Quotidiano | Categorie: Politica, Diritti umani

Cpo: il Veneto garantisca la rappresentanza femminile, in linea con altre Regioni

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 15 Settembre 2014 alle 16:52 | 0 commenti

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Commissione regionale Pari opportunità Veneto - In attesa che in Consiglio regionale si apra il dibattito sulle proposte di modifica alla legge elettorale regionale (n. 5 del 16 gennaio 2012) avanzate nei mesi scorsi dalla Giunta e da alcuni consiglieri, la Commissione Pari opportunità del Veneto sente la necessità di riportare all’attenzione dell’opinione pubblica e della politica l’urgenza del tema della rappresentanza di genere.

In linea con il dibattito nazionale sulla garanzia di una maggiore presenza femminile nelle istituzioni locali - un dibattito che vede impegnate in prima fila anche le Commissioni Pari opportunità di altre regioni italiane, dalla Liguria alla Calabria -, il Veneto deve saper cogliere questa circostanza favorevole per dare un segnale chiaro di cambiamento e di netta discontinuità col passato, offrendo ai cittadini veneti nuove opportunità di scelta: per l’elezione dei consiglieri regionali sia introdotta la possibilità di due preferenze (oggi ne è prevista solo una) con l’obbligo dell’alternanza di genere, ossia di indicare candidati di sesso diverso qualora si scegliesse di esprimere il proprio voto per due persone.

Alcune Regioni, come ad esempio l’Emilia Romagna e la Toscana (che rinnoveranno prossimamente i loro organi come il Veneto), sono giunte proprio di recente all’approvazione della doppia preferenza di genere nella propria legge elettorale regionale, mentre la Campania, apripista, si è dotata di questo sistema già nel 2009.

La legge elettorale regionale in vigore per il Veneto contiene già l’obbligo della presenza femminile al 50% nelle liste elettorali provinciali, pena altrimenti l’inammissibilità della lista. Ma per allinearsi maggiormente alla legge nazionale 23 novembre 2012, n. 215, che detta le “Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali”, si richiedono ora step ulteriori: l’introduzione della doppia preferenza di genere anche per le elezioni regionali seguirebbe coerentemente quanto già previsto per le amministrative dei Comuni con popolazione superiore ai 5000 abitanti.

«Il cammino verso la parità di genere per godere della piena cittadinanza politica, purtroppo, appare ancora lungo – afferma Simonetta Tregnago, presidente della Commissione regionale Pari opportunità – e a testimonianza di ciò basta guardare ai numeri delle elette nelle istituzioni che non si sono ancora dotate di leggi elettorali che garantiscano la parità di genere. Bisogna agire a livello politico, sociale e culturale ma anche a un livello operativo, facendo fronte al ritardo con misure concrete. La politica deve colmare la sua distanza nei confronti della società: lì fuori il mondo dell'impresa, del lavoro, della cultura e del sociale, offrono ogni giorno conferma di quanto sia strategico il ruolo della donna nel cambiamento della  società».

Ad oggi nella nostra Regione siedono in Consiglio tre sole donne (di cui due assessori, gli unici di genere femminile in Giunta) su un totale di circa sessanta componenti: «Si tocca appena la soglia del 5% (a fronte di una media nazionale del 14,4%), che certo non basta a garantire il diritto costituzionale di uguaglianza e parità – sottolinea ancora la presidente –. Chiediamo quindi che anche nella Giunta, e non solo nel Consiglio, sia previsto un riequilibrio di presenze tra i sessi».

Le fanno eco le vicepresidenti Cpo Cristina Greggio e Daniela Rader, che aggiungono: «Siamo alla terza elezione dopo la promulgazione della legge 215 e i primi risultati – in termini di numeri, ma anche di nuova cultura –, sono già tangibili. Una legge che nasce da un lavoro di collaborazione e confronto parlamentare tra i diversi schieramenti politici, ma è anche il frutto del dibattito e dell’apporto degli organismi di parità e di tante associazioni e reti femminili. Perciò è un percorso che dobbiamo avere la responsabilità e il coraggio di continuare sui territori, a partire dal nostro». «Il Veneto – aggiungono – deve con urgenza accelerare i percorsi di riequilibrio della rappresentanza di genere, e non solo per questione di democraticità: sono, infatti, percorsi che vedono nelle regioni innovative e produttive del nostro Paese risultati di cambiamento significativi, così necessari in questi tempi di crisi: perché le donne inserite nei processi decisionali modificano e migliorano gli approcci e i metodi nel modo di fare amministrazione e politica, apportando competenze, determinazione e pragmatismo».


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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