Dimissioni Causin, Filippi: l'ora dell'impegno raddioppiato non dei passi indietro
Giovedi 14 Ottobre 2010 alle 16:07 | 0 commenti
Rosanna Filippin, Partito democratico Veneto -  "Non è il momento dei passi indietro, ma quello di un impegno raddoppiato". Il segretario regionale del Pd commenta le dimissioni di Andrea Causin
"Non è il momento dei passi indietro, ma quello di un impegno raddoppiato". Rosanna Filippin, segretario regionale del Pd Veneto, replica così alla decisione di Andrea Causin di rassegnare le dimissioni da vice segretario del Pd Veneto.
"In momenti della vita di un paese come quello attuale - dichiara la Filippin - un partito come il nostro, che è il perno dell'alternativa a Berlusconi, ha il dovere di unire tutte le sue energie. Il nostro non è il tempo dei passi indietro e delle fughe individuali, ma quello di un impegno raddoppiato, per accelerare la crisi che già divide il centrodestra. Accetto ovviamente la scelta di Causin, che rispetto sul piano personale, ma non condivido sul piano politico. Credo che il suo passo indietro spiaccia in particolare ai 32 mila elettori che lo avevano scelto nelle primarie di un anno fa. Insieme a tutti gli iscritti e gli elettori del Pd, proseguiremo il cammino per radicare anche in Veneto un'alternativa forte a Berlusconi. E sono certa che Andrea Causin saprà comunque partecipare col suo generoso contributo a questa sfida".
"Quanto all'analisi politica proposta da Causin - aggiunge la Filippin - dico che non basta indicare un problema, se non si delinea una strategia per risolverlo. Il Pd ha problemi strutturali nel rapporto col Nord? È vero, lo dico e lo ripeto io stessa da tempo. Penso però che il progetto politico emerso dall'assemblea nazionale di Varese, con le proposte su fisco e merito, autonomie locali e federalismo, Pmi e crisi economica, ci consenta di proporre, anche in Veneto, un messaggio politico credibile. Il centrodestra aveva promesso più sviluppo, innovazione, riforme e meno tasse, meno centralismo, meno risse politiche. Oggi è nei fatti il tradimento di questi impegni. A noi, spetta il compito di indicare l'alternativa: un fisco che premia il lavoro anziché le rendite, un federalismo che difende i comuni, anziché soffocarli, una scelta a favore dell'innovazione e della scuola, una politica dell'immigrazione vigile, ma non ottusa, una legge elettorale che rimette la scelta nelle mani dei cittadini".
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