Di seguito pubblichiamo la risposta dell'assessore alla Progettazione ed alla Sostenibilità Urbana Antonio Dalla Pozza che ci è arrivata in redazione in merito alla letterina di Elisa sugli espropri per realizzare una pista ciclabile in viale D'Alviano Cara Elisa, che bello leggere la Tua lettera! Mi sarebbe tanto piaciuto riceverla anche in Comune, e l'avrei appesa in ufficio, assieme alle lettere e ai disegni degli altri bambini che mi chiedono di fare più piste ciclabili per girare la città in sicurezza, e per avere meno auto in circolazione e quindi meno inquinamento, proprio come chiedi anche Tu. Ti avrei sicuramente risposto, come sto facendo ora, e come ho fatto con la Tua mamma il giorno dopo che mi ha scritto.
E' bello parlarsi sui giornali o sui social network, ma spesso così facendo non si riescono bene a spiegare le cose. Ad esempio, dovrei spiegarTi che la pista ciclabile che vorremmo fare servirebbe a dare continuità a quella che arriva da Viale Mazzini, e a metterla in comunicazione con quella che da Viale Lamarmora va verso Laghetto, Polegge e Caldogno. E pensa, Elisa, che vorremmo pure approfittare di questa pista ciclabile per far diventare viale D'Alviano un bel viale alberato, ricostruendo i muretti di recinzione, facendoli un po' più belli di ora (proprio perchè sappiamo che storicamente sono un luogo significativo), salvando il più possibile gli alberi che sono già piantati e mettendone di nuovi, magari assieme anche ad una siepe che ripari dal rumore e dai gas di scarico delle auto.
Perchè anche a me (che poi sarei "il signore che vuol prendersi il verde dove giocano i bambini di via Vico") e a chi lavora nel Settore Mobilità del Comune piacciono i fiori, gli alberi, e abbiamo tutti dei bambini più o meno della Tua età che ci piace veder giocare allegri con gli amici.
Ma dobbiamo preoccuparci anche di chi è più grande di Te, e magari gira con la bicicletta da solo, come farai Tu fra qualche anno, tra le preoccupazioni di mamma e papà . E l'anno scorso, a pochi metri da casa tua, sono morte due persone in Viale D'Alviano: un ragazzo ed una signora. Erano tutti e due in bicicletta, e noi abbiamo pensato che forse una pista ciclabile servisse proprio lungo quella strada.
Perchè devi sapere Elisa che, mentre un fiore si può ripiantare un metro e mezzo più in là , una vita persa non potrà mai più rifiorire.
E purtroppo, dillo anche al papà , avevamo pensato proprio di prendere un po' del cemento di Viale D'Alviano, ma una legge dello Stato, il Codice della Strada, ci dice che le corsie stradali devono essere larghe in quel punto 3,25 metri ciascuna, e che le piste ciclopedonali devono essere larghe 3 metri, e lungo quella strada tutti questi metri di larghezza non ci sono proprio (abbiamo degli strumenti molto precisi per misurare), se non vogliamo creare una colonna lunghissima di auto davanti al tuo giardino.
Sai, Elisa, come già Ti avranno spiegato i Tuoi genitori, qualche volta serve un piccolo sacrificio personale per dare una mano a tutti gli altri, perchè noi siamo una "comunità ", e dobbiamo farci carico dei problemi di tutti.
Lo so, non è facile, non lo è nemmeno per gli amministratori comunali come me. Ma magari, tra qualche anno, anche Tu sarai felice di andare in bicicletta da sola ed in sicurezza.
Comunque, cara Elisa, in realtà noi abbiamo per il momento solo fatto un segno su una carta, che tra l'altro interesserebbe i giardini per poco più di un metro (per il quale lo Stato ci dice che dobbiamo dare dei soldini alla mamma ed al papà ), ma ci stiamo anche impegnando per cercare soluzioni alternative, e che però raggiungano lo stesso risultato.
L'importante è che, ma Tu sicuramente già lo sai, nessuno di noi pensi che i problemi possano sempre essere risolti spostandoli altrove, o rimandando le scelte.
GarantendoTi sempre l'ascolto, Ti mando un saluto e l'augurio di tante giornate felici assieme ai tuoi amici.