Disabili al ponte dei sospiri: la passerella tra università e stadio, una barriera architettonica
Domenica 31 Luglio 2011 alle 11:05 | 0 commenti
Incredibile ma vero: la nuovissima passerella che collega l'università allo stadio passando sopra il Bacchiglione è un elegantissimo esempio di moderna barriera architettonica.
Il ponte è comodo, persino esteticamente gradevole. Collega direttamente la nuova sede universitaria di Viale Margherita con il viale dello stadio e il vicino parcheggio di via Bassano, passando sopra le acque del Bacchiglione. La passerella ciclo-pedonale è stata inaugurata nel gennaio di quest'anno.
Ma alla cerimonia del taglio del nastro - cui hanno partecipato il presidente della Provincia Attilio Schneck, il sindaco Achille Variati, il vicepresidente della Camera di Commercio Giuseppe Sbalchiero e il vicepresidente della Regione Marino Zorzato, oltre al "padrone di casa" Silvio Fortuna, presidente della Fondazione Studi Universitari - nessuno ha fatto caso a un particolare: che la passerella, comoda per chi cammina e va in bicicletta, è assolutamente impraticabile per un disabile.
L'opera, costata più di 2 milioni di euro - l'appalto è stato coperto da un finanziamento della Fondazione Cariverona per 2,3 milioni di euro e da un contributo della Provincia di 122 mila euro - è un elegantissimo esempio di moderna barriera architettonica. Un po' come il ponte di Calatrava di Venezia. Che ha però suscitato un vespaio di polemiche, a differenza della passerella vicentina. Lo conferma Cristiano Sarracco, il presidente dell'associazione "H81 insieme Vicenza Onlus", che da trent'anni si occupa di superare tutte le forme di discriminazione verso i disabili, sia in ambito sociale, sia promuovendo in ambito sportivo attività adatte anche a chi è diversamente abile. Sarracco ha sperimentato di persona la difficile praticabilità del manufatto: «Dal lato dello stadio la passerella è impraticabile per una persona in carrozzina - dice Sarracco - In primo luogo perché il percorso finisce in un sentiero di ghiaino, che per un disabile è sempre un terreno difficile. Ma soprattutto perché alla fine c'è una scala, che è l'unico modo per raggiungere il livello del marciapiede di viale dello stadio. Chi da viale Margherita vuole raggiungere il parcheggio o la zona dello stadio si trova ostacolato, ed è costretto a fare il giro largo, per il ponte di viale Margherita». La passerella, dal lato dell'edificio universitario, è perfettamente funzionale: niente dislivelli o gradini, solo una rampa dalla pendenza piuttosto dolce. Dal lato stadio, invece, un vero percorso a ostacoli: arrivati sull'argine, le possibilità sono tre. Scendere le scale verso il marciapiede, oppure proseguire per qualche centinaio di metri lungo sud o nord sull'argine, su un sentiero largo 50 centimetri di erba e ghiaino, senza alcun parapetto. Ironia della sorte, l'unico punto in cui questo sentiero si congiunge con il viale dello stadio è all'altezza del vecchio ponte di viale Margherita. Dal lato sud le cose vanno anche peggio: il sentiero sulla sommità dell'argine finisce nel nulla, e va a sbattere contro il cordolo della rotatoria che precede il sottopassaggio. «Mi sarei aspettato si fosse previsto uno scivolo - continua Sarracco - che, scendendo dolcemente, tagliasse il dislivello dell'argine e portasse al livello del marciapiede. Così com'è invece è una passerella mozzata. Non so se è previsto un secondo stralcio dei lavori. Di sicuro però rimediare adesso comporterebbe dei costi aggiuntivi, mentre sarebbe costato meno progettare l'opera senza barriere architettoniche fin dall'inizio». Un sospetto viene: la testa orientale del ponticello è effettivamente "mozzata", quasi a indicare una possibile prosecuzione, in futuro, verso l'area dove oggi insiste lo stadio, passando sopra al viale. Se così fosse, dovremmo aspettare la costruzione del nuovo stadio per vedere completata l'opera. Un tempo che, al momento, nessuno riesce a quantificare. Di sicuro, un tempo troppo lungo.
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