Dopo il forfait di Amenduni (?) il vicentino Scaroni verso il vertice di Ilva
Lunedi 25 Gennaio 2016 alle 10:05 | 1 commenti
La rottamazione non è per sempre. Dicono che il mediatore d'affari (faccendiere suona male) Luigi Bisignani sia attivissimo. E i risultati si vedono. Torna nelle cronache perfino (il vicentino, ndr) Paolo Scaroni, allontanato dall'Eni da Matteo Renzi. E che ora continua a essere indicato come il possibile capo dell'Ilva se lo stabilimento dovesse passare a una cordata di imprenditori italiani (di cui ad oggi non farebbe stranamente parte la famiglia Amenduni che pure è socia al 10% e, come da noi supposto, potrebbe non essere indifferente al suo futuro, vertenze per danni a parte, ma forse è diversamente focalizzata... ndr).
Dopo che il governo ha deciso di scaricare Marco Pucci, nominato direttore generale Ilva ma a rischio di una condanna definitiva nel processo per il rogo ThyssenKrupp, l'acciaieria rimarrà senza un capo operativo unico almeno fino ad aprile, quando ci saranno le offerte vincolanti dei pretendenti.
E si sceglierà il nuovo capo azienda.
Il senatore del Pd Massimo Mucchetti è stato, dalla Commissione industria che guida, il più duro critico della gestione Scaroni dell'Eni. Oggi Mucchetti lavora sul dossier Ilva, ha delineato sul Sole 24 Ore gli elementi di un piano industriale che, colpo di scena, potrebbe essere Scaroni a gestire, in un'era post-rottamazione che ha appena visto la promozione di un altro manager scaroniano (Marco Alverà , finito in ombra in Eni, ora direttore generale di Snam).
A parte legittimare nuovi equilibri nel potere opaco romano-milanese, la candidatura di Scaroni potrebbe avere anche una matrice industriale. Se della cordata Ilva facesse parte anche la Techint della famiglia Rocca. Proprio dalla Techint Scaroni ha iniziato l'ascesa (ha patteggiato una condanna perché dalla Techint pagava tangenti all'Enel) e alla famiglia Rocca è rimasto legato: se Techint mette nell'operazione la cifra giusta, difficile che qualcuno riesca a bloccare il nome di Scaroni.
Secondo quanto riferiva ieri (sabato, ndr) il Messaggero, il manager ha già incontrato Matteo Renzi, con cui i rapporti sono molto più sereni che ai tempi delle nomine nel 2014.
Di Stefano Feltri, da Il Fatto Quotidiano
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