Dimissioni Bossi e crisi italiana, De Marchi: i partiti e i loro apparati concausa della crisi
Venerdi 6 Aprile 2012 alle 13:02 | 0 commenti
Apindustria Vicenza - "Ecco cosa succede a rompere le uova della politica! L'amara sorpresa di aver scoperto, grazie all'attività di "sole" tre Procure della Repubblica, come siano gestiti i "privatissimi" fondi derivanti dal pubblico finanziamento alla Lega Nord, come del resto in altre compagini come dimostra la cronaca recente, procura una sconfortante delusione anche a noi imprenditori. Le dimissioni del Senatur da capo del suo partito accresce la consapevolezza e rende tristemente manifesta la concausa della devastante crisi economica che si riversa nel nostro Paese".
"Mentre i dati dell'Istat rendono noto l'andamento negativo dei consumi e nel momento in cui il Governo tecnico riforma il mercato del lavoro chiedendo sacrifici ad imprese, famiglie, lavoratori e cittadini rimane inspiegabilmente intoccata la parte da sempre più parassitaria d'Italia: i partiti e i loro apparati! Quanto ancora dovremmo attendere una decisa svolta, piegando definitivamente la politica alla vera volontà dei cittadini?
Non siamo ingenui. Capiamo tutti, ora più facilmente, come sia intollerabile affidare i destini della politica, che dovrebbe occuparsi del bene comune, a gente inqualificabilmente irresponsabile e tanto spregiudicata quanto sprovveduta. Non è più giustificabile l'improvvisazione in politica come sinonimo di genuinità e trasparenza. La gestione della cosa pubblica presuppone altissime qualità morali e indiscusse professionalità . Ahimè, lo stesso Carroccio ridotto a "bugigattolo" avrà il suo bel da fare a riconquistare credibilità soprattutto presso gli imprenditori che da troppo tempo non vedono risultati apprezzabili. Tuttavia, alla stessa stregua della Lega, anche tutti gli altri partiti, invece dello specchietto per le allodole di certificare i loro bilanci, dovrebbero far sì che i "rimborsi elettorali" corrispondano a spese effettivamente sostenute e documentate entro un limite prestabilito. Come accade in altri paesi europei, sarebbe da auspicare che anche da noi, che i partiti siano obbligati a pubblicare su internet la gestione delle loro entrate e delle loro spese. Nessuno si scandalizzerebbe se qualche azienda finanziasse qualche movimento politico, qualora la cosa fosse trasparente.
Con lo stesso rigore, mi chiedo se le casse romane delle Confederazioni degli imprenditori, siano gestite con altrettanta onestà e trasparenza, rispettando gli associati. O, se siano anch'esse "riserve auree" per familismi".
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