Decreto sul gioco d'azzardo, Variati: "Non più soli nella battaglia contro la ludopatia"
Martedi 28 Agosto 2012 alle 13:49 | 0 commenti
Achille Variati, Comune di Vicenza - "Quando ieri ho ricevuto la telefonata dal Ministero dell'Interno che mi anticipava la notizia, ho capito che non saremo più soli nella nostra battaglia contro la ludopatia, la dipendenza da gioco d'azzardo". Così il sindaco Achille Variati commenta l'annuncio del decreto legge del Ministro della Salute Balduzzi che contiene misure per arginare la diffusione di sale giochi e videopoker. La bozza di decreto riprende alcune misure contenute in un apposito regolamento e in una variante urbanistica del Comune di Vicenza.
"Certe parti del decreto appaiono evidentemente riprese dai testi dei nostri provvedimenti che avevo da tempo trasmesso al Ministro dell'Interno - spiega il sindaco -. Sono molto soddisfatto che l'orizzonte sia quello indicato dalla nostra amministrazione insieme ad altri Comuni pionieri. Avevo più volte scritto al Ministro Cancellieri per chiedere di intervenire su una questione che considero fondamentale. Lo confesso: ero piuttosto deluso perché la risposta non arrivava. Mai mi sarei aspettato che questa fosse contenuta direttamente in una bozza di decreto, come mi è stato anticipato ieri dal Ministero e leggiamo oggi sui giornali. Questa bozza di decreto è una pietra miliare perché adotta la tesi che sosteniamo da tempo: il settore del gioco d'azzardo deve essere regolamentato per prevenire e combattere la ludopatia".
"E' significativo che il decreto sia firmato dal Ministro della Sanità - commenta Variati - e non da quello dell'Interno: come abbiamo più volte ripetuto, è una questione di sanità pubblica prima ancora che di ordine pubblico e sicurezza. Ora mi auguro che il Governo tiri dritto senza sbandare: mi aspetto, infatti, che le lobby del gioco d'azzardo si scatenino per difendere un giro d'affari di 80 miliardi di euro all'anno. Con questa bozza di decreto, ci sentiamo meno 'abbandonati' nella nostra battaglia per contrastare la ludopatia, una vera e propria piaga sociale che mette in ginocchio le famiglie in particolare durante la crisi. Ci sono infatti disoccupati, giovani, anziani, le fasce più vulnerabili della popolazione che buttano nel gioco i pochi euro che hanno e sprofondano in un baratro di disperazione che si chiama 'ludopatia', rovinandosi per inseguire la vincita che cambia la vita".
"Cosa succederà ora? - prosegue il sindaco -. I nostri legali valuteranno le conseguenze del decreto sui procedimenti in corso al Tar avviati dalle società cui abbiamo revocato l'agibilità dei locali dopo che avevano ignorato le nostre diffide. In ogni caso, ora sono ancora più convinto della bontà della nostra azione, soprattutto quando vedo una sala giochi esattamente di fronte ad una scuola, come accade in via IV novembre. Inoltre, alla luce di questo importante passo del Governo, credo che anche i giudici del Tar dovranno considerare con grande attenzione gli aspetti riguardanti la tutela della salute pubblica nelle loro sentenze".
"Questa è una prima vittoria che ha molti padri - conclude il sindaco -. I cittadini di Vicenza, perché sono stati loro a ispirare la nostra azione con la petizione che hanno presentato mesi fa contro l'apertura della sala giochi a San Felice vicino ad una scuola. Il consigliere Colombara, che ha dimostrato il ruolo fondamentale anche di un singolo consigliere comunale quando si impegna sul territorio per ascoltare i problemi dei cittadini e cercare di risolverli. Tutto il consiglio comunale che ha dimostrato che si possono mettere da parte le divisioni politiche per l'interesse superiore della salute dei cittadini. E, consentitemelo, la giunta, che con grande coraggio ha sfidato un sistema da che fa girare 80 miliardi di euro all'anno, con l'obiettivo di tutelare i cittadini. Abbiamo raggiunto una prima vittoria, ma la battaglia è ancora dura. Ma lo ripeto ancora una volta: per noi è una battaglia di civiltà , una battaglia per la tutela della salute dei cittadini. Una battaglia che vale la pena combattere fino in fondo. Qui non si tratta di fare crociate, stiamo parlando della tutela della salute dei cittadini".
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