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CUOA, servono nuove competenze per gestire la crisi e rilanciare l'azienda. In esame il modello virtuoso della regione Veneto

Di Comunicati Stampa Giovedi 21 Settembre 2017 alle 18:19 | 0 commenti

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Si è tenuto oggi ad Altavilla Vicentina, nella sede di CUOA Business School, il workshop dedicato al tema della prevenzione e gestione delle crisi aziendali. L'evento ha permesso di riflettere sull'importanza strategica di sviluppare nuove soluzioni a favore della ripresa economica del territorio. Il tema è una questione di assoluta priorità per le piccole e medie aziende, dove ai fallimenti delle società, corrisponde normalmente la chiusura delle imprese e la dispersione di tutto il patrimonio, compresi i posti di lavoro e il bagaglio d'esperienza industriale e commerciale frutto di anni di studio, lavoro e investimenti.

I dati ufficiali della Regione del Veneto relativi alle crisi aziendali dicono che nel primo trimestre 2017 le comunicazioni di avvio delle procedure di crisi sono state 77 contro le 140 del corrispondente periodo del 2016; il numero di lavoratori potenzialmente coinvolti nelle crisi annunciate è di 1.421 lavoratori contro i 3.241 del 2016; gli accordi tra le parti sociali per la gestione delle procedure di crisi che prevedono il ricorso alla Cassa integrazione straordinarie o alle procedure di licenziamento collettivo sono stati 63 contro i 134 del primo trimestre 2016; la dinamica mensile delle aperture di crisi mette in evidenza a partire dalla fine del 2014 una notevole tendenza alla diminuzione.

Nel quinquennio 2012-2016 l'Unità di Crisi della Regione del Veneto ha gestito o partecipato attivamente a tavoli locali, regionali e nazionali di circa 130 crisi aziendali complesse.
Nel 2017 le crisi aziendali complesse seguite sono state 40, di cui 18 mai trattate negli anni precedenti. I lavoratori direttamente coinvolti sono circa 12.000 e gli incontri convocati sono stati oltre 60. Le situazioni di crisi aziendale attualmente gestite in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico sono 19.

A introdurre i lavori Elena Donazzan, Assessore Istruzione, Formazione, Lavoro e Pari Opportunità della Regione del Veneto: "Ieri in XI Commissione Stato-Regioni il Ministero dello Sviluppo economico ha chiesto alla Regione del Veneto di elaborare assieme un modello nazionale per la gestione delle crisi proprio perché ci vede come un riferimento da cui prendere spunto. Nel quinquennio 2012-2016 la nostra Unità di Crisi ha infatti gestito o partecipato attivamente a tavoli locali, regionali e nazionali di circa 130 crisi aziendali complesse. Abbiamo voluto fortemente il Master in Crisis&Change Management, in collaborazione con la Fondazione CUOA, per formare professionisti che abbiano ben in mente alcuni concetti chiave. Ovvero che l'impresa non appartiene soltanto all'imprenditore ma anche ai lavoratori, rivelandosi un autentico patrimonio della collettività da difendere in tutti i suoi aspetti, anche nel rapporto con le comunità locali. Non solo: una migliore gestione delle trasformazioni da parte di addetti ai lavori specializzati e competenti può comportare una minore spesa pubblica. Insieme a queste professionalità, al dialogo costante con il settore del credito e i sindacati, creando relazioni virtuose, dobbiamo tutti insieme essere artefici di politiche industriali che si pongano l'obiettivo della reindustrializzazione del territorio".

A seguire Giuseppe Caldiera, Direttore Generale di CUOA Business School, ha raccontato l'impegno per lo sviluppo di competenze e di una cultura di change management: "Dal 2015 lavoriamo con grande impegno, insieme alla Regione del Veneto, a Veneto Lavoro e Veneto Sviluppo per offrire ai manager, ai professionisti e agli imprenditori le competenze necessarie ad affrontare situazioni a elevata complessità. È strategico, per imprese e territorio, disporre di figure pronte a mettere in campo tutte le azioni necessarie, gestionali e organizzative, ma capaci anche di analizzare e agire in ottica di prevenzione, con l'obiettivo di evitare o contenere gli effetti, spesso pesanti anche dal punto di sociale, con cui abbiamo purtroppo spesso dovuto convivere negli ultimi anni".

L'incontro ha rappresentato un momento di riflessione sulla gestione della crisi in cui è stata valorizzata l'esperienza del modello della Regione Veneto. A spiegarlo Tiziano Barone, Direttore Generale Veneto Lavoro, che ha fornito alcuni dati a cura di Veneto Lavoro e ha illustrato il quadro della situazione.
Mattia Losego, Responsabile Unità di crisi aziendali, settoriali e territoriali Veneto Lavoro ha portato la sua testimonianza con una case study aziendale mentre sono intervenuti Stefano Gozzi, Responsabile Servizio Gestione Credito Banca dei Territori Intesa Sanpaolo e Nicola Polato, Investment Manager presso Friulia Veneto Sviluppo SGR, riguardo il risanamento aziendale dal punto di vista finanziario.

Il filo conduttore è la convinzione che il rilancio delle aziende in difficoltà sia sempre più un'affare che solo professionisti, con competenze specifiche e trasversali, possono gestire.

Maurizio Castro, Direttore Scientifico Master CUOA in Crisis & Change Management, ha parlato del ruolo strategico e fondamentale della formazione nella gestione della crisi. Per la business school è stata l'occasione di presentare il suo percorso formativo nato con l'obiettivo di creare una figura professionale che, in qualità di "advisor industriale", possa supportare efficacemente la società nella redazione del piano industriale svolgendo un ruolo attivo nell'identificare la strategia e le azioni operative necessarie.

In partenza il prossimo 24 novembre, l'Executive Master in Crisis e Change Management, unico in Italia e giunto alla sua terza edizione, integra la competenza nella formazione della Business School con la conoscenza del mercato del lavoro di Veneto Lavoro e Veneto Sviluppo.

Per informazioni: CUOA Finance, Mirca Toniolo, tel 0444 333749 - Michele Scremin, tel 0444 333708, [email protected].


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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