luigi Brugnaro di Venezia, Flavio Tosi di Verona, Giovanni Manildo di Treviso e per Vicenza il primo cittadino e presidente della Provincia Achille Variati. Diversi i temi affrontati, tra cui quelli della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, dal direttore di Rete Veneta Luigi Bacialli, che è partito dal cavallo di battaglia delle sue trasmissioni, sicurezza e degrado, sfociato poi inevitabilmente nella questione immigrazione, con il fuori programma, poco prima dell'intervento di Variati, di un signore straniero tra il pubblico che voleva intervenire ed è stato portato via a forza.
Poi è iniziato lo show del sindaco vicentino del Partito Democratico, con parole già pronunciate anche durante l'annuncio dell'ordinanza per il Giardino Salvi, ma che ora, ribadite in piazza e diretta televisiva, probabilmente faranno vergognare alcuni vicentini ed esponenti del Pd.
Variati ha iniziato il suo discorso parlando di “tutte queste presenze che vengono da paesi con la cultura completamente diversa dalla nostra, è ovvio che questi elementi di degrado anche grave si affaccianoâ€.
E Variati per suggellare la sua tesi porta un esempio contro il quale, se l'avesse fatto l'ex sindaco sceriffo di Treviso della Lega Nord Giancarlo Gentilini o il Matteo Salvini di turno, forse sarebbe scoppiato il finimondo:
“Se uno viene dal centro-Africa e fa la pipì davanti ad un albero, per lui è una cosa praticamente normale, così come stendersi per terra o bivaccareâ€.
Parole che ci si aspetterebbe di sentire al bar sotto casa e non da un rappresentante delle istituzioni che generalizza su un'etnia di persone, o come le ha chiamate lui “presenzeâ€, spesso laureate e con una sensibilità che consiglieremmo al primo cittadino di imitare più spesso e non solo quando deve vantarsi, ipocritamente, della istituzione del nuovo Consiglio degli stranieri a Vicenza, di cui fanno parte tanti africani che non si lamentano delle bombe lanciate nei loro paesi su di loro e più "orripilanti" della pipì che qualcuno, sbagliando, fa sull'erba dei nostri giardini.
Tutto questo Variati lo dice dimenticandosi poi dei tanti barboni italiani che fanno pipì e bivaccano tutto il giorno in viale Roma, pur avendo la nostra stessa e cosiddetta cultura.
E, infatti, il sindaco di Vicenza parlando di profughi ricorda il primo articolo della Costituzione italiana scandendo: “L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoroâ€, dimenticando quella parola “democratica†eliminata in passato dal vocabolario (e dalla cultura) dai dittatori razzisti.
Sui profughi che sbagliano e delinquono arrivano anche altre parole forti dell'ex democristiano, ora esponente di spicco del centrosinistra come "Vanno cacciati con le pedate sul sedere".
E se invece i vicentini cacciassero prima lui?
Anche senza quelle pedate che non sono certo esempio di cultura ma del più becero lepenismo.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.