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Disastro ambientale in Veneto, Paolo Benvegnù (Prc): "Zaia e Salvini senza pudore!"

Di Note ufficiali Lunedi 5 Novembre 2018 alle 17:45 | 1 commenti

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Le foto delle agenzie – scrive in una nota Paolo Benvegnù, segretario regionale Rifondazione Comunista Veneto - ritraggono Zaia e Salvini nei luoghi dell'ultimo disastro ambientale nel Veneto. Eventi che ogni volta vengono definiti straordinari, si ripetono con tale frequenza da essere per nulla eccezionali ma “normali” e attendibili. La forza con cui impattano nel nostro paese e nel Veneto e le devastazioni che provocano sono figlie delle logiche predatorie che hanno informato le politiche di gestione del territorio.

Il Veneto insieme alla Lombardia, governate da decenni dalla Lega e dai suoi alleati, sono le regioni che hanno in assoluto la percentuale più alta di consumo di suolo. La Lega è da sempre, tra le principali forze politiche, una strenua sostenitrice delle grandi opere. La Lega nel parlamento Europeo ha votato contro la ratifica degli accordi sul clima di Parigi.

Solo un imbroglione della portata di Salvini può permettersi di accusare gli “ambientalisti da salotto” di avere una qualche responsabilità per il disastro che ha colpito una parte notevole della nostra regione.

La verità è un’altra. Quello che è accaduto è figlio di una gestione criminale della nostra terra, della totale incomprensione della sua fragilità e della potenza dei cambiamenti climatici che ormai sono sotto gli occhi di tutti, tranne quelli di Zaia e di Salvini che hanno precisi interessi da difendere, quelli di chi sulla rapina del nostro territorio sullo sfruttamento del lavoro e dell'ambiente ha costruito le sue fortune.

È ora che le forze che si battono con coerenza a difesa del nostro territorio, dell'ambiente e del lavoro si uniscano per costruire una alternativa di governo per la nostra regione.

Un altro Veneto è possibile; soprattutto è necessario.

Leggi tutti gli articoli su: Lega, Luca Zaia, Matteo Salvini, consumo di suolo

Commenti

Inviato Lunedi 5 Novembre 2018 alle 17:55

Più che ambientalisti da salotto, gli italiani dai tempi di Dario Paccino, L'imbroglio ecologico (Torino Einaudi), hanno sempre strumentalizzato il problema per loro vantaggio di partito e personale, ricordarsi di Pecoraro Scanio e come è finita la Federazione dei Verdi. Oggi, si mormora: Il ritorno di Pecoraro Scanio che difende Casalino e punta su M5S .
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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