Craxi per Klinghoffer - Sigonella e Salvini per Aquarius - Macron: due modi di dire "no", ma per risolvere
Venerdi 15 Giugno 2018 alle 02:00 | 0 commenti
Un unico presidente del consiglio, Bettino Craxi, ebbe il coraggio politico e diplomatico di dire "no" agli Stati Uniti d'America nell'ottobre del 1985. Fu clamoroso, ma non seguito nel dare un ruolo vero allo Stato Italiano di fronte ad una potenza straniera. Craxi, non proprio a sorpresa, ricevette anche l'appoggio del Partito Comunista Italiano, il quale, nonostante fosse all'opposizione, condivise la sua gestione del caso Klinghoffer - Sigonella. Soprattutto perché contro l'odiato paese. Un uso strumentale a dire il vero.
La presa di posizione di Craxi suscitò le ire di Spadolini, ministro della Difesa, e una crisi di governo, superata anche perché, dopo il voto di fiducia, il Presidente degli stati Unita Ronald Regan scrisse una lettera a Craxi con il famoso incipit Dear Bettino nella quale invitava il Presidente del Consiglio a recarsi in viaggio negli Stati Uniti, viaggio annullato a causa di questa vicenda.
Oggi un altro Ministro Matteo Salvini prende una posizione forte di fronte ad un gravissimo problema, risolto spesso male e con troppi lati oscuri, di cui non bisogna tacere e nei quali sono coinvolti troppi interessati italiani. Una posizione che può non essere condivisa, accettata, ma che ha posto in modo drammatico la questione dei migranti. La posizione francese di indubbio insulto nei confronti dell'Italia e degli italiani non ha alcuna scusa. Gli stessi termini adottati, al di fuori di ogni logica diplomatica, ma convenienti ad una piazza facinorosa, lasciano molto a desiderare circa il bon ton (alla francese) dei cosiddetti cugini d'Oltralpe, che certo teneri non sono con gli immigranti e anche con i loro residenti nelle banlieue.
Ciò che fa specie è che vi siano addirittura membri del Parlamento che si scagliano contro, ma si sa il gioco è quello dell'opposizione e basta, non di un'opposizione propositiva, che in Italia manca in ogni parte.
Ora il Presidente della Repubblica Francese, dovrebbe prendere ufficialmente e pubblicamente le distanze da coloro che hanno insultato l'Italia e gli Italiani, ma operare per accogliere chi deve accogliere.
Nelle situazioni difficili si devono prendere posizioni forti, questo contribuirà a chiarire e a meglio risolvere. Come si è fatto finora non ha prodotto buoni frutti né per gli immigrati né per i cittadini italiani. Si smettano i piagnistei buonisti che chiedono sempre agli altri, ma mai in prima persona. Si operi, bene, perché il bene stesso deve essere fatto bene e non "alla carlona" e questo non solo nelle vicende mediterranee, ma anche in quelle "in casa propria".
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