Da Via Vaccari a Vicenza fino a Piazza Ferretto a Mestre: un corteo che si forma e si gonfia
Martedi 6 Settembre 2011 alle 18:53 | 0 commenti
Da Via Vaccari a Vicenza fino a Piazza Ferretto a Mestre: un corteo che si forma e si gonfia fino a colmare la piazza di lavoratori (qui il nostro primo video con Marina Bergamin, Stefano Fracasso, Enrico Viafora, Emilio Panini, un'operaia e soprattutto i manifestanti). E il cuore di ognuno di speranze e di progetti, per un futuro che oggi, così, non c'è! In qualunque parte politica ci si collochi o, peggio, se in nessuno ci si riconosce. Queste emozioni di un'Italia che soffre e che vorrebbe tornare a guardare avanti abbiamo voluto raccontare con i servizi in diretta, prima, e con le immagini e le video interviste, ora, seguendo dal campo, con i nostri Enrico Soli e Eduardo Mele, e in redazione, con il "back stage" di collaboratori, la manifestazione Cgil e non solo (qui la catena di link ai servizi precedenti e alla photo gallery).
Da Via Vaccari, sotto la sede della Cgil a Piazza Ferretto a Mestre in cui secondo noi era giusto stare, per condividere o per capire. Non importa che alla fine lì fossero in 30.000, 40.000 o 50.000 i lavoratori, i precari, i disoccupati, gli italiani, gli stranieri e i giovani. Importava sentire le richieste e provare a dare delle risposte. Per questo ci preoccupa il silenzio assordante, perché indifferente o cos'altro non lo sappiamo, di quanti a Vicenza e nel Veneto (sindacalisti, politici, imprenditori), hanno trascurato nel loro ruolo un loro dovere. A parte Roberto Zuccato che subito ci ha espresso le sue opinioni e, ovviamente, a parte chi c'era (e di pochi di loro, sorry, "noi pochi" abbiamo parlato). Il dovere di dare una risposta a quelli che erano in piazza, decine di migliaia. A quelli che hanno scioperato, molti di più. E anche, se non soprattutto, a chi, seguendo le loro indicazioni, non ha né manifestato, né scioperato. A loro cosa propongono? I nostri tasti le attendono ancora per comunicarle. A tutti. Senza filtri.
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