Emergenza siccità, Bottacin a consigliera Guarda: "la regione è attiva da mesi, ma se lei è in grado di far piovere..."
Lunedi 17 Aprile 2017 alle 21:31 | 0 commenti
"L'aspetto più allarmante nella vicenda siccità sono le dichiarazioni della consigliera Cristina Guarda, in quanto rilasciate da chi svolge un ruolo di responsabilità all'interno di un'istituzione come il Consiglio Regionale e dovrebbero, pertanto, essere calibrate, documentate e basate sulla realtà dei fatti, degli atti e delle norme esistenti. Ma così non è. Innanzitutto, se Guarda si fosse informata presso Arpav, avrebbe scoperto che non è vero, come lei afferma, che la situazione attuale è la più grave degli ultimi 20 anni". Lo afferma l'assessore regionale all'ambiente Gianpaolo Bottacin, rispondendo alla consigliera di minoranza, Cristina Guarda, intervenuta attraverso la stampa sull'emergenza siccità .
"Un conto poi - continua l'assessore - è farsi interprete di una diffusa preoccupazione, un altro è creare allarmismi evocando disastrosi scenari di guerra tra operatori, non fornendo così alcun contributo alla soluzione del problema, anzi, tentando di acuirlo. Se a questo poi si aggiunge quel suo modo confuso e approssimativo di chiamare in causa la Giunta Zaia, allora si capisce quanto siano opportunistiche, intempestive e speculative le sue dichiarazioni".
"Le sollecitazioni del consigliere Guarda giungono pigre e in grave ritardo - aggiunge Bottacin -. E' così attenta al problema da non accorgersi che da mesi la questione siccità è all'attenzione mia, del collega all'agricoltura, Giuseppe Pan e di tutti i soggetti pubblici e privati interessati, da noi coinvolti in decine di incontri svoltisi anche nei giorni scorsi: prefetture, mondo agricolo e produttivo, protezione civile, difesa del suolo, Arpav, enti gestori, Consorzi di bonifica, vigili del fuoco, Ulss, Comuni, Regioni e Province contermini".
"La consigliera Guarda dovrebbe essere al corrente che la legge quadro sull'ambiente prevede, in caso di carenza idrica, che sia prima di tutto preservato l'uso idropotabile, poi l'agricoltura e poi tutto il resto - sottolinea l'assessore -. Ed è esattamente ciò che si sta facendo, intervenendo da settimane con i mezzi dei vigili del fuoco e della protezione civile per garantire l'acqua potabile nelle situazioni di maggior criticità . Allo stesso tempo, la Regione si è attivata per quanto riguarda le concessioni di derivazione per le attività produttive, riducendole del 20 per cento e concordando con i gestori dei bacini montani di rilasciare solo l'acqua necessaria per l'agricoltura. La stessa cosa la stanno facendo i sindaci, che sono autorità competente per gli acquedotti, a cui sono allacciate molte aziende, emettendo ordinanze per la riduzione dei consumi d'acqua. Tutto questo avviene nel nostro territorio regionale, ma come è noto molti corsi d'acqua che attraversano il Veneto nascono in altre Regioni e le leggi vigenti non ci consentono di imporre ad altri le stesse ordinanze che emettiamo nel nostro territorio. Ecco perché continuiamo a ritmo serrato il confronto con le Regioni confinanti e con le Province Autonome di Trento e Bolzano".
"Per la cronaca - conclude Bottacin -, la prossima riunione sulla questione a cui parteciperò, sarà mercoledì prossimo a Milano con i colleghi di Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Come si vede, quindi, quanto era possibile fare lo abbiamo fatto ben prima che la Guarda si accorgesse del problema. Certo, noi non siamo in grado di far piovere, ma se lei ci riesce, ben venga ogni sua iniziativa".
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