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Donazzan: i famigliari del bandito chiedono danni? Ci costituiremo parte civile!

Di Emma Reda Venerdi 6 Febbraio 2015 alle 14:52 | 0 commenti

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L'assessore regionale del Veneto, Elena Donazzan, interviene nell'acceso dibattito sul ladro ucciso da un benzinaio a Ponte di Nanto

Altro che la impudente richiesta di danni da parte dei famigliari del bandito morto. Nel caso in cui la avanzassero, saremmo noi a costituirci parte civile contro di loro per tutelare Graziano Stacchio, una persona per bene che ha agito per difendere una sua concittadina. 

Per senso civico, perché siamo una comunità. Comunità di cui i nomadi a quanto pare non vogliono far parte. Lo dimostrano i loro comportamenti, i loro stili di vita. E i fatti di Ponte di Nanto sono solo la punta dell'iceberg.
Quella dei nomadi è una questione culturale, di educazione che non viene adeguatamente insegnata dai genitori. Altrimenti certe richieste improvvide ed estemporanee non avrebbero luogo. E quanto accaduto, quindi, è anche responsabilità dei famigliari del rapinatore deceduto.
Oggi più che mai lo Stato deve intervenire con la fermezza della legge per svuotare le sacche di illegalità rappresentate dai campi nomadi. Troppe volte, e a dirlo sono i fatti di cronaca, rapine e furti vengono compiuti da nomadi. Non può e non deve essere un diritto quello di vivere esclusivamente di criminalità. Questo è un modello diseducativo che danneggia prima di tutto i minori dei campi nomadi, considerato che per molto meno, a famiglie in disagio, i servizi sociali tolgono i figli.
E per molto meno a italiani in difficoltà che non vivono di delinquenza viene tolta la luce mentre ai nomadi vengono realizzati dalle amministrazioni comunali campi attrezzati di tutto a spese dei contribuenti. Campi che a volte hanno le sembianze di concessionarie auto di lusso. Con quali soldi rom e sinti che non lavorano possono permettersi suv e fuoriserie? Quando poi vige l'ingiustizia di imprenditori soffocati dalla crisi, dalla burocrazia e dalle tasse, che per un'insolvenza si vedono recapitare cartelle esattoriali e confiscare l'auto da Equitalia.
Basta a uno stato buono coi delinquenti e severo con le persone per bene.
Queste vergogne sono autentiche forme di razzismo al contrario.
I nomadi ormai sono più stanziali dei nostri giovani che vanno all'estero per costruirsi un futuro. Se vogliono integrarsi nelle nostra comunità, mandino i figli a scuola, si mettano a lavorare e si cerchino una casa come tutte le persone civili. Basta indulgenza, i campi nomadi vanno chiusi.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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