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Era portavoce di Zaia, ora di Dolcetta e Iorio: Giampiero Beltotto viene dalla Fenice per (non) aiutare la BPVi a risorgere come l'Araba

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 20 Gennaio 2016 alle 21:27 | 0 commenti

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A volta certi giornalisti e più ancora gli umili "scriba", direbbe Gianni Clerici, commettono, oltre a quello di voler scrivere liberamente, un errore prima di andare a conoscere qualcuno, specialmente se si presenta come "collega": quello di non controllare subito con chi hanno a che fare magari usando quel grande spione che è Internet. Stavolta anche chi scrive, il più umile degli umili, ha fatto quest'errore, non perchè il web e i curricula siano la verità assoluta, ma perchè, come disse il "divino" Giulio Andreotti, riferendosi a un'altra era della comunicazione, "a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca"...

E ad azzeccare curricula e Internet aiutano, come nella vicenda che riguarda chi scrive e un "collega" frequentato da poco, per poco ma quel tanto che basta ad essermene fatta un'idea, che in quanto tale, lo premetto, è personale anche se...

Cercando notizie sull'uomo, quindi, dopo una serie di eventi avvenuti dopo averlo conosciuto e solo dopo averne sperimentato la personalità, ho cercato di sapere chi fosse e ho trovato in un articolo, che per il resto lo decanta come avviene nel 50% delle critiche letterarie (l'altro 50% è devastante), una frase che lo descriveva già anni fa, nell'ottobre 2012, come quello che ora ci appare: «... è cordialmente antipatico. Fa il portavoce del governatore del Veneto, per questo ogni giorno dispensa dichiarazioni e commenti, interviste e retroscena, contribuendo al frastuono di questo tempo. Generalmente disprezza i giornalisti, largamente ricambiato. È umorale, sprezzante, spigoloso: l'esatto contrario di Luca Zaia...».

Cosa fa oggi costui?

Fa il portavoce (contratto per due anni, dicono, firmato inizialmente da Zonin, confermato poi da Iorio & c.)  della Banca Popolare di Vicenza che in tanto dice di voler cambiare, ma in poco lo fa quando, casualmente per carità, sceglie come collaboratori apicali gente abituata a "frequentare" i poteri.

Solo che se col vecchio presidente venivano ingaggiati pezzi da 90 come Andrea Monorchio, ragioniere generale dllo Stato, e arrivava nel 2013 come consigliere per le relazioni istituzionali Giannandrea Falchi, già stretto collaboratore di Mario Draghi, oggi dopo il flop delle azioni e la spending review dele risorse economiche (ed umane) è arrivato Giampiero Beltotto, un bel curriculum lungo così (vedi a seguire), in cui sempre meno spicca, però, la professione del giornalista, sempre più il mestiere dell'uomo che "detta" ai giornalisti (ma lui subiva dettatture allora a L'Indipendente, in Rai...?) .

E lui "detta" almeno a  certi giornalisti, quelli, indigeni, che ci ha fatto ascoltare con pessimo gusto mentre li rimbrottava al telefono, ma non a quelli altri, nazionali, che, non sopportando i suoi modi, lo hanno ricambiato con pezzi ancora più acidi, se pure possibile, di quelli che avevano in mente prima di incontrarlo. La rassegna stampa nazionale al riguardo è ampia, quella locale un po'... meno.

Ma se prima di lui per la comunicazione in Via Framarin c'era Valerio Vago (che lui, l'ex portavoce di Zaia, con noi ha subito profondamente e poco elegantemente disprezzato) ora siamo passati a Giampiero Beltotto, che se si chiamasse Beltolto meglio rappresenterebbe quanto fatto, tolto dalla BPVi a cento e passa mila azionisti... 

Ma in un mondo, anche quello finanziario, una volta più serio, che basa i suoi "valori" reali anche su quelli, apparenti, della comunicazione appare significativo che la scelta della BPVi per farsi rappresentare sia caduta (letteralmente) su un (ex?) giornalista che nell'ultimo periodo professionale, quello post Zaia, dirigeva la comunicazione e il marketing del teatro La Fenice. 

Rischiando però di non risorgere come l'Araba e di non di suonarle più, ai soci, ma di farsele suonare...

Anche da Zaia, sia pure, lo scriveva il collega non 2012, con ben altra eleganza.

 

*Curriculum vitae

Giampiero Beltotto

Nato a Roma il 21.10.1954 Residente a Padova

Laureato in lettere presso l'università di Torino Giornalista professionista


Dal 2013 fino all'attuale incarico in BPVi Direttore della comunicazione e del marketing del Teatro La Fenice di Venezia

2010-2013 capoufficio stampa della giunta regionale del Veneto
2008-2010 portavoce e capoufficio stampa del Ministero delle politiche agricole e forestali 1988-1990 capoufficio stampa della giunta regionale della Lombardia
2000-2002 consulente per l' Autorità di garanzia per le Comunicazioni

1994-1995 vicedirettore del quotidiano "L'Indipendente"
1989-1991 responsabile del coordinamento delle redazioni regionali della Rai 1991-1994 responsabile della redazione regionale Rai per il Veneto
1987 Ha collaborato con la redazione del settimanale Il caso di Enzo Biagi

1988 Ha collaborato con il settimanale Tv sette del TG1

 

 

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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