Dopo i fatti di Roma leggi speciali: per limitare la libertà di Fiom e delle persone pacifiche
Martedi 18 Ottobre 2011 alle 08:16 | 0 commenti
Giorgio Langella, segretario provinciale PdCI FdS - Dopo i fatti di Roma, la reazione delle forze politiche di maggioranza (e non solo ... vero Di Pietro?) è quella di limitare le libertà costituzionali. Un risultato cercato e fortemente voluto da quelle poche centinaia di criminali che hanno creato violenza innanzitutto contro i cittadini indignati che manifestavano pacificamente. Quei "signori" incappucciati che non aspirano certo a un mondo migliore e che sarebbe interessante scoprire da chi sono finanziati, dove prendono i soldi necessari per le loro scorribande.
Adesso arrivano da più parti le richieste di leggi speciali. E allora si impedisce alla FIOM di fare il corteo programmato per il 21 ottobre. Di fatto si vuole limitare la libertà di manifestare le proprie idee. Perché, i criminali (voglio ribadirlo) che hanno provocato violenze che non sono state adeguatamente bloccate sul nascere, vanno giudicati e puniti con le leggi che già ci sono e che, spesso, non vengono applicate. Non possono essere fermati con nuove leggi e nuove normative che limitano, di fatto, la libertà delle persone oneste e pacifiche. Non si contrastano né si isolano impedendo a un grande sindacato come la FIOM (che ha sempre garantito la massima sicurezza nelle sue manifestazioni) di fare il corteo a Roma.
L'ordine pubblico non è costrizione né impedimento. E', appunto, ordine. E' garantire a tutti di poter esprimere le proprie opinioni pacificamente e liberamente. E' garanzia che la Costituzione venga applicata. Questo è "l'ordine pubblico". Con i divieti e le leggi speciali non si va da nessuna parte. A meno che non si voglia usare chi usa la violenza per fini di parte.
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