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Meno di una pizza e birra per i soci con i 6,3 euro del diritto di recesso della Banca Popolare di Vicenza? Intanto Francesco Iorio continua a ignorare le nostre domande

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 16 Febbraio 2016 alle 22:14 | 0 commenti

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Secondo indiscrezioni e nell'attesa di un comunicato ufficiale, Il Consiglio di amministrazione di Banca Popolare di Vicenza si sarebbe chiuso da poco come fa pensare anche il cancello chiuso dell'ingresso principale della direzione della BPVi e l'assenza dell'auto blu dell'Ad Francesco Iorio che sarebbe uscito accompagnato dal suo autista personale (assunto da Brescia con un'auto personale come benefit oltre all'abitazione privata per le sue permanenze a Vicenza?). E prima di uscire proprio Iorio e il suo Cda avrebbero definito il prezzo del diritto di recesso a 6,30 euro contro i 48 euro di valore ipotetico delle azioni fissato quasi un anno fa dopo l'assemblea che ne aveva celebaro il crollo dai 62,50 della vecchia coppia Z&Z.

Il taglio rispetto ai 48 euro sarebbe, quindi, di circa l'87%, e il valore di 6,30 euro, addirittura inferiore a quello di 7,30 euro deciso il 3 dicembre 2015 da una Veneto Banca "derisa" al suo arrivo a Vicenza anche dalla nuova coppia, Iorio&De Francisco, sarebbe un ulteriore schiaffo a certi arroganti vicentini e, peggio, un'altra mazzata per chi aveva creduto a loro e ai loro giornali (il plurale è virtuale...).
La drammatica decisione presa in vista dell'assemblea dei soci, che avrà luogo solo il 5 marzo (i trevigiani l'hanno già celebrata il 19 dicembre scorso), per votare la trasformazione della Popolare in società per azioni, la quotazione in Borsa e un aumento di capitale pari a 1,5 miliardi di euro, se da un lato conferma la drastica azione di pulizia intrapresa da Francesco Iorio, che sta evidentemente scoprendo situazioni peggiori del quadro immaginato e descritto all'inizio del suo mandato, dall'altro richiede altri sforzi di trasparenza tra cui quello di rispondere  alle noste domande che ripetiamo dal 4 febbraio su VicenzaPiu.com dopo averle rivolte invano alla Banca da ben prima.

Dopo il diritto di recesso da saldi finali cos'altro dovrà avvenire perchè l'Ad Iorio e il suo Cda (per due terzi uguale a quello di Zonin & Zigliotto, "reprobi" presunti per la "riflessiva" magistratura vicentina, ma colpevoli per le decine di migliaia di piccoli soci che hanno visto azzerati i loro risparmi) capisca che i soci attuali e quelli futuri della BPVi lo apprezzeranno tanto più quanto più non si comporterà come chi ha sostituito?

Riecco, quindi, le nostre domande a cui magari i vertici della Popolare vicentina potrebbero rispondere cominciando dal segnalare i punti e i danni già assorbiti dai conteggi che hanno portato il diritto di recesso a questi 6,3 euro, con cui i soci non potranno comprare neanche una pizza e una birretta.

1 - Gianni Zonin e i suoi "possedimenti" non sono ancora "aggrediti" dalla Popolare di Vicenza per gli affidamenti concessi e garantiti dalle sue proprietà, che svanirebbero se dovesse con quelle risarcire i danni?
2 - nei documenti camerali visionati risultano partecipazioni o quote assunte in pegno di società apparentemente riconducibili ad ambienti vicini al dr. Matteo Marzotto, membro del Cda della BPVi, come ad esempio il 9,8% posseduto della Marzotto Società di intermediazione mobiliare spa (Marzotto SIM) e il 30% in pegno della Zignago Holding spa. Sono partecipazioni e pegni per finanziamenti compatibili con i sacrifici chiesti ai soci che in quelle partecipazioni e in quei pegni potrebbero vedere operazioni non esenti da conflitti di interessi?.
3 - per la chiusura delle filiali preventivate nel piano industriale quale era il valore patrimoniale iscritto a bilancio per le stesse filiali o, se non il dato non è disponibile o calcolabile, o mediamente il valore patrimoniale iscritto a bilancio per singola filiale di proprietà?
4 - destano preoccupazione i pegni al 100% di quote ad esempio di Grotto spa, Boscolo Hotels spa, Stroili Spa, Pittarosso, che, in molti casi, hanno conferito le loro quote in pegno anche ad altra primaria popolare veneta?
5 - Sono di sicuro attenzionate situazioni di quote in pegno di società in amministrazione straordinaria o in liquidazione che lascerebbero presumere difficoltà di recupero dei relativi crediti. Le chiediamo anche al riguardo se tali situazioni destano preoccupazione
6 - tra le partecipazioni della BPVi spicca, anche se finanziariamente marginale, quella nel Centro studi economici Nomisma, che fa riferimento all'ex premier Romano Prodi ed è presieduta dall'ex ministro Piero Gnudi. La partecipazione in Nomisma... ha motivazioni "politiche", essendo difficile immaginarne di reddituali, oppure era (è?) finalizzata a un migliore accesso ai suoi studi? In questa ultima ipotesi BPVi si è mai avvalsa e come degli scenari economici prospettati da Nomisma?
7 - farete in modo e quando che un'azienda che utilizzi carte aziendali prepagate, per seguire le spese di chi le abbia in dotazione, ne possa controllare saldi e movimenti in tempo reale (cosa che d'altronde avviene per le carte prepagate BPVi personali)?
8 - quando, disposto un bonifico, se ne potrà avere subito il CRO online (nelle altre banche in un quarto d'ora appare nella schermata di home banking)? 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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