Elezioni a Vicenza, Pci Veneto: "dato che deve far riflettere è l'affluenza"
Lunedi 11 Giugno 2018 alle 17:46 | 0 commenti
Ieri si sono svolte le elezioni amministrative per il comune di Vicenza - scrive in un comunicato il segretario veneto del PCI, Giorgio Langella - Oggi si è saputo che ha vinto il “centroâ€destra con il 50,63% dei voti validi. Così il candidato Francesco Rucco è il nuovo sindaco di Vicenza eletto al primo turno. Il centroâ€sinistra†ha perso e il candidato sindaco Otello Dalla Rosa, che ha ottenuto il 45,86% dei voti, siederà all'opposizione. Dopo dieci anni la destra ritorna ad amministrare il comune di Vicenza.
C'è, però, un dato che deve far riflettere ed è l'affluenza al voto del 55,79%. Un'affluenza che è ancora più bassa considerando le schede bianche e nulle (complessivamente 735, circa 1,5% dei votanti). E questo è un dato che evidenzia la disaffezione (meglio sarebbe dire “la stanchezza†o “il rifiutoâ€) del'elettorato di fronte a una competizione tra forze politiche percepite uguali o molto simili. Perché questo è l'altro punto da evidenziare. A Vicenza non ha vinto la discontinuità o il cambiamento. Ha vinto (con oltre il 96% dei voti espressi) la continuità , il perseverare in quelle politiche che da troppi decenni, ormai, non hanno saputo e voluto impedire speculazioni e devastazioni urbanistiche, costruzione di opere sbagliate, inutili e pericolose (da Borgo Berga alla base militare statunitense ex Dal Molin, alla PV tanto per citarne tre). Chiunque avesse vinto dei maggiori contendenti (Rucco o Dalla Rosa) non avrebbe contrastato, c'è da esserne certi, né la TAV/TAC né la bretella che unirà le due basi statunitensi, né altre speculazioni e cementificazioni in una città già molto sofferente.
Gli altri candidati sindaco sono stati percepiti dall'elettorato come sicuri perdenti (e in questo è stata notevole la disparità di trattamento dei “grandi†organi di informazione vicentini e la capacità di risorse economiche impiegate … a questo proposito sarebbe interessante conoscere quanto hanno speso Rucco e Dalla Rosa per la campagna elettorale e da chi hanno ricevuto i soldi necessari) o ininfluenti anche se i programmi presentati avevano maggiore dignità e credibilità rispetto a quelli delle coalizioni maggiori.
Così ha stravinto l'astensione. Così, da domani, ci troveremo un consiglio comunale di destra dove vincitori e vinti hanno presentato programmi sovrapponibili creando, di fatto, una sorta di “partito unico†che ha ottenuto quasi il 100% dei suffragi. Un plebiscito. Con queste premesse c'è da chiedersi quale opposizione verrà fatta, se sarà solo di facciata o se, sfacciatamente, non esisterà neppure.
Un futuro imbarazzante, popolato da personaggi che hanno poco carisma e capacità tutte da dimostrare. E, allora, viene alla mente che in questo stesso giorno di 34 anni fa, 11 giugno del 1984, un lunedì a Padova moriva Enrico Berlinguer, segretario dell'allora PCI, una persona di uno spessore politico e morale ben diverso dagli attuali politicanti che popolano lo scenario nazionale. E, di fronte al suo ricordo e al confronto con la desolazione della politica attuale, si viene presi da sconforto. Che sia proprio per questo che tanti elettori si rifiutano di esprimere un voto?
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.