Edilizia residenziale pubblica, maggioranza e opposizione a confronto sul Pdl approvato in Consiglio regionale
Giovedi 26 Ottobre 2017 alle 19:24 | 0 commenti
Pubblicato il 26 ottobre alle 16:21, aggiornato alle 19.24. "È stata approvata oggi 26 ottobre dal Consiglio regionale del Veneto la nuova legge in materia di Edilizia Residenziale Pubblica, una riforma attesa che giunge a vent'anni dalla trasformazione degli Istituti autonomi case popolari (IACP) in Aziende territoriali per l'edilizia residenziale (ATER). Una riforma chiave - sono le parole, affidate ad una nota, del Capogruppo di Forza Italia, Massimiliano Barison - per tutte quelle famiglie in difficoltà che necessitano di un alloggio popolare. Viene semplificato il quadro normativo regionale e con l'occasione viene rivisto l'assetto organizzativo e funzionale delle ATER; ma di alcune novità in materia di riserve di alloggi, siamo particolarmente soddisfatti."
"La legge - spiega Barison - introduce le ‘riserve di alloggi' per alcune categorie particolarmente ‘deboli', ‘riserve' che ci stanno particolarmente a cuore perché rientrano nel dna della nostra azione politica. Penso alle riserve, dell'8% ciascuno, a favore dei giovani entro i 35 anni e le giovani coppie che hanno contratto matrimonio da non oltre 3 anni. Ma ci soddisfa soprattutto l'introduzione della riserva dell'8% a favore delle famiglie costituite da un unico genitore, con uno o più figli a carico: proprio a favore di queste famiglie monoparentali sono stato promotore di una norma per il sostegno ai figli, mettendo a disposizione importanti risorse in questo bilancio. Bene, infine, anche per le riserve di alloggi alle forze dell'ordine pari al 10%."
"La funzione sociale da attribuire a questi alloggi ritorna come una costante nella norma - specifica Barison - con ulteriori riserve per situazioni di fragilità sociale, quali ad esempio per le donne vittime di violenza, e con l'istituzione di un fondo di solidarietà destinato agli assegnatari di alloggi collocati in graduatoria che servirà a coprire i canoni e le spese per i servizi accessori."
"Tutte queste riserve sono indice dell'attenzione che la Regione riserva alle categorie più ‘fragili' e ancora della giusta funzione che questi alloggi devono avere, ossia di aiuto alle famiglie in difficoltà . Un aiuto che non deve essere inteso per sempre, ma fin tanto che le famiglie hanno reale necessità . Per questo - continua il Capogruppo forzista - la logica e corretta conseguenza di questa politica è maggiore severità nei confronti di chi non ha diritto o perde il diritto di occupare gli alloggi, e una durata più breve per il contratto di assegnazione. I contratti passano così dal tempo indeterminato a un periodo massimo di 5 anni, rinnovabili solo e soltanto se permangono i requisiti iniziali. È positiva inoltre l'introduzione della decadenza dal diritto in caso di morosità , gravi danni all'alloggio, mancata accettazione della mobilità o inosservanza del regolamento condominiale.
Ma diamo ora voce anche alle opposizioni. Iniziamo con le dichiarazioni del Consigliere Manuel Brusco (Movimento 5 Stelle) che spiega: "Oggi è stata votata in Consiglio regionale del Veneto la nuova legge in materia di Edilizia Residenziale Pubblica che regolamenta la gestione del patrimonio edilizio pubblico regionale e delle Ater, in quanto aziende territoriali di riferimento. Il Movimento 5 Stelle si è opposto al provvedimento e il voto in aula è stato negativo. Parte del pacchetto portato in aula, grazie alla collaborazione di maggioranza e opposizione in fase di costruzione del provvedimento, era nato sotto i migliori auspici: alcune novità , come la gestione della mobilità degli inquilini o i nuovi canoni minimi per indigenti, sono certamente positive. Si tratta di una legge che arriva dopo 20 anni dalla precedente, un periodo durante il quale le condizioni socio-economiche del Veneto sono profondamente mutate. Questa nuova legge va a migliorare puntualmente la vecchia normativa."
"Devo riconoscere il grandissimo impegno impiegato da oltre un anno dalla Commissione consiliare, dall'assessore Manuela Lanzarin e dalla struttura regionale, che è stata sempre a disposizione - continua Brusco - ma anche la minoranza ha lavorato per migliorare il testo iniziale presentato dalla giunta, e devo dire che alcune questioni, anche rilevanti, sono state accolte. Ma non basta - avverte l'esponente del Movimento 5 Stelle - perché in questo periodo storico una buona legge non deve solamente mirare a risolvere l'emergenza abitativa, che purtroppo anche in Veneto esiste, ma deve mirare a rispettare quel diritto che è sancito anche dalla Costituzione: il diritto alla casa. Da qui il motivo del voto negativo dei 5 Stelle".
"Stiamo parlando purtroppo di una legge che, ancora una volta, mette da parte il ruolo del Consiglio - conclude Brusco - tutto è infatti in capo alla giunta, dall'attuazione alla decisione dei criteri fino alla gestione dei bandi. E questo non possiamo accettarlo, perciò ci siamo opposti in aula."
Passiamo ora alle dichiarazioni di Claudio Sinigaglia, Consigliere regionale del Partito Democratico, che commenta così il Pdl sull'Edilizia Residenziale Pubblica approvato oggi dall'aula con il voto contrario dei dem: "Un'altra legge ‘leghistissima' che ha la preoccupazione di affermare ‘prima i veneti', anche a costo di creare palesi ingiustizie. È ingiusto premiare spropositatamente chi abita da decenni nel Veneto a scapito di chi è disoccupato, come è ingiusto che i canoni debbano coprire le spese di manutenzione. L'Erp dovrebbe dare risposte sociali a chi ha meno, non avere finalità economiciste. È impossibile che il sistema si autoalimenti, avremo canoni insopportabili per gli inquilini. Altro aspetto incredibile della nuova legge: non sappiamo cosa succederà . Non conosciamo, infatti, come verrà deciso e quantificato il canone, né chi potrà accedere perché la legge rinvia alla Giunta l'attribuzione dei punteggi. Non è il provvedimento che serviva, questo è un manifesto ideologico."
"È un manifesto ideologico perché delega tutto alla Giunta, quasi venti funzioni. Così però non riusciamo a capire quali saranno le conseguenze della legge su troppi aspetti, dall'applicazione dei canoni all'assegnazione degli alloggi, né cosa accadrà con la doppia assegnazione, dei Comuni da una parte e dall'Ater dall'altra" spiega Sinigaglia, relatore di minoranza del Progetto di legge. "Auspichiamo - prosegue - che i regolamenti affidati alla Giunta non abbiano effetti distorsivi e che non ci siano elementi di palese ingiustizia. C'è il rischio di dare la casa a chi ha meno bisogno grazie a punteggi aggiuntivi troppo sbilanciati in favore di chi è residente da molti anni. E non c'entrano gli stranieri. Chi è residente da 30 anni in un paese avrà la precedenza rispetto, per esempio, a una famiglia con figlio disabile o con il capofamiglia disoccupato che vive lì da 10 anni e questo è inaccettabile. Avevamo anche chiesto di inserire il canone di permanenza, oltre al requisito dell'accesso di 20.000 euro Isee Erp alzando la quota a 23mila e già presente in altre regioni, in modo da avere una soglia di tolleranza, per non andare in decadenza dopo cinque anni, ma la nostra proposta è stata bocciata. Perché il canone deve avere una durata di cinque anni? L'assegnazione infatti deve essere a tempo indeterminato, con il controllo dei requisiti ogni cinque anni. Quanti degli attuali inquilini rischiano di venire espulsi dal loro alloggio per avere magari un piccolo gruzzoletto in banca frutto di decenni di risparmi?"
"Non potevamo che votare contro - afferma in conclusione Sinigaglia - anche se nella discussione in aula sono stati fatti passi in avanti. L'introduzione della Conferenza dei sindaci Ater crediamo sia il più significativo, sebbene da solo non basti. In Commissione aspetteremo l'esito delle decisioni della Giunta, tuttavia già adesso dobbiamo denunciare l'insufficienza di una legge che era chiamata a dare risposte incisive a chi è in situazione drammatica, di sfratto. Ricordo che solo nel 2016 nel Veneto sono stati effettuati 2744 sfratti esecutivi. Questa legge è, sostanzialmente, un'occasione persa."
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