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Cresce la collezione di monete veneziane di Banca Popolare di Vicenza

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 7 Febbraio 2013 alle 15:18 | non commentabile

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Banca Popolare di Vicenza  -  Banca Popolare di Vicenza, in occasione della presentazione del prestigioso volume “Il denaro di Venezia. Mercanti e monete della Serenissima” di Alvise Zorzi, espone per la prima volta la straordinaria raccolta di Zecchini d’oro veneziani di proprietà dell’Istituto. 

Lo storico veneziano Alvise Zorzi, nel volume che la Banca ha dedicato a clienti e soci, ricostruisce la storia della monetazione veneziana, vero motore della grandezza commerciale della Serenissima.

Nel volume di Zorzi, inoltre, è compreso il catalogo delle monete veneziane che entrano a far parte in modo permanente della collezione numismatica dell’Istituto.

Attraverso le monete esposte si racconta la storia di Venezia, e della sua Zecca, che costituiva un punto privilegiato di osservazione e di intervento sull’economia e sulla finanza della Repubblica di Venezia, uno degli Stati più attivi d’Europa.

Nel suggestivo scenario dei sotterranei palladiani di Palazzo Thiene, accanto alla preziosa collezione di Oselle coniate dalla Repubblica di Venezia, unica collezione al mondo esposta in via permanente, si aggiunge l’esposizione di 70 dei 73 Zecchini d’oro coniati dai dogi di Venezia a partire dal 1284, anno in cui la Quarantia, Consiglio dello Stato veneto, con il doge Giovanni Dandolo deliberò di coniare una moneta in oro simile al fiorino di Firenze di “pari qualità se non migliore”, fino al 1797, anno della caduta della Serenissima.

Queste monete nate con il nome di ducati, cambiarono nome attorno alla metà del XV secolo quando presero la denominazione di Zecchini, per identificale come monete ancora integre che uscivano dal nuovo Palazzo della Zecca dopo che un incendio aveva distrutto il precedente edificio.

Tra i pezzi esposti a Palazzo Thiene, trovano collocazione esemplari numismatici di grande rarità, come il ducato di Marin Faliero, l’unico Doge ad essere condannato a morte con la conseguente immediata fusione di tutte le sue monete, divenute, pertanto introvabili.

La raccolta, però, segue un percorso molto più ampio, che parte dalla prima moneta coniata con il nome di Venezia nel IX secolo da Ludovico il Pio, figlio di Carlo Magno, passando dall’espressione di arte e benessere del Rinascimento, per arrivare alle raffinate tecniche incisorie del Settecento.

Con l’esposizione di questa importante collezione la Banca conferma il suo impegno per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del nostro paese e una costante presenza nell’ambito delle iniziative culturali del territorio.

“Questa collezione – dichiara Gianni Zonin, Presidente di Banca Popolare di Vicenza –, oltre ad incrementare ed impreziosire il patrimonio artistico della nostra Banca, vuole rendere omaggio alla Repubblica di Venezia alle cui vicende storiche è indissolubilmente legato il nostro territorio di riferimento. La nostra Banca, prima con le Oselle e ora con gli Zecchini, ha voluto creare un percorso artistico, che rappresenta la perfetta traduzione del binomio economia e cultura, che il nostro Istituto continua a perseguire.”

La collezione sarà esposta in modo permanente nei sotterranei di Palazzo Thiene ed entrerà a far parte del percorso museale del palazzo, seguendone anche le modalità di accesso.






Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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