Quotidiano | Categorie: Economia&Aziende

Far emergere 50 miliardi in contanti solo in cassette di sicurezza italiane può fruttare miliardi: vantaggi e rischi

Di Rassegna Stampa Domenica 2 Ottobre 2016 alle 12:40 | 0 commenti

ArticleImage

Di Eugenio Occorsio, da la Repubblica

Le parole del procuratore Francesco Greco («150 miliardi in contanti chiusi nelle cassette di sicurezza in Italia e all'estero »), hanno sciolto ogni dubbio: con la voluntary disclosure 2, uno dei provvedimenti annunciati da Renzi al momento dell'approvazione della nota di aggiornamento al Def, si aprirà la caccia al contante. Non solo quello custodito all'estero, ma quello occultato dentro i confini nazionali: nei materassi, più realisticamente nei caveau. «Con i limiti al contante introdotti negli ultimi anni non è più possibile usare il cash per comprare nulla di rilevante, un capannone industriale, una casa, un'auto », spiega Gianluca Santilli, socio dello studio LexJus Sinacta con un'ampia esperienza di provvedimenti antievasione.

Di quali somme stiamo parlando? I tecnici ritengono che fino a un terzo della cifra indicata da Greco possa essere rimasta entro i confini nazionali. Una stima che incrocia una serie di dati: quelli sull'economia sommersa dell'Istat (206,4 miliardi secondo l'ultima stima, il 12,9% del Pil, somma sottostimata per ben 100 miliardi secondo l'Eurispes), quelli del Tesoro sull'evasione fiscale (la commissione Giovannini allegherà il suo report alla legge di Bilancio ma si parla di almeno 150 miliardi), le stime sulla corruzione (Transparency International parla di 60 miliardi), quelle Abi-Bankitalia sul denaro circolante (200 miliardi).
Ci sarebbero insomma una cinquantina di miliardi rimasti in casa. Se si riuscisse a stanarli tutti, frutterebbero anche più del 10% di tale valore, oltre ai benefici per l'economia della reimmissione nei circuiti regolari di questa massa di denaro. Non sono necessariamente soldi sporchi perché possono derivare da un'eredità, dalla vendita di un quadro, anche da un'antica sovrafratturazione ormai prescritta. Sono cristallizzati perché sopra i 3000 euro sono ammessi solo pagamenti bank- backed (bonifici anche postali, carte di credito, assegni non trasferibili, bancomat). «Senza voluntary, ripulire il denaro comprando in nero qualche piccola attività commerciale è oggi rischioso - aggiunge Santilli - perché è facile individuare certe operazioni e si può incorrere nel reato di autoriciclaggio punito fino a 12 anni di carcere». Ma il percorso è accidentato. «Il pericolo è di varare un provvedimento che finisca con il mettere sullo stesso piano l'ingenuo detentore di qualche somma di famiglia e il narcotrafficante », ci spiega Vieri Ceriani, consigliere per le politiche fiscali del ministro dell'Economia ed estensore (con lo stesso giudice Greco) della legge sulla voluntary, a margine di un convegno sulla fiscalità di Ernst & Young. «La legge può essere benissimo riprodotta per la sua seconda edizione, sull'estensione al contante avrei le mie preoccupazioni». Analoga perplessità ci viene espressa nella stessa occasione da Rossella Orlandi, direttore generale dell'Agenzia delle entrate: «Se il legislatore troverà il modo di evitare rischi di questo tipo, noi siamo qui».
I tecnici del Tesoro comunque continuano a lavorare all'ipotesi, che permetterebbe di rimpinguare il "bottino" della vd 2, che altrimenti si prevede inferiore alla precedente occasione. Il meccanismo è lo stesso: tassare come un reddito le somme dichiarate, oltre all'imposta sulle plusvalenze realizzate negli anni 2009-15 e a un'imposta ridotta sugli anni non più accertabili. Per il cash, che per definizione non dà reddito, saranno studiate misure ad hoc. «Il problema - osserva Raffaello Lupi, tributarista di Tor Vergata - è fare attenzione a tutte le parti in causa: quale gioielliere rifiuta di vendere un Rolex da 10mila euro se qualcuno si presenta con il cash?»


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network