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Facebook e le manifestazioni, tardive, contro la Banca Popolare di Vicenza: la tribuna si anima. Ma ancora troppo "alla vicentina"

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 1 Maggio 2016 alle 12:32 | 0 commenti

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Facebook e i social network rappresentano oggi tutto il bene possbile della comunicazione con la loro accessibilità a tutti, ma anche e spesso il peggio dell'informazione perchè, proprio per la incontrollabilità delle fonti (la libertà senza regole la chiamavano anarchia ai miei tempi), ci si può leggere tutto e il contrario di tutto, per giunta sotto la guida di "algoritmi", così si chiamano gli strumenti in base ai quali i social ti fanno leggere o meno qualcosa secondo la tua profilazione (politica, culturale, di gusti, di tendenze),  e non quel "tutto" che ingenuamente si pensa. Per fare un esempio e semplificando, se si hanno 1.000 "amici" sul proprio profilo non tutti vedono quello che io scrivo pensando di comunicarlo al mio gruppo, aperto o chiuso che sia.

La mia comunicazione viene proposta, infatti, in maggior misura a quelli a cui, in base alle loro navigazioni precedenti, l'argomento potrebbe interessare, alimentando così una catena del consenso o della somiglianza di "gusti" che è il contrario del confronto aperto e veramente democratico.

Questa libertà apparente di proporre gli opposti è un grande rischio quando si applica alle notizie, senza verifica alcuna che non quella, spesso utile però, della rete stessa.

Una volta si diceva, per provare la verità di un fatto o, meglio, di una suo racconto, che "è scritto sul giornale" e questo è il metodo dei più vecchi di noi, come l'avvocato Ambrosetti che, per provare le sue affermazioni a sostegno del milione di euro chiestomi come ristoro di presunti "danni" a nome di Gianni Zonin come presidente della Fondazione Roi, sostiene che la sua verità è scritta sul diArio locale a beneficio del giudice futuro (costui lo attendiamo con ansia per approfittarne e saperne di più della istituzione voluta con i suoi lasciti dal defunto marchese) .

Poi quelli nati dal 1950 (io sto su quel limite per un pelo) a sostegno delle proprie tesi affermavano che "l'hanno detto in tv" e l'ex Cav. Berlusconi, un passo avanti rispetto agli altri, altrimenti, oggettivamente, non avrebbe costruito il suo impero, pur essendo ante 1950, ha convinto a sostenerlo non solo i coetanei e i più vecchi di lui abituati a leggere i (suoi) giornali ma anche decine di milioni di altri italiani, per la gran parte nati nella seconda metà del '900 e accaniti consumatori di tv.

Ma ora che Renzi c'è, la verità è tanto globale quanto unica ed è quella che oggi fanno propria perchè "c'è scritto su Facebook" o su Twitter i millennials e tutti gli utilizzatori adulti di smartphone e tablet (quelli scoperti dal modernissimo quotidiano locale che pochi giorni fa proclamava, ullalà, che gli utenti di quel tipo hanno superato i possessori di tastiere fisiche da pc). Quello che dice Renzi è vero perchè c'è su Facebook, quindi, ma l'uomo del Partito della Nazione che tutto e tutti comprende (non nel senso che "capisce" ma in quello che "raccoglie"), è ancora più avanti di Berlusca su questo fronte e, infatti, sta costruendo anche l'informazione della nazione grazie alla tv, tramite mamma Rai e la simpatia di scambio con la renzusconiana Mediaset, e grazie ai giornali, visto che l'amica La Repubblica si è pappata anche la Stampa e Il Secolo XIX.

Dicevamo, prima di questa sintetica, faccio per dire, analisi info-tecnologica, da (ex) ingegnere, che la libertà, apparente, di proporre sulla rete gli opposti è un grande rischio quando si applica ai fatti, senza verifica alcuna, ma aggiungiamo che l'accesso alla rete consente, comunque, di usarla in maniera più critica e consapevole quando si tratta di opinioni, come ci insegnano le più moderne rivoluzioni che spesso nascono sul web, prima di essere, però, uccise con le solite armi.

Come esempio vi riporto parzialmente (ho tolto i "like" e i commenti che portavano fuori tema, ma non ho fatto modifiche neanche per gli errori di digitazione) uno scambio di idee nato sul mio profilo FB ieri postando commenti alla nostra "breve" sulla" Manifestazione contro BPVi dalla stazione alla sede centrale" (a parte il mio nome completo, ometto i cognomi degli intervenuti perchè fanno parte di comunicazioni accessibili, con i limiti detti all'inizio, agli "amici" comuni".

 

Sergio Io non capisco queste manifestazioni fuori tempo é utili solo a peggiorare la situazione aziendale. La magistratura se ne sta occupando, la banca e quindi i risparmi dei vicentini sono stati salvati dal governo e dal sistema bancario, la proprietá é ora in mano al Fondo Atlante che probabilmente cambierá gli amministratori e promuoverá azione di responsabilitá a chi serve alimentare una sfiducia a danno di risparmiatori e dipendenti?

Giovanni Coviello Salvati i risparmi? Ma i miliardi azzerati dei risparmiatori sono di un'altra banca?

Sergio Forse non é chiaro che é stato evitato il fallimento della banca
Giovanni Coviello L'unico vantaggio per ora è il mancato default delle obbligazioni
Sergio Le obbligazioni subordinate hanno giá guadagnato circa il 20%. Adesso bisogna aiutare chi cercherá di valorizzare il patrimonio per far recuperare una parte delle perdite agli azionisti. Il destino della popolare é importantissimo per la cittá che, tra ľaltro, non ha altre strutture importanti nel terziario.
Giuliano Sulle macerie non si costruisce, tutti complici politici banche giornali due pagine sul giornale di Vicenza delle canule senz'altro non approvo ma i risparmiatori non avranno i soldi per andare in ospedale almeno loro sono stati curati

Lorenzo Caro Sergio, se siamo in queste situazioni è proprio per gente come te, cioè gente che mette la testa sotto la sabbia e non fa nulla per risolvere i problemi... tieniti le tue convinzioni, noi andremo avanti a far sentire la nostra voce, tu resta in poltrone o nel divano, che farai strada!

Giovanni Coviello Caro Sergio, ma cosa stai scrivendo? Le obbligazioni hanno recuperato sulla perdita maggiore e può essere che recupereranno ancora ma se ne avessi le venderei il prima possibile. Gli azionisti poi che potrebbero recuperare qualcosa sono solo quel 2% che ha rilanciato comprando altra carta e a cui Penati (il gestore della Quaestio a cui fa capo il Fondo Atlante, ndr) già ha detto cosa farà: entro 18 mesi, dopo tagli al personale, farà uno spezzatino e venderá al miglior offerente. Mettetevi l'anima in pace: la banca fa ormai parte del quaternario altro che struttura del terziario! Se ci avesse letto dal 2010 invece che innamorarsi dei pifferai ... Le consiglio poi di leggere questo articolo che su FB ha spopolato: L'elogio funebre della BPVi. E di tutta "questa" Vicenza ...

Sergio Mi arrendo al popolo....faber est suae quisque fortunae! ("ognuno è il fabbro della sua fortuna", ndr)
Adriano La sua fortuna se l'è fatta Zonin e soci sulle spalle dei risparmiatori, ma complimenti all'onestà!
Giovanni Coviello È quello che scriviamo nell'elogio funebre anche se non siamo felici di scriverlo perché VicenzaPiù opera a Vicenza (direi anche per Vicenza) e subirà le conseguenze negative del flop. Ma forse meno di operatori della (dis)informazione più grandi che facevano e fanno parte di un sistema che rimane in piedi, questo è tragico ed è dovuto all'ignavia imperante, ma solo per spartirsi le briciole in fondo alla teglia, per giunta bruciate

 

Vi interessa a partecipare, allora, alle discussioni su FB? Ottimo, fatelo ma discutete e non "ingoiate" le false notizie che noi della stampa tendiamo a "somministrarvi".

Anche noi?

Questo lo decidete voi.

Leggendoci su VicenzaPiu.com, sulla nostra pagina Facebook,  sulla mia personale, vedendoci su VicenzaPiu.Tv (anche scaricando la nuova App gratuita in ambiente iOs per iPhone) oltre che, la genesi di tutto, sul nostro magazine che si sta evolvendo, abbiate un pizzico di pazienza voi che aspettate il prossimo numero, verso numeri a tema mentre sta per lanciare il gruppo di mezzi online IlQuotidianodiVicenza+, IlSettimanalediVicenza+ e IlMensilediVicenzaPiù.

Google Analytics , intanto, ci dice che negli ultimi mesi abbiamo raddoppiato i contatti grazie, evidentemente, anche alle assunzioni che abbiamo fatto di giovani e non sclerotizzati giornalisti come me.

Grazie a tutti quelli che ci leggono, magari sostenendoci con un abbonamento (da 30 euro all'anno... o "di più" come chiede al giudice Ambrosetti rispetto al milione del sig. Bonaventura di base...) e liberi di criticarci, anche se ci leggono gratis, come noi siamo liberi di pensare. E documentare...


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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