De Marchi, Apindustria: cresce pressione fiscale per lavoratori non sindacalizzati
Giovedi 17 Febbraio 2011 alle 22:37 | 0 commenti
Apindustria Vicenza - Il Presidente di Apindustria non risparmia critiche all'operato del Governo. Il governo aumenta la pressione fiscale per i lavoratori non iscritti al sindacato. Dopo l'ennesima modifica alla detassazione degli straordinari, che riserva le agevolazioni solo alle erogazioni frutto di accordi collettivi.
E' successo, infatti, che da quest'anno la platea di coloro che possono beneficiare della detassazione sugli straordinari e sui premi di produttività si restringe clamorosamente: una circolare dell'Agenzia delle Entrate, infatti, ha chiarito che, in base ad un'interpretazione infarcita di richiami a "combinati disposti" di decreti, proroghe e provvedimenti vari, accavallatisi negli ultimi due anni, nella miglior (si fa per dire) tradizione legislativa italiana, non sono più ammessi a detassazione gli straordinari, frutto della diretta applicazione del contratto nazionale, oppure - come nella maggior parte dei casi - di un accordo con il dipendente, così come non sono ammessi a detassazione i premi erogati unilateralmente dal datore di lavoro.
La detassazione resta ora limitata agli importi previsti dalla contrattazione territoriale o aziendale fatta laddove il sindacato è presente: «Se da un lato - afferma Filippo De Marchi - questo conferma ciò che sosteniamo da tempo, ovvero che la contrattazione territoriale è l'unico strumento per rispondere alle esigenze delle piccole e medie imprese, dall'altro non c'è dubbio che le nuove regole frustrano le aspettative di tutti quei lavoratori che hanno goduto dell'agevolazione negli anni precedenti e che ora se la vedranno negare, fino a quando non entrerà in vigore un contratto territoriale. Si corre il rischio concreto di una minor disponibilità allo svolgimento di straordinario, proprio nel momento in cui cominciano a cogliersi i primi segnali di una, seppur timida, ripresa: per far fronte alle esigenze produttive, più di qualche imprenditore sarà quindi costretto a garantire comunque gli importi netti percepiti l'anno scorso, facendosi carico delle maggiori trattenute e quindi sopportando un aumento non indifferente del costo del lavoro.
Fortunatamente, APINDUSTRIA VICENZA ha intrapreso già da tempo la strada della contrattazione territoriale ed intende continuare a perseguirla a livello delle singole categorie, ma non c'è dubbio - conclude il Presidente - che quanto accaduto rappresenti un ulteriore prova che tra le belle affermazioni a favore delle PMI e i fatti concreti, la distanza continua ad essere parecchia».
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