Ellero: "Berlato si è "cacciato" in un tranello. Io in politica quì? Farei scendere ... lo spread!"
Martedi 3 Gennaio 2012 alle 18:38 | 0 commenti
Il caso tessere scatenato intorno all'eurodeputato Sergio Berlato ha scatenato la trappola di far parlare (e, magari, indagare) poco invece sulla durissima controaccusa ai galansartoriani da parte dell'eurodeputato nonché Vice coordinatore vicario del Pdl cittadino: , di fatto "15 anni di appalti irregolari e magistratura distratta". Avendo noi evidenziato con forza queste ultime come le priorità (dei cittadini rispetto ai simpatizzanti veri o presunti del Pdl) possiamo spendere un'intervista per chiedere un'opinione sulla ipotizzata fabbrica delle tessere.
A chi? All'ex senatore, nonché docente di diritto penale, Renato Ellero (non certo Berlatiano, ndr) , che non pochi sussurrano come ora più attento anche alla politica locale e che spesso ci fa dono della sua penna (è la segretaria Piera che poi, all'antica, digita i suoi testi ...)
Io ho notevoli perplessità . Non conosco l'on. Berlato ma da anni si occupa di politica. Se si vogliono fare delle tessere "farlocche" si prendono pure i morti ma mai personaggi che notoriamente appartengono ad un altro partito. La Democrazia Cristiana, particolarmente quella meridionale, ha fatto molto in materia. Che Berlato dia mandato di fare nuovi tesserati è cosa ovvia e naturale, ma che dia mandato di fare tesserati utilizzando personaggi notoriamente appartenenti ad altri partiti mi sembra cosa leggermente fantascientifica. La vedrei piuttosto così: qualche incaricato periferico ha iscritto deliberatamente qualche nome destinato inevitabilmente a far nascere un siffatto "scandalo". La verità non so quale sia, ma sarei più propenso a pensare a qualche "giochino" da parte di qualche collaboratore infedele più orientato a favorire i nemici interni di Berlato piuttosto che non colui che temporalmente gli ha conferito l'incarico.
Il discorso sulle tessere a go go si accompagna, quindi, a tranelli interni da post impero. Cosa le sembra di questa che una volta chiamavamo politica?
Certo che possiamo considerare di essere veramente in "buone " mani. Vede, lei sa che io sono sempre stato fortemente critico nei confronti dell'elettorato italiano, talmente critico da aver abbandonato la vita politica. Questa è una classa politica che è meglio non aggettivare ma cosa devo dire di coloro che li hanno eletti?
So che non darebbe spago alle mie impressioni di interessamento alle cose vicentine del 2013, ma allora le chiedo un flash obbligato su Mario Monti a cui lei di recente ha indirizzato una lettera rumorosa chiedendo di mettersi per un momento nei suoi panni
Quello che le posso dire è che con me in 15 giorni lo spread va giù. Siccome sono fuori sia da questo arco politico a 360° sia da collusioni con i vari enti di potere finanziario mondiale, che vengono chiamati "mercati", questi ultimi, che determinano lo spread, si fermerebbero per vedere cosa ho in testa di fare. Visto che comunque titoli tecnici li ho per fare. Non ci sono, ovviamente, solo io in Italia con questi titoli, ma siamo comunque in numero limitato quelli che possono aprire i propri armadi.
E se fossero così pochi in Italia come dice, il nostro senatore a Vicenza rischierebbe l'isolamento.
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