Corruzione nei tribunali: L'Espresso sbagliava un nome ma c'è, parola del "non coinvolto"
Sabato 18 Ottobre 2014 alle 13:52 | 0 commenti
Grazie alla comunicazione ricevuta oggi, 18 ottobre, dall'Avv. Prof. Vincenzo Zeno-Zencovich, legale di uno dei "chiamati in causa", il prof. Antonio Staffa, dall'inchiesta sulla corruzione nei tribunali dal titolo "Voi fallite, noi rubiamo", pubblicata su L'Espresso n. 3 con data 23 gennaio e da noi ripresa per accendere una lampadina su eventuali situazioni analoghe a Vicenza, prendiamo atto che la nostra speranza che "i rumors" fossero falsi è stata parzialmente esaudita.
Parzialmente perchè il legale ci scrive così: nell'articolo in oggetto «si riferisce di pretese "confessioni" di un ex magistrato della sezione fallimentare del Tribunale di Roma. In tale articolo (lo, ndr) si accusa di aver versato tangenti al Presidente della sezione fallimentare per ottenere degli incarichi. Come è stato ampiamente dimostrato non solo (l'ex magistrato, ndr) in quel periodo non ebbe neanche un incarico dalla Sezione fallimentare, ma la ragione della "confessione" sta nel fatto che proprio il Presidente di quella sezione aveva denunciato al Presidente del Tribunale la "disinvolta" condotta della chedendone il trasferimento...».
Dicevamo di nostre speranze parzialmente esaudite perchè, se sarebbe risultato, in base ad altre successive affermazioni dell'Avv. Prof. Vincenzo Zeno-Zencovich, non coinvolto chi il collega dell'Espresso aveva "citato" (e non era certo il suo nome, quello del prof. Staffa, al centro del nostro corsivo), il fenomeno della corruzione nei tribunali di cui parlavamo con riferimento ad altre aree dell'Italia, tra cui la nostra Vicenza, rimane in piedi.
Con il nome preciso, quello della dr.ssa Chiara Schettini fatto dall'Avv. Prof. Vincenzo Zeno-Zencovich a nome del suo rappresentato, il prof. Antonio Staffa...
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