E io sto con Cicero. Il "caso" del pioppo da salvare: una sceneggiata infantile
Lunedi 29 Novembre 2010 alle 22:23 | 1 commenti
Su Claudio Cicero abbiamo scritto peste e corna, in passato. Non perché ci stava antipatico: perché, secondo noi, come politico se le meritava. Da ultimo, abbiamo criticato la sua giravolta da destra a sinistra con l'ingresso nella maggioranza di Variati. Tutto siamo, insomma, fuorchè suoi estimatori. Ma sul caso del pioppo, stiamo con lui. Già il solo fatto che un pioppo da abbattere per rendere più sicura la rotatoria di via IV Novembre, per quanto secolare e per quanto maestoso, si trasformi in un "caso" politico, dovrebbe far riflettere. Ma lasciamo perdere.
Quello di cui non ci capacitiamo è la ridicola gazzarra messa in piedi da un variegato fronte pro-arboreo, dalla (per altro ottima e coraggiosa) Equizi al dipietrista Pesavento al verde Asproso all'ambientalista Dalla Pozza di Italia Nostra. Un vero e proprio presidio per salvare un albero. Storico e monumentale finchè si vuole, ma pur sempre solo un albero. Cicero, responsabile della decisione in qualità di consigliere delegato alla mobilità , si è difeso promettendo che ne saranno piantati altri sette nella zona accanto. Non si capisce allora perché tanto scandalo. Inscenare una battaglia campale per un pioppo che ha il destino segnato è di una pochezza disarmante. Intendiamoci: i presidianti sono tutte persone col curriculum specchiato e inattaccabile, quanto a difesa dei beni comuni devastati e depredati dalla cementificazione e dalla smania del "fare". Però qui sono scivolati su una buccia di banana. Anzi, su una foglia di pioppo. Séguitino ad occuparsi di abusi, di scempi, di veri casi di malaffare e mala amministrazione della città . Attacchino Cicero su certe sue idee da piccolo Napoleone della topografia. Ma non sprechino energie a giocare ai buoni contro il cattivo su un albero. Stiamo parlando di un singolo albero. Su, ragazzi, così sembra che non avete un pioppo da fare. E invece ce n'è eccome da fare, per fermare le colate di mattone in arrivo col Pat.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.
E per ultimo, è evidente che dopo i lavori all'incrocio di Borgo Scroffa ci sarebbe una rotatoria "più comoda e bella", ma è difficile sostenere che aumenterebbe di molto la qualità della vita o dei servizi ai cittadini. Quindi, siete proprio convinti che spendere di questi tempi 250 mila euro per "riordinare" una rotatoria che comunque c'è già non sia uno spreco?
Questa posizione non è di oggi. Già alcuni giorni fa sul gruppo "Salviamo il Pioppo Nero" in Facebook avevamo postato una nota dal titolo "Il problema non è l'albero". La incollo qui sotto ad uso di chi non frequenta Facebook.
LA QUESTIONE NON E' L'ALBERO
La questione non è l'albero, ma che non esiste un progetto sulla mobilità cittadina, che le decisioni al riguardo sono assunte in modo estemporaneo, frutto di spinte "di pancia" o di intiuzioni di singoli che al mattino decidono se grattarsi o se fare una pista ciclabile.
Si, perchè la verità è che l'obiettivo dell'opera è fare una pista ciclabile sulla rotatoria. La questione non è uscita pubblicamente ma uscirà quanto prima.
E qui gli pseudoambientalisti e gli altri cascheranno, perché basta che si faccia annusare loro qualcosa di "ambientalmente corretto" ed li vedremo sbrodolare.
Mentre i problemi stanno nel fatto che si concentrano le attenzioni sul Centro per farci piste ciclabili (il paradosso è la pista ciclabile di Corso San Felice), mentre le piste ciclabili si dovrebbero fare nei viali e nelle strade di grande traffico. Ma forse è troppo logico.
Infatti, quando in Centro si cerca di migliorare i percorsi pedonali nessuno se ne occupa e quando ci si domanda come mai si abbandona la sede della Banca d'Italia, la Rocchetta... anche qui c'è solo disinteresse.
Si, perché a nessuno interessa cominciare a tracciare i percorsi ciclabili e pedonali sulla rotatoria dell'Albera, della Marosticana... o cominciare a fare (almeno pezzi di) piste ciclabili in Viale Crispi, Viale Verona, Viale della Pace, Via G.G. Trissino, Viale Margherita, Viale Risorgimento, Viale Trieste, Viale Cricoli, Via Quadri, Viale Diaz, Viale Dal Verme, Via Cairoli, Via Pecori Giraldi, Viale dell'Anconetta...
Queste cose non interessano, perché tutti e tutto (risorse pubbliche comprese) sono impegnati a fare un cerchio rosso largo un metro e mezzo nella rotatoria all'angolo di Borgo Scroffa.?