Daniela Meneghini: la "frecciatina ai genitori" di Morena Martini è vuota e limitata
Martedi 13 Settembre 2011 alle 23:08 | 0 commenti
Riceviamo da Daniela Meneghini, un genitore di uno studente, una risposta alle dichiarazioni dell'ass. Morena Martini e pubblichiamo.
Rispetto all'intervista rilasciata agli organi di informazione il 12 settembre, è con triste sconcerto che ho ascoltato le parole che l'assessore Morena Martini rivolge ai ragazzi della Rete degli Studenti Medi e la frecciatina di sconsolante banalità che riserva ai genitori degli stessi. Sono la madre di Cecilia Correale, che è responsabile organizzativa della Rete degli Studenti Medi di Vicenza, e sono anche una docente universitaria, professore associato a Ca' Foscari, da quasi vent'anni in servizio presso l'ateneo veneziano.
Frequento dunque i giovani e una struttura di istruzione superiore. Sarei di principio contraria ad entrare in polemica su argomentazioni così inconsistenti e pretestuose: il livello dell'intervento dell'assessore, vuoto di sostanza e di imbarazzante limitata prospettiva, spingerebbe ragazzi e genitori a lasciarsi tutto alle spalle dopo un profondo e distaccato sospiro. Tuttavia, poiché quotidianamente tocco la realtà della scuola di mia figlia e in particolare agisco in prima persona nella realtà dell'università che aspetta Cecilia e i suoi coetanei, credo che malgrado il penoso livello degli argomenti non possa non esprimere il mio totale dissenso rispetto alle affermazioni di questa nostra rappresentante istituzionale.
Il fatto di partire da posizioni politiche evidentemente contrapposte non giustifica i giudizi trancianti e superficiali che l'assessore rivolge ai ragazzi. Ma saranno loro, che hanno teste giovani e vivaci, a rispondere nel merito, difendendo la loro autonomia e anche la opportuna radicalità delle loro posizioni (li vogliamo a 15 anni già rassegnati cinquantenni?). E' tuttavia desolante, per un genitore e ancor più per una docente, constatare che una persona che ricopre un ruolo istituzionale, piuttosto di entrare nella sostanza delle questioni (scuole senza presidi, cattedre senza professori, strutture fatiscenti, tagli passati, presenti e futuri, assenza di progetti, vuoto culturale, ecc.) risponda alle legittime polemiche dei ragazzi con battute antiquate e trite che invece di stimolare un dibattito e, perché no, anche un costruttivo conflitto, riducono l'occasione di confronto a nervosa e sterile contrapposizione. Ho cresciuto e seguo mia figlia con una attenzione sulla quale non ho bisogno di richiami dall'assessore che, spero travolta dalla vis polemica, non si è neppure resa conto del tono becero e offensivo delle sue parole. E' probabilmente necessario, però, ricordarle che il suo ruolo prevede un'attività istituzionale, ma non le concede alcuna autorità morale.
Crescere dei ragazzi capaci di interagire con le istituzioni, di essere presenti e attivi nelle loro scuole, animati da spirito critico e costruttivo, con la fantasia e gli eccessi propri della loro età (come è giusto che sia) credo sia un obiettivo che persegue qualsiasi genitore che ha a cuore non solo il bene dei suoi figli ma anche il bene della società in cui essi andranno a operare. Indipendentemente dalle posizioni politiche. Se il modello dell'assessore Martini è quello del giovane passivo, già attento solo al proprio interesse, che non dice e tanto meno agisce quello che pensa, allora, caro assessore, è evidente che ci riferiamo a due categorie concettuali molto lontane e che forse quel suo supponente monito ai genitori, espresso, era evidente, con isterismo moralistico, rappresenta un bel complimento per un genitore come me.
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