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Crisi di sponsor,non di talenti:VicenzaPiù 198

Di Edoardo Pepe Sabato 2 Ottobre 2010 alle 23:40 | 0 commenti

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Intervista all'assessore allo sport e presidente del Coni Umberto Nicolai per capire come sta cambiando la realtà sportiva cittadina (su VicenzaPiù n. 198 in edicola e in distribuzione).

C'era...no una volta la pallacanestro femminile che vinceva tutto in Italia e in Europa, quella maschile, scomparsa dopo aver raggiunto la A2, la Minetti Volley che arrivava alle semifinali scudetto, vinceva la Coppa Cev (l'Uefa della pallavolo), mille scudetti giovanili e lanciava campionesse in continuazione, italiane e ‘foreste'.

E campioni del calibro di Roberto Cabalisti (baseball), Laura Bortolaso (ginnastica artistica) , Diletta Giampiccolo (lotta) ed altri via ... ricordando, che non hanno trovato degni eredi nelle rispettive discipline.
Questo significa che lo sport vicentino (inteso come cittadino) è in crisi?
Non proprio, a sentire l'analisi del presidente del Coni, nonché assessore comunale allo sport, Umberto Nicolai, secondo il quale , in realtà, il discorso è molto più complesso. E dipende in sostanza dalla liquidità delle proprietà.
"Prendiamo ad esempio il tennis femminile, che si è battuto per lo scudetto: non è stato il risultato di una costruzione di talenti, ma di una disponibilità economica che ha consentito di prendere le atlete migliori. Adesso infatti non abbiamo più una squadra femminile in serie A, dove è invece tornata la scherma maschile. Sono sport individuali che vivono di alti e bassi cronici. L'esempio più bello che abbiamo avuto negli ultimi anni è stato l'hockey online, arrivato alle finali scudetto, ma è bastato che venisse a mancare lo sponsor per ridimensionare gli obiettivi, anche se proseguiranno comunque l'attività, e questo va a loro merito, perché non è semplice".
Quanto incide la mancanza di una prima squadra che faccia da traino?
"Dipende. Il volley femminile aveva vinto da poco l'ennesimo scudetto under 18 prima delle note vicende. Quanto al basket femminile, ricordiamoci che 20-30 anni fa non aveva come contraltare la pallavolo, quasi tutte le ragazze che svolgevano attività giocavano a basket, poi non c'è più stata la capacità di raccogliere talenti e sono spariti gli sponsor. Senza scordare che una volta il Paolo Rossi di turno si accontentava di qualche decina di milioni di lire, adesso il primo arrivato chiede subito migliaia di euro. Personalmente mi sono stupito del fortissimo movimento che ruota attorno alla pallacanestro, sia maschile che femminile, cui diamo oltre 250 ore alla settimana nella sola Vicenza città, senza che ci fosse il supporto di società di fama, anche se il Vicenza Basket Giovane qualche talentino lo ha svezzato. C'è poco da fare, l'unica società impostata e gestita in maniera manageriale è stata quella di Coviello".
E il calcio dilettantistico, come sta?
"Nel calcio Diquigiovanni è stato l'unico a mettere soldi in abbondanza, acquisendo e spostando società nel breve volgere di pochissimi mesi. Mi piacerebbe vedere cosa rimarrà tra due o tre anni, anche se intanto ha sanato i debiti di diversi club. In ogni caso, la situazione di Vicenza in quest'ambito dovrebbe essere invidiata da tutti, con società sane e campi nuovi in sintetico. Tornando ad altre discipline storiche, chi ha lavorato molto e bene è stata l'Atletica Vicentina, una società di provincia senza grandi sponsor arrivata ad essere molto competitiva".
E negli sport cosiddetti minori, come vanno le cose?
"Il baseball ha prodotto uno dei massimi talenti nazionali, Roberto Cabalisti: poi gli abbiamo costruito il campo e sono spariti, ora stanno tornando anche con il softball. Se non ci sono sponsor alle spalle è dura, il miracolo è quello del rugby, che ha numeri da paura ed una struttura che consentirà a breve il salto in serie B. Altro esempio, la ginnastica artistica: una volta c'era solo l'Umberto I da cui è uscita una campionessa del calibro di Laura Bortolaso. Adesso abbiamo quattro società di ritmica e due di ginnastica artistica. Il problema è che una volta c'erano sette discipline in tutto, oggi almeno una quindicesima, con una grande dispersione di iscritti, ma la qualità delle società si è alzata".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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