Corriere Economia: Consob, un conciliatore per il risparmio tradito
Lunedi 12 Dicembre 2016 alle 09:17 | 0 commenti
La valanga dei ricorsi è in arrivo? «Ci aspettiamo moltissime segnalazioni — dice il neopresidente dell’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf) della Consob, Gianpaolo Barbuzzi —: è ragionevole ritenere che col tempo siano almeno quante quelle dell’Arbitro bancario della Banca d’Italia». Che quest’anno potrebbero arrivare a 16.500, contro le 13.500 del 2015. Saranno denunce da sottoscrittori di obbligazioni subordinate, dai piccoli azionisti delle banche: anche da Veneto Banca e Popolare Vicenza, dalle quattro del bail in (Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara). Con l’incognita del Montepaschi.
Parte l’attività dell’Acf, il conciliatore del risparmio tradito. Dovrà giudicare sulla distribuzione dei prodotti finanziari (diversamente dall’Arbitro bancario che decide sui conti correnti). S’insediano oggi, 12 dicembre, i cinque membri del collegio: il presidente Barbuzzi, Daniela Morgante e Marilena Rispoli Farina (di designazione Consob); Giorgio Afferni (su indicazione del Cncu, il Consiglio nazionale consumatori e utenti); e Giuseppe Guizzi (dagli intermediari come Abi e Assosim). Lunedì 19 dicembre si riuniranno per la prima volta. E dal 9 gennaio i risparmiatori potranno inviare i reclami, con un percorso online guidato sul portale. Barbuzzi si attende in particolare sviluppi sulle due banche venete. Le ispezioni di Consob su Pop Vicenza e Veneto Banca potrebbero avere generato procedimenti sanzionatori: se Consob si pronunciasse, i risparmiatori coinvolti potrebbero rivolgersi all’Arbitro già all’inizio del 2017. Avvocato e dirigente della Consob dove lavora da 30 anni, Barbuzzi è a capo della Divisione amministrazione della Commissione presieduta da Giuseppe Vegas. È stato per sei anni al vertice dell’Ufficio sanzioni amministrative. Daniela Morgante, magistrato della Corte dei conti, è l’ex assessore al Bilancio del Comune di Roma con la giunta Marino, dal mese scorso anche procuratore a Bolzano. Marilena Rispoli Farina è ordinaria di Diritto commerciale all’Università Federico II di Napoli, Guizzi opera da avvocato su Roma e con lei è stato nell’Arbitro bancario. Anche Afferni è avvocato, ma a Genova. Con loro, dieci supplenti: «Molti, riteniamo che il volume di lavoro possa essere importante», dice Barbuzzi. I rimborsi sono fino a 500 mila euro e le decisioni andranno prese entro 90 giorni dalla chiusura del fascicolo (150 giorni dall’avvio della pratica): «Poco in confronto ai tempi della giustizia civile — dice Barbuzzi — e il servizio è gratuito per facilitare l’accesso». Il presupposto è avere prima presentato un reclamo alla banca. Se non si ottiene risposta, ci si rivolge all’Arbitro, al quale le banche sono obbligate ad aderire. Non sono poi costrette ad accettare la decisione. Ma devono pubblicarla sul proprio sito e su due giornali, con effetto sulla reputazione. I costi di gestione dell’Arbitro saranno finanziati «con un fondo che si alimenta per metà con le sanzioni erogate da Consob agli intermediari: finora andavano all’Erario», dice Barbuzzi. E arriveranno persone di supporto: «All’Arbitro bancario sono un centinaio». Ma non sarà difficile dimostrare di avere sottoscritto i bond subordinati senza conoscerne il rischio? «Non è detto. Si dovrà valutare se tutti gli obblighi di informazione siano stati rispettati dalle banche non solo formalmente, ma anche nei fatti».
Di Alessandra Puato, da Corriere Economia
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