Prima delle ferie il Piano degli Interventi, cioè il Piano del Sindaco. E il tempo per i cittadini?
Lunedi 18 Luglio 2011 alle 11:52 | 0 commenti
Riceviamo su [email protected] da Irene Rui e Guido Zentile e pubblichiamo
Portare e illustrare il Piano degli Interventi, meglio conosciuto come Piano del Sindaco, il 25 luglio prossimo venturo, al limite delle ferie estive, è una grande furbata da parte di Variati, che da un lato come tanti sindaci del "Centro" sinistra e destra, si lava la bocca con l'urbanistica partecipata, e dall'altro disattende i principi fondamentali derivanti dall'applicazione di un modello riconosciuto dallo Stato Italiano dal 2001, e che ancora oggi trova difficile applicazione nell'ambito dei processi di pianificazione: la convenzione di Aarhus, con cui l'Unione Europea prevede che tutti i cittadini partecipino alla determinazione delle politiche ambientali. Si veda in tal senso, come sta operando la neo-eletta Giunta del Comune di Napoli.
Il Piano degli Interventi di Vicenza non è questo. E' da chiedersi se per Variati sono più importanti i cittadini (quindi la partecipazione), o il solito abusato modello dell'urbanistica contrattata?
Tra l'altro l'art. 18 della L.R. 11/04 Veneto, prevede, prima dell'illustrazione e adozione in Consiglio del Piano degli Interventi (Piano del Sindaco), forme di consultazione e di partecipazione. Perché non sono state fatte? O sono state fatte in forma surrettizia e ridotte a una messinscena di rito.
Non ci accontentiamo, caro Variati, del periodo previsto per Legge, dopo la illustrazione del Piano in Consiglio, dei 30 giorni più 30, anche perché a cavallo delle ferie molti cittadini non sono in grado di studiare il suo Piano e proporre in tempo utile le osservazioni, sempre che siano accettate e non disattese come per il Piano di Assetto del Territorio. Di fatto i cittadini, nella fattispecie a Vicenza, non sono messi nelle condizioni di poter esprimere valutazioni in tema ambientale e sociale, il tempo degli interessi economici non lo permette.
Perché non attendere settembre, visto caro Variati che mese più o meno, come da Lei ha dichiarato nei corridoi di palazzo, non fa differenza? Cosa si nasconde dietro al suo Piano, gli appetiti degli "amici" che non riesce più a tenere a freno?
Sappiamo tutti che le aziende immobiliari e le imprese, oggi, hanno bisogno di certezze per investire. Continuare a cementificare, pardon modellare con il cemento la città , dopo l'alluvione dello scorso novembre, visto che la terra è esausta, visto che le vie idrografiche non sono in grado di supplire al proprio naturale ruolo, Le sembra saggio?
Ci sembra la sua una vera presa in giro, un'autentica beffa nei confronti dei cittadini che tanto si attendono dal suo Piano sia dal punto di vista ambientale, sia viabilistico, sia di riordino urbanistico, ma anche le tanto sognate microaree
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