Ferrarin: Comune di Vicenza difenda il nostro mare
Mercoledi 23 Settembre 2015 alle 17:17 | 0 commenti
Il consigliere comunale Daniele Ferrarin del Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione con l'obbiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica su quello che sta avvenendo con la ripresa delle ricerche di idrocarburi in Italia: "il Polesine rischia di vedere le trivelle in azione tra Adria, Gavello, Taglio di Po, Villanova Marchesana, Corbola, Papozze e Ariano nel Polesine. L'Enciclica di Papa Francesco  "Laudato Si" è un saggio, anche per i laici, sicuramente da leggere!"
Nella premessa è spiegato che l'Ente locale ha il dovere di occuparsi anche dell'integrità del Territorio, come bene comune.
Mozione: il comune di Vicenza in difesa del territorio nazionale - fermiamo la distruzione del nostro mare costruendo un futuro sostenibile per il nostro paese
·        L'art. 3 dello Statuto del Comune si ispira, tra l'altro, “ al perseguimento delle finalità di interesse generale al principio di sostenibilità ambientale, al fine di garantire soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualità della vita e le opportunità delle generazioni future. Al fine di consentire la migliore attuazione possibile del principio del futuro sostenibileâ€;
·        Gli enti locali sono avamposti di democrazia di prossimità e hanno un ruolo fondamentale nel non demandare al governo nazionale scelte che favoriscono interessi in contrasto con quelli delle proprie comunità e del Paese. Per questo è necessario che ogni comune e regione italiana, attraverso i propri consigli elettivi e le proprie giunte, possa e debba prendere ogni iniziativa utile a scongiurare i pericoli di una politica ottusa e priva di una visione strategica rivolta al bene comune e ad un futuro sostenibile;
·        la questione della “sanatoria†per nuove trivellazioni in mare, in prossimità delle coste italiane, voluta dal Governo Monti nel 2012 e l’effetto del D.L. n. 133 del 12 settembre 2014, meglio identificato come Sblocca Italia, convertito nella legge n. 164 del 11.11.2014, che ha dato accelerazione dello stato di avanzamento delle stesse;
·        sono tre i motivi principali per opporsi ai piani di trivellazione contenuti in particolare nell'articolo 38 dello Sblocca Italia:
1.  Non è prevista un'intesa tra Stato e regioni coinvolte nei nuovi piani di trivellazione, a differenza di quanto previsto dall'articolo 117 della Costituzione;
2.  Le attività di prospezione di idrocarburi sono svolte oggi in assenza di una pianificazione nazionale di queste attività e di una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che definisca i limiti e gli ambiti (territoriali e non solo) in cui le compagnie possono presentare le loro istanze di ricerca finalizzate all'estrazione di idrocarburi.
3.  Il recepimento della  "Direttiva Offshore" (dir 30/2013) proposta dal governo italiano è assolutamente inaccettabile per diversi motivi. A titolo esemplificativo si pensi che oggi in Italia non viene neppure considerata, all'interno della Valutazione di Impatto Ambientale, la possibilità di incidente rilevante, evenienza da tenere assolutamente in conto quando si parla di trivellazioni in mare.
·        A Termoli il 24 luglio 2015, presenti le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Marche, Puglia e Molise, pur confermando la via del dialogo con il Governo, le stesse si sono dichiarate pronte a valutare la praticabilità , quale estrema ratio, di tutti gli strumenti previsti dall’Ordinamento;
·        In un successivo incontro con i rappresentanti del governo i rappresentanti delle Regioni hanno manifestato la loro contrarietà all’avvio delle attività di prospezione e ricerca offshore nello Ionio e nell’Adriatico in quanto contraddittorie rispetto alle politiche avviate dalle stesse Regioni, chiedendo al Governo una moratoria di questi programmi.;
·        Vi è forte preoccupazione nell'opinione pubblica, comitati, associazioni, personalità della cultura e del mondo politico, per le conseguenze che ne deriveranno per l'ambiente il territorio, il paesaggio e l'ecosistema marino; (allegato uno studio sugli effetti delle estrazioni in Polesine)
·         E’ indispensabile farsi portatori di alternative che consegnino a tutte le generazioni anche a quelle future, gli strumenti per superare la crisi attuale, nel segno della sostenibilità ambientale e di una nuova concezione, in chiave ecologica, dell’economia;
·        Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia recentemente ha dichiarato che “dare legittimazione alle trivellazioni in mare è pura follia†e che la Regione Veneto si è sempre dichiarata contraria alle trivellazioni. Che la stessa ad inizio anno ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale alcune disposizioni del Decreto Legge 133 del 12 settembre 2014, il cosiddetto “Sblocca Italiaâ€, e in particolare proprio le norme che legittimavano le trivellazioni in Alto Adriatico.
·        In data 9 settembre u.s. il presidente di Feder-Petroli Italia in un comunicato precisa: “Ci sembra tutto un controsenso e ci stupisce che la Regione Veneto come dichiarato dal Governatore sia contro le attività petrolifere, visto che le Commissioni competenti della Regione hanno autorizzato diverse Istanze e pozzi di trivellazione onshore sul territorio qualche mese fa. Dobbiamo dubitare che la Regione Veneto deliberi ed il Governatore Zaia non ne è a conoscenza".
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Tutto ciò premesso
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Il Consiglio Comunale di Vicenza impegna il Sindaco;
1.   Promuovere tutte le iniziative necessarie per impegnare il Governo Renzi alla sospensione del rilascio delle concessioni estrattive derivanti dall'applicazione del citato art. 38 Sbocca Italia;
2.   di invitare la Regione Veneto, a conferma delle dichiarazioni del Presidente Zaia,   a revocare tutte le autorizzazioni di ricerca e coltivazioni di idrocarburi rilasciate nel territorio Veneto;
3.   invitare, altresì, la Giunta Regionale ad aderire alle iniziative messe in atto dalle Regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Marche, Puglia e Molise, che hanno già richiesto una moratoria dei programmi di ricerca e stanno procedendo ad una richiesta di referendum abrogativo in materia;
4.   di impegnare, altresì, il Sindaco in qualità di Presidente delle Province Italiane, di esercitare un'azione di sensibilizzazione nei confronti dei colleghi Presidenti con l'obbiettivo di indurre il Governo Renzi ad adottare provvedimenti sopra richiamati.Accedi per inserire un commento
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