Rebesani, Sel: bene il PD vicentino su gravità situazione, ora faccia le scelte politiche
Domenica 1 Aprile 2012 alle 19:02 | 0 commenti
Tomaso Rebesani, coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia Libertà - Non c'è organo di informazione, convegno o summit da alcuni mesi a questa parte che non discuta dell'urgenza di politiche in grado di creare occupazione. L'Italia non è da meno, con una piccola particolarità : dopo almeno dieci anni in cui l'occupazione è in calo, dopo vent'anni di cambiamenti delle regole di assunzione e parallelamente di svalutazione dei salari e delle pensioni, la formula segreta per poter avviare una controtendenza favorendo l'occupazione è rendere più semplici i licenziamenti.
Questo mirato obiettivo viene chiamato RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO in una situazione in cui le tipologie di contratto hanno superato la trentina, in cui tutti le assunzioni di giovani e non solo sono ormai di tipo temporaneo e precario, e quindi secondo la cultura economica e sociale di chi comanda l'economia e la finanza c'è mercato, poiché non ci sono assunzione e l'occupazione non cresce procediamo a favorire i licenziamenti. Una riforma del mercato del lavoro quindi in presenza di mercato, ma in assenza di lavoro... In un momento in cui i redditi continuano a perdere potere d'acquisto, crescono i costi dell'energia, crescono le tasse nazionali e locali, dirette ed indirette, se ne aggiungono di nuove come l'IMU, aumentano i servizi che erano pubblici e ora sono a pagamento, le banche non danno credito per cercare di rientrare dall'allegra gestione degli anni ruggenti, il governo Monti pensa di aiutare i ceti più deboli ed i ceti medi e favorire la crescita rendendo più semplice le procedure di licenziamento. Sono queste le prospettive che vogliamo offrire agli italiani dopo avergli spiegato che ora, finalmente, tutti avrebbero fatto dei sacrifici secondo le proprie possibilità , quindi con equità . A pagare per ora sono i soliti, basta anche vedere la cronaca e l'impressionante crescendo di gesti di disperazione di lavroratori dipendenti, artigiani piccoli imprenditori.
Noi pensiamo invece ci voglia un cambiamento radicale delle politiche economiche e fiscali, è il momento del coraggio di saper osare scelte considerate sempre impossibili nell'epoca del neoliberismo trionfante. E questo lo chiediamo anche ai nostri compagni di strada del Partito Democratico: accogliamo con grande favore le dichiarazioni di oggi in cui il PD vicentino lancia l'allarme in merito alla situazione economica e all'impatto che sta avendo sulle fasce sociali più deboli, ma è fondamentale che tutti insieme, ed il PD nelle sedi opportune visto il ruolo che ricopre nell'attuale situazione politica, non ci lasciamo trascinare da scelte ideologiche dettate dalla cultura economica e finanziaria che ci ha portato a questo disastro e che influenza in modo determinante le scelte del governo Monti.
Basta parlare dell'articolo 18, da quella riforma non ricaveremo un solo posto di lavoro in più. Discutiamo di dove andiamo a prendere le ingenti risorse, in un Paese con le casse dello Stato alla fame ed i conti correnti privati ed i patrimoni che brillano, che servono per investire nell'istruzione, nella formazione e nei settori economici che rappresentano il futuro in questa economia globalizzata. Servono soldi, idee e voglia di fare, ma in un quadro di rapporti sociali completamente modificato rispetto a ciò che abbiamo visto negli ultimi vent'anni. Su questa sfida vogliamo che nasca il patto di una nuova alleanza di centrosinistra per governare il Paese in modo diverso da come lo sta governando il professor Monti a cui va il plauso per averci liberati da Berlusconi, ma che per storia e cultura personale non può che seguire le direttive delle società di rating, del fondo monetario internazionale e del finanzcapitalismo.
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