Del domani non v'è certezza: finanziaria e cultura a confronto. Con Possamai e Lazzari
Sabato 12 Marzo 2011 alle 13:09 | 0 commenti
Continua a precipitare il nostro Fus (Fondo unico per lo spettacolo, ndr), e nell'oblio di una finanziaria dalle dinamiche spesso poco chiare e dal retrogusto di fregatura si annida la via crucis di una storia, quella della nostra cultura. Eppure qualcuno certo non è concorde con questo mal vedere le scelte che vengono prese, poiché "con la cultura non si mangia", queste le parole che dovrebbero dare un senso al tutto, tentativo fallito.
Dopo i già incredibili tagli che hanno colpito il Fus, tra cui gli ultimi 27 milioni di euro congelati, ecco ora arrivare un'ulteriore novità dal decreto Milleproroghe del Governo: dal 1 Luglio 2011 sarà infatti attiva la nuova tassa di 1 euro su tutti i biglietti degli spettacoli cinematografici. Che dire? Forse che questa nuova imposta andrà a colpire un prodotto che è proprio delle fasce più giovani della nostra società impoverendone la capacità di darsi cultura, forse che l'aumento dei costi influenzerà non poco anche la distribuzione e scelta dei film in Italia, costringendo gli operatori del settore a prediligere le produzioni ad incasso sicuro rispetto a quelle minori o d'autore, forse che proprio per quest'ultimo motivo ci costringeremo ad essere prigionieri dei soli colossal hollywoodiani o dei cinepanettoni natalizi, forse che bisognerebbe riflettere su dove finiscano poi effettivamente i milioni di euro raccolti da questa mossa finanziaria, di cui non si sa ancora nulla, e sul perché in Italia sia investito solo lo 0,21% del bilancio statale ai fini culturali quando nei restanti paesi europei l'investimento è del 2% ad aumentare. Ricordiamoci tutti che siamo in Italia, il paese con il più alto tasso di concentrazione di opere d'arte del mondo e che proprio da esse traiamo molta della nostra ricchezza (anche economica). Di queste spinose questioni si è discusso giovedì, alla conferenza stampa indetta dal partito dei Giovani Democratici della provincia di Vicenza, che, come ci spiega Giacomo Possamai (Segretario provinciale Giovani Democratici), ha promosso una petizione su gdvi.it/cinema al fine di contrastare questo vilipendio della cultura. Petizione che sarà inoltre supportata anche da banchetti informativi e volantini fuori da tutte le sale cinema della provincia nelle prossime due settimane. Presente alla conferenza anche l'assessore alla Cultura del Comune di Vicenza Francesca Lazzari, che ha fatto notare come "le famiglie italiane investono oltre il 7% del proprio reddito annuo in cultura, questo vuol dire che lo stesso è un settore forte ed economicamente vivo. Privare la nostra società di una politica che valorizzi la cultura è indice di grave mancanza di senso di responsabilità verso il futuro delle giovani generazioni. Siamo nella società della comunicazione ma in cui si pratica una politica dell'ignoranza". Si delinea così un quadro che non lascia spazio a pareri contrastanti e dovrebbe spingere tutti a difendere ciò che un nostro diritto indissolubile, il diritto alla cultura, prescindendo da fazioni politiche o schieramenti partitici di sorta. E d'altronde quando lo stesso Ministro alla Cultura si dice "sgomento ed interdetto" dalle scelte finanziarie che il governo ha preso per il suo settore di competenza, è facile capire come tutta questa situazione prescinda da valori di parte, poiché la cultura è di tutti e da essa discendiamo tutti anche nella diversità ideologica.
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