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Criminalità a Vicenza, Confcommercio e Confartigianato alzano la voce

Di Emma Grande Mercoledi 4 Febbraio 2015 alle 16:34 | 0 commenti

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Il recente tentativo di rapina a Ponte di Nanto (VI) concluso con un conflitto a fuoco nel quale è rimasto ucciso uno dei rapinatori, ha fatto scatenare le reazioni sul contrasto alla criminalità di Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza, che parla di "vera emergenza", e del presidente di Confartigianato Vicenza, Agostino Bonomo, che afferma: “l’escalation della criminalità impone una rafforzata opera di contrasto”.

Rebecca

La rapina di ieri a Ponte di Nanto, il suo tragico epilogo, portano in primo piano il problema della criminalità dilagante sul territorio vicentino. Quello che è accaduto ieri è gravissimo, drammatico nell’esito purtroppo l’ennesimo episodio criminoso che si registra  sul territorio vicentino. Il problema della sicurezza dei cittadini e delle imprese piomba, ancora una volta con forza e urgenza, al primo posto. Furti, rapine, aggressioni stanno registrando un’escalation senza precedenti e dalla piccola criminalità alle bande organizzate, non c’è limite di fronte a niente. Quello che fa più rabbia è che  nonostante l’impegno delle Forze dell’Ordine, questi delinquenti, anche se colti sul fatto, tornano presto in libertà, continuando a delinquere con sprezzo della nostra società e delle nostre leggi.

L’aggravante di questo modo di operare del crimine è l’accanimento sulle singole attività commerciali. Ogni giorno, più volte al giorno, cittadini,  negozi, pubblici esercizi, distributori di carburanti, aziende dell’ingrosso sono vittime di episodi criminosi e cresce la certezza di vivere e lavorare in un territorio non più sicuro.

Ormai le attività commerciali vengono prese d’assalto come i bancomat. Oltre ai problemi conseguenti alla crisi economica, al calo delle vendite e all’aumento delle tasse, chi ha un’attività imprenditoriale deve sopportare anche i costi economici e sociali del fenomeno criminale. Si contano i danni e si riapre il negozio, nonostante tutto. Per difendersi si stipulano polizze costose, ci si adotta di sistemi di videosorveglianza, impianti d’allarme, inferiate, vetri antisfondamento. Ma tutto questo è un deterrente che a volte non basta e soprattutto non toglie la paura di essere presi di mira.

È inaccettabile che Governo e Ministro degli Interni non si facciano carico del problema, esortando misure ad hoc, anche per i singoli territori. Non è tollerabile assistere nelle nostre città a scene di sparatorie e di atti di terrore.

E’ essenziale fare funzionare la giustizia, poiché se non c’è giustizia vengono a cadere le garanzie fondamentali per i cittadini e per le imprese. Deve ritornare la certezza della pena. Progetti di legge di riforma della giustizia civile e penale ce ne sono, basta farli approvare; questi, prima di pensare ad altri decreti “svuotacarcere”. La politica ha il compito di dimostrare che ha la capacità di affrontare la questione in tutta la sua gravità e di intervenire per dare forza alla lotta al crimine. La mancanza di sicurezza in primis, oltre che le incertezze sul fronte economico e del lavoro, sono situazioni che alimentano un malessere sociale che non va per nulla sottovalutato.

 

Bonomo

Il drammatico fatto delle ultime ore riporta alla ribalta i rischi connessi nel Vicentino alle attività del mondo orafo, ma l’escalation degli episodi criminosi di questo periodo dimostra che, anche nell’artigianato, nessun settore è immune da colpi malavitosi, si tratti del pasticcere come del meccanico, del panificatore come di qualsiasi altra sede o magazzino aziendale vittime di furti.

Gli incontri informativi che come Confartigianato abbiamo organizzato con le forze dell’ordine, alle quali va sempre tutto il nostro appoggio, ci hanno fornito utili elementi e suggerimenti in materia di prevenzione, ma è chiaro che territori ad alta densità produttiva come il nostro necessitano di una rafforzata opera di contrasto, dotando di quanto serve chi è preposto a garantire la sicurezza non solo delle imprese, ma di tutti cittadini.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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