Banca Nuova, l'inchiesta di Report sulla banca dei Servizi Segreti. Era di Banca Popolare di Vicenza, ora è di Intesa Sanpaolo
Martedi 13 Novembre 2018 alle 02:47 | 0 commenti
Pubblicato il 12 novembre alle 9.23, aggiornato con link a video il 13 alle 2.47. Vi proponiamo qui il link alla sintesi dell'inchiesta di Report su Banca Nuova ex BPVi la banca dei Servizi Segreti (dal minuto 2.50 in poi) e qui il link per l'intera inchiesta da noi riprodotto su FB. L'inchiesta è stata annunciata su Il Fatto Quotidiano con l'articolo di sotto da noi riportato, che ne anticipava i contenuti di massima, e il cui focus i nostri lettori conoscevano in nuce fin da sabato 18 novembre 2017 quando su VicenzaPiu.com titolavamo: "I soldi del Sisde gestiti dalla sede di Roma della palermitana Banca Nuova della BPVi di Zonin. È un (im)puro caso...".Â
Oggi la banca dei Servizi, se fosse confermata da chi di dovere la tesi documentata con l'intervista sotto copertura a un ex manager di Banca Nuova da parte di Paolo Mondani per il programma di Sigfrido Ranucci su Rai 3, è di proprietà di Intesa Sanpaolo... dopo l'acquisto per un euro delle "parti buone" delle ex popolari venete.
L'ANTICIPAZIONE
"Da Pollari a Montante: ecco la banca dei Servizi Segreti"
"REPORT" - NELLA PUNTATA DI STASERA LE CONFESSIONI DI UN EX MANAGER DI BANCA NUOVA E GLI INTRECCI CON L'EX VICEPRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA
Banca Nuova fu ‘pensata' e creata dai servizi segreti di Nicolò Pollari, capo del Sismi dal 2001 al 2006, e sarebbe stata una centrale informativa del ‘lavoro' di Antonello Montante, l'ex vicepresidente di Confindustria arrestato a maggio dai giudici di Caltanissetta con l'accusa di aver creato una rete spionistica per tenere sotto scacco politici, imprenditori e giornalisti. Lo afferma un ex manager di Banca Nuova intervistato sotto copertura da Paolo Mondani per la puntata di Report che andrà in onda stasera su Rai3.
Il testimone ricorda che a Roma, a via Nazionale 230, agli inizi degli anni 2000 "c'era l'ufficio dove Pollari aveva piazzato Pio Pompa a costruire dossier e nello stesso palazzo c'era la direzione di Banca Nuova" e collega Montante alla rete di Pollari-Pompa: "Montante fu un investimento per i Servizi".
Il programma di Sigfrido Ranucci affronterà ascesa e caduta di Antonello Montante, per anni leader di Confindustria Sicilia ed a lungo paladino dell'antimafia in nome degli imprenditori che hanno detto ‘no' al pizzo, da maggio in carcere per associazione a delinquere e corruzione. Nella sua casa gli investigatori hanno trovato archivi e dossier sui suoi avversari e nemici, e nella sua rete di informatori figurano i vertici dei servizi segreti civili, esponenti delle forze dell'ordine, il senatore Renato Schifani e l'ex governatore della Sicilia Rosario Crocetta. Il processo di Montante inizierà il 15 novembre con il rito abbreviato.
Alla ricerca di risposte alle domande su chi abbia creato il mito di questo falso eroe antimafia e a cosa serviva davvero la rete spionistica gestita da Montante, Mondani si è imbattuto in un testimone che ha rivelato notizie inedite sui rapporti tra l'ex vicepresidente di Confindustria e Banca Nuova, l'istituto di credito siciliano fondato da Gianni Zonin, l'ex presidente della Banca Popolare di Vicenza. "Fu Pollari a tenere a battesimo Banca Nuova. I conti dei servizi stavano da noi ma non si trattava di un rapporto solo fiduciario. La banca è stata una vera e propria creazione dei servizi... La fa Zonin, ma la pensano i servizi: cioè Pollari, poi Giorgio Piccirillo direttore dell'AISI e dopo di lui il generale Arturo Esposito. Erano grandi amici della banca, avevano i conti da noi ma poi appoggiavano Montante. Tanto che Esposito è indagato con lui", dice l'uomo che il programma indica come ‘ex manager'. L'uomo poi aggiunge che Montante in Banca Nuova "aveva ereditato un meccanismo oliato. Perché Montante è stato un investimento per i servizi. Intanto, lui e Pollari si incontravano. Tanto che Banca Nuova era una centrale informativa". Secondo la ricostruzione raccolta da Report "uomini dei servizi segreti si vedevano lì e passavano informazioni ai nostri dirigenti (di Banca Nuova, ndr), che poi le facevano filtrare ai soggetti interessati dalle indagini della magistratura. E nella nostra filiale di Roma i funzionari dell'ambasciata americana e gli agenti Cia erano di casa. Diciamo che eravamo noi la banca dei nostri servizi e della Cia".
Banca Nuova era diventata il più grande istituto di credito del Sud e lì avevano i loro conti "la famiglia Ciancimino, l'ex ministro Angelino Alfano e la moglie, la KSM di Basile e anche Finmeccanica. Una banca di sistema? Di più. Le banche di sistema fanno favori alla classe dirigente. Noi eravamo il sistema. La classe dirigente la creavamo noi. Mangiavamo e facevamo mangiare". Da dove proveniva tutto questo potere? "Gianni Letta presenziava ad alcuni Cda di Banca Nuova e a quale titolo me lo chiedo ancora oggi, ma la potenza della banca proveniva da lì".
di Vincenzo Iurillo, da Il Fatto QuotidianoÂ
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