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Dilemma pedonale

Di Marco Milioni Domenica 23 Ottobre 2011 alle 12:57 | 0 commenti

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La ventilata chiusura al traffico di corso Fogazzaro, salutata con favore anche da residenti e commercianti, potrebbe scontrarsi con le mire dell'assessorato alla mobilità che cerca nuovi posti auto a San Biagio.
È dall'autunno dello scorso anno che il sindaco berico Achille Variati coltiva un piccolo sogno. Quello della pedonalizzazione, prima parziale, poi forse totale, di corso Fogazzaro. Era il 2010. Giunta e Aim festeggiavano il completamento in anticipo della riqualificazione della zona a ridosso tra San Biagio e corso Fogazzaro.

Toni Trentin sul portale del GdV del 3 ottobre scriveva così: «Ma il bello deve ancora venire, forse. Finito questo stralcio operativo, in febbraio parte l'altro, quello metterà a posto la strada fiancheggiata dai portici verso i Carmini: i sottoservizi interrati, gli innesti verso case e botteghe predisposti, il manto stradale sostituito... E a quel punto, sulla scia della chiusura per la rimessa a nuovo della carreggiata destinata a diventare la più bella del centro storico e aspettando la risistemazione anche dei marciapiedi porticati, si potrà porre sul tavolo della discussione tra Amministrazione, negozianti e residenti la parola che altrove è un tabù ma che qui si può pronunciare: pedonalizzazione. Ne parlano gli stessi operatori: parecchi tesserati ai "Portici di corso Fogazzaro", l'associazione presieduta da Tiziana Zammattio, sono tentati dall'idea di sperimentare una chiusura parziale, fino allo slargo della chiesa dei Carmini. Una novità da proporre ai vicentini intanto al sabato (o almeno al sabato pomeriggio) per vedere l'effetto che fa una passeggiata commerciale alternativa all'affollamento del corso Palladio».
Il sindaco cinguettava la pedonalizzazione, i commercianti della zona gradivano anche perché per molti, tra residenti e imprenditori, il gran flusso delle auto in zona è un tappo e non un pungolo per gli affari. E ancora Trentin dà la parola, sempre sul GdV del 3 ottobre alla Zammattìo con un paio di incisi che danno bene il senso della vicenda: «L'importante - dicono accettando e rinforzando l'ipotesi rinnovata ieri da Variati e dall'assessore allo sviluppo economico Tommaso Ruggeri - è che ci siano occasioni che facciano da richiamo».
Passano un po' di mesi. E all'improvviso, all'inizio dell'estate 2011, si materializza quasi dal nulla la necessità di un aumento del numero dei posteggi presso il parking Carmini. Aumento che avverrebbe cercando spazi utili nella sede Aim di San Biagio. Tant'è che il sindaco si muove in fretta; chiede alla municipalizzata di cercare un'area alternativa per togliere dal centro storico il deposito coi camioncini inquinanti di Aim. La spa comunale, lo rivela VicenzaPiù, sforna un bando cucito su misura per un'area dismessa del Gruppo Maltauro. Le opposizioni di centrodestra insorgono. E il bando sbanda.
Poi d'improvviso sul GdV del 29 settembre esce uno strano articolo di Nicola Negrin nel quale ritorna in pompa magna l'ipotesi Carmini bis, che poi si tramuta in posti auto da cercare a San Biagio. Stavolta il presunto inquinamento dei mezzi Aim, almeno mediaticamente, non è più una priorità. La priorità è il Natale, leggi shopping natalizio. A parlare del progetto, almeno sulle prime non è alcun membro di giunta, non il presidente di Aim Paolo Colla, ma il direttore generale della multiservizio: Dario Vianello, un fedelissimo di Variati. Un progetto da 1,6 milioni di Euro.
Tant'è che Ruggeri suda freddo. Alcuni tecnici comunali in seno al suo assessorato gli spiegano che l'accelerazione voluta da Vianello e cara al consigliere comunale delegato alla mobilità Claudio Cicero può nuocere alla prospettiva di lungo periodo («la pedonalizzazione») accarezzata da commercianti, residenti, da pezzi importanti di Ascom e dallo stesso primo cittadino.
La domanda di fondo è una. Che senso ha spendere tante risorse, alcune rimediate a fatica fuori dal comune, per riqualificare corso Fogazzaro in previsione di un divieto alle auto, se poi si spendono altri quattrini proprio per far giungere in zona altri «mostri a quattro ruote»? I quali, si sa, rendono in termini di pedaggi e cassa, magari con il fine di realizzare altre opere, ma inquinano non poco.
nfatti pure Variati è preoccupato. Non gli pesano tanto i possibili contrasti in giunta, ma le possibili critiche di commercianti e residenti che per primi avevano abbandonato un tabù, quello delle ZTL da espandere, che a Vicenza è duro a morire. Lo stesso Cicero, in un paio di colloqui riservati con Variati, avrebbe riconosciuto la sostanza del problema. Proprio per questo motivo il capo dell'esecutivo avrebbe messo al lavoro una taskforce multisettoriale con un obiettivo preciso: trovare una soluzione al contempo soft ma scientificamente pianificata in modo da non scontentare nessuno e in modo da poter testare entrambi i due approcci ai problemi di una spina nord del centro che da anni mostra pochi segni di vitalità. Frattanto però le minoranze di centrodestra rimangono col fucile spianato. Vogliono capire infatti se i danari che Aim userà per questo piano «resosi improvvisamente necessario» saranno impiegati con procedure trasparenti o meno.

Da VivenzaPiù n. 221 e BassanoPiù n.2


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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