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Costa confermato Commissario, al via confronto su compensazioni concrete

Di Andrea Alba Venerdi 28 Agosto 2009 alle 10:12 | 0 commenti

Il sindaco Variati e il Commissario CostaUno, due, tre buchi sulla cartina di Vicenza. E' l'insolita scena che si è presentata ad un gruppo di giornalisti vicentini, il 13 agosto scorso, a Palazzo Trissino: un Achille Variati ciarliero e in forma presentava quel mattino agli attoniti cronisti una cartina del capoluogo berico con tre fori ritagliati con la forbice. "Sono i tre punti dove non ho giurisdizione" commentava il sindaco. Le tre aree si possono facilmente indovinare: Ederle, Villaggio Americano, e naturalmente Dal Molin. "Sono sindaco della città ma su queste aree non ho giurisdizione" dichiarava con finta allegria il primo cittadino. Ironia tesa a sottolineare l'impossibilità di accedere a fini ispettivi nell'area del cantiere, chiesta già in giugno ma negata con due lettere distinte ricevute in luglio: prima il commissario straordinario governativo Paolo Costa e poi il colonnello comandante italiano del comando Usa, Edoardo Maggian, comunicavano il "divieto di accesso" in quanto trattasi di un'opera di difesa nazionale. "Sulla mia scrivania giacciono esposti, lettere di sollecito e di richiamo inoltrati da comitati e da singoli cittadini preoccupati per quanto sta accadendo al Dal Molin tra scavi e demolizioni. Se dunque non posso andare a controllare perché l'area non è di mia competenza - concludeva Variati - come posso dare una risposta ai dubbi e alle preoccupazioni legittime dei miei concittadini?".

Aeroporto civile Dal MolinUn lungo aneddoto necessario ad inquadrare l'evoluzione della vicenda. Variati concludeva infatti annunciando un incontro con Costa a settembre, "per capire come dare risposte alla città" e, presumibilmente, parlare anche di cosa spetta a Vicenza. Una premessa dovuta, per capire quanto importante sarà per Vicenza il mese di settembre: proprio per l'incontro fra Variati e il commissario Costa, ma soprattutto per il tema delle compensazioni. L' ex sindaco di Venezia, ed euronorevole del Partito Democratico, è invero il reale protagonista del nostro racconto. Martedì 25 settembre il vicepresidente della Provincia Dino Secco (Pdl) ha ricevuto dal "numero due" di Silvio Berlusconi, Gianni Letta, una missiva datata il 17 agosto che riconfermava l'eurodeputato nominato commissario straordinario nell'estate 2007 dall'amico Romano Prodi (all'epoca premier). In questi tre giorni le notizie si sono improvvisamente accavallate: il commissario è stato riconfermato dal governo di centrodestra, dopo una prima riconferma già ottenuta a settembre 2008. Letta nella lettera a Secco segnalava l'opera svolta da Costa come "preziosa e insostituibile, ne sono testimone diretto e interessato: nessun dubbio, perciò, sulla sua conferma che per altro, è già stata decisa e deliberata". Lieta, e non poteva essere altrimenti, la replica del diretto interessato: "Avevo detto che avrei accettato di andare avanti se si fosse trattato di far rispettare la seconda parte dell'accordo, le compensazioni promesse dal governo a Vicenza - osservava Costa - Quindi, ero e sono disposto "a fare la guardia" in questo senso. Fino a ieri "facevo il piacere" al governo, se oggi devo farlo a Vicenza sono a disposizione per vigilare su quello che la città deve ricevere per il sacrificio che ha fatto" osservava Costa, che svolge l'incarico governativo a titolo gratuito - fatto che l'ha portato a battibeccare coi No Base del presidio ("La riconferma è un modo per dargli uno stipendio" era stato infatti il lapidario commento di Ponte Marchese nell'udire la notizia). Cosa si intendesse per "ricompensa del sacrificio", l'europarlamentare l'ha spiegato il giorno successivo, ed è una precisazione di grande importanza perché (viene da dire "finalmente") si inizia ad andare sul concreto: "Garantito il Governo, resta ora da garantire che le compensazioni - la ricostruzione del museo dell'aria, il rilancio dell'aeroporto civile e, soprattutto, il completamento della tangenziale Nord - vengano completate nei tempi stabiliti". In sostanza c'è da attendersi che Vicenza riceva tre cose come compenso per il Dal Molin a "stelle e strisce": 1) un museo dell'aria ricostruito; 2) un aeroporto civile rilanciato; 3) la realizzazione della tangenziale nord (ex novo, visto che è inesistente). Tutto questo è quanto, con ogni probabilità, verrà ribadito all'agenda governativa dall'europarlamentare. Probabilmente non sarà sufficiente per Variati, che per compensazioni intende molto di più: "Attenzione a non confondere le opere complementari con le opere di compensazione - avvertiva infatti sempre nella famosa conferenza stampa dei "buchi" - le prime sono quelle che si rendono necessarie per gli insediamenti militari e per i loro collegamenti, per i quali è impensabile l'uso di strade urbane e servirà invece la tangenziale nord e il prolungamento di via Aldo Moro; le seconde, invece, sono a vantaggio esclusivo della città, come potrebbe essere nel caso l'area civile al Dal Molin passasse dal demanio dello Stato al patrimonio del Comune". Tant'è. Probabilmente un ulteriore chiarimento di cosa deve attendersi la città del Palladio lo si avrà solo con l'annunciato incontro fra commissario e sindaco, ribadito da Costa al momento della riconferma: "Sarà a settembre, parleremo della questione ambientale e di tutti i temi che il primo cittadino vorrà toccare, senza limitazioni". Su un aspetto, nel frattempo, il commissario ha già messo avanti le mani: sul famoso "concerto" di rumori molesti (segnalato praticamente da mezza città, e giunto con un'interrogazione in consiglio) che ogni mattina, dalle 7 in poi, è avvertibile da viale Trento a strada Marosticana. Sul frastuono provocato dalla quotidiana penetrazione al suolo di decine di pali di cemento lunghi decine di metri - segnalato come si è detto anche al sindaco con numerose lettere - Costa ha già avvertito che non potrà far molto: "Non sono cose di cui posso occuparmi io. Che si costruisca una casa o una caserma, i rumori ci sono ed è difficile fare senza".

Mille, duemila, tremila buchi sul suolo di Vicenza.

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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