Dir.Vi. una delusione
Lunedi 5 Marzo 2012 alle 00:36 | 3 commenti
Sabato mattina si è svolto l'annunciato incontro sulle coppie di fatto fra il vescovo di Vicenza, Monsignor Beniamino Pizziol, il segretario provinciale di Rifondazione comunista, Giuliano Ezzelini Storti, il coordinatore dei Giovani Comunisti, Cosimo Bruzzo, e ... E non c'erano gli annunciati due esponenti del comitato Dir.Vi., che dovevano essere, si diceva, il presidente Mattia Stella e la vice Arianna Bildiroglou. L'assenza non è stata rilevata dai media nè motivata da presenti e assenti. Anche se le voci parlano di un'assenza legata alla volontà di «non essere strumentalizzati».
E, peggio, di pressioni che sarebbero state fatte nei loro confronti da chi fino ad oggi sulle loro umanissime richieste di dialogo e visibilità aveva posto il proprio timbro, a iniziare dal sindaco Achille Variati, che con il suo pirotecnico appoggio mediatico alle semplice richiesta di attuazione di una legge del 1954 (quella sull'attestazione di famiglia anagrafica) aveva giustificato il costo della tessera di iscrizione al Pd del segretario Enrico Peroni. Un ragazzo che da tempo combatte per i diritti degli omosessuali e che sul Dir.Vi. ha puntato così tanto da dichiararci nel gazebo di domenica scorsa che «sì, è un'attuazione burocratica e dovuta, basterebbe una semplice delibera amministrativa del primo cittadino. Ma è meglio arrivare anche a una non necessaria delibera di Consiglio comunale sulla spinta delle adesioni e della volontà di tanti».
Ci piacerebbe, allora, conoscere da Matteo e Arianna, a cui i nostri media hanno dato fin dall'inizio non solo tutta la visibilità possibile ma anche la giusta fiducia in chi lotta per i diritti civili, qualsivoglia essi siano, perchè sono stati assenti al dialogo chiesto e ottenuto da Rifondazione col Vescovo, la personalità più giusta con cui confrontrarsi per il diritto che sta loro a cuore. O, anche se solo sabato mattina avessero scoperto di non voler andare da Pizziol col Prc di Ezzelini Storti e Bruzzo, perchè non hanno chiesto loro stessi un'udienza dal un vescovo così disposto ad essere vicino?
Se la risposta non pervenisse, o fosse di parata, rimarremmo fortemente delusi perchè diventerebbe una certezza il dubbio, fastidioso, che chiediamo di cancellare e che cioè non fossero presenti da Monsignor Pizziol perchè la macchina mediatica di Variati non aveva previsto la civile richiesta di Ezzelini Storti e Cosimo Bruzzo e la cristiana e certamente non strumentale accettazione di un vescovo che fin dal suo arrivo a Vicenza si annunciava illuminato.
Forse troppo, però, per gli schemi di chi sa ben interpretare un'orazione funebre in morte di madre da 16 minuti, ma che non sa convincersi che altra cosa è il vero rispetto del sentire degli uomini.
Quello che Pizziol ha dimostrato di avere nel cuore. Non nell'ufficio stampa.
Beppino Mattiello, coordinatore cittadino PSI.
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