Dalle pettorine rosse a quelle blu
Giovedi 6 Gennaio 2011 alle 22:37 | 0 commenti
Ad Arzignano i mediatori civici ci sono ancora (VicenzaPiù n. 204), solo che vestono la divisa della polizia. "Risparmiamo ed è efficace" spiega l'assessore comunale alla sicurezza Enrico Marcigaglia.
Il 30 ottobre scorso in "D", supplemento femminile de "La Repubblica", è uscito un pezzo di elogio alle "pettorine rosse" di Arzignano, cioè i mediatori civici promossi nel 2008 dall'allora sindaco Stefano Fracasso in collaborazione con l'Università di Padova.
Nell'articolo firmato Fabrizio Ravelli si critica il ministero degli Interni per aver escluso il progetto dai finanziamenti dei Fondi europei per l'integrazione, rendendo così impossibile la prosecuzione dell'esperienza. Dal pezzo, a parte Maroni, escono bene tutti: Fracasso per l'idea e l'attuale sindaco Giorgio Gentilin perché quel progetto avrebbe voluto portarlo avanti. "Ad Arzignano- conclude Ravelli- aspettano di conoscere la motivazione del taglio".
Nella città del Grifo però l'amministrazione non è rimasta con le mani in mano. Abbiamo quindi chiesto all'assessore alla sicurezza Enrico Marcigaglia come si stia muovendo la giunta Gentilin sul tema della mediazione. "Quando abbiamo appreso che non sarebbero più giunti finanziamenti dal ministero, non ci siamo persi d'animo -spiega Marcigaglia - Abbiamo ottimizzato le esperienze positive fatte, cercando di riproporre i punti fondamentali utilizzando però personale interno al comune. In sostanza, vincolati dalla necessità di risparmio, abbiamo preso l'esperienza sperimentale dei mediatori culturali per mettere a sistema una serie di azioni ed attività che ora sono gestite a costo zero da diversi uffici del comune. Dall'ottima esperienza dei mediatori, infatti, sono state analizzate alcune criticità particolarmente legate al fenomeno dell'immigrazione: piccole controversie condominiali, problemi di convivenza causata dal sovraffollamento degli appartamenti, difficoltà nella gestione differenziata dei rifiuti, sovraffollamento degli uffici comunali causati dalla mancanza di un sportello dedicato al cittadino straniero, necessità di una figura istituzionale che frequenti i quartieri raccogliendo segnalazioni e richieste. Dall'analisi di queste particolari criticità , frutto di quasi due anni di lavoro dei mediatori, abbiamo attivato i seguenti servizi: la polizia di quartiere, con lo scopo di girare per le zone residenziali a reperire informazioni e gestire, se necessario, segnalazioni relative ad eventuali controversie tra cittadini italiani e stranieri;
sempre tra le funzioni della polizia di quartiere è previsto il controllo della corretta gestione dei rifiuti per la raccolta differenziata; all'interno della polizia locale è stato istituito inoltre il ‘nucleo immigrazione', che assieme ad un tecnico comunale ha la funzione di verificare e controllare settimanalmente il rispetto dei requisiti igienico-sanitari all'interno degli appartamenti, allo scopo di evitare il rischio di sovraffollamenti; relativamente ai problemi di convivenza nei condomini è stato istituito un particolarissimo servizio, molto apprezzato dai cittadini, che prevede la presenza su invito, di un agente di polizia durante le assemblee condominiali, allo scopo di dare assistenza all'amministratore condominiale e per quanto possibile, fare un po' di formazione sulle basilari leggi che regolano una civile convivenza; è stato creato, all'interno del comando di polizia locale, l'ufficio unico per l'immigrazione, grande innovazione che va a beneficio della semplicità e comodità d'accesso a tutte quelle pratiche amministrative che vengono richieste dagli stranieri. Infine abbiamo creato un innovativo regolamento ‘anti-moschea abusiva', allo scopo di garantire, nel rispetto delle basilari regole igienico-sanitarie, pari dignità e decoro a qualunque professione religiosa". L'amministrazione comunale si è data da fare, non c'è che dire, però i trenta mediatori civici originari erano formati da quindici professionisti e quindici volontari formati allo scopo (quattordici dei quali stranieri). "Personalmente ritengo che l'esperienza dei mediatori sia stata fondamentale per meglio inquadrare e raccogliere in maniera analitica tutte quelle problematiche che caratterizzavano il fenomeno dell'immigrazione all'interno della nostra città - dice Marcigaglia- La scommessa del mio assessorato, adesso sta nel fare tesoro di quell'esperienza per creare e gestire servizi sempre più vicini alle reali necessità dei nostri cittadini, e possibilmente a costo zero. Preciso infatti che il progetto di mediazione culturale all'epoca era costato circa 400.000 euro e, sebbene finanziato dal ministero per un grossa percentuale, oggi ritengo che un tale impegno di spesa sarebbe improponibile per le casse comunali. Sottolineo che i nuovi servizi integrati all'interno della polizia locale tecnicamente non costano nulla in quanto svolti con personale e strutture già esistenti. Voglio fare una precisazione sul principio di mediazione culturale, in quanto come si può notare, il comune di Arzignano, vista anche la considerevole percentuale di immigrati (oltre il 21%), ha sviluppato una serie di servizi ed attività finalizzate a meglio gestire e controllare il fenomeno, cercando di dare pari dignità ed opportunità a tutti i residenti arzignanesi (siano essi stranieri o italiani), ma ci tengo a sottolineare che per quanto riguarda le leggi e le norme di civile convivenza, a mio avviso c'è poco da mediare, in quanto le regole ci sono e vanno fatte rispettare, con fermezza e professionalità . Pertanto confermo nuovamente il motto mio e del sindaco Gentilin: massima disponibilità e sensibilità a chi viene ad Arzignano per lavorare rispettando la nostra città , le nostre leggi e le nostre tradizioni.... ma linea durissima e massima severità contro chi invece pensa di venire qua per delinquere o non rispettare le nostre regole".
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