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Corriere del Veneto: "Anselmi: Bpvi-Veneto Banca, due anni di lavoro per la fusione"

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 20 Ottobre 2016 alle 09:56 | 0 commenti

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Popolare di Vicenza e Veneto Banca? «Sono assolutamente laico. Ma per una fusione serve un lavoro preparatorio di due anni». Beniamino Anselmi, presidente di Veneto Banca, dice la sua al volo. Il tema resta la fusione rilanciata dal presidente della Regione, Luca Zaia, dopo un incontro con il presidente di Bpvi, Gianni Mion. Che ha prefigurato, per la creazione di una banca territoriale che parta dalla fusione delle due ex popolari, un intervento nell’aumento di capitale che potrebbe aprirsi nel 2017, dopo che i due piani industriali avranno definito la via per rimettere i conti in equilibrio, traducendo in numeri obiettivi di business, esuberi ed esigenze di capitale dopo la vendita delle sofferenze.

Gli stessi passi che il dominus di Atlante, Alessandro Penati, ha spiegato alla Bce nell’incontro dell’altro giorno, lasciando aperto l’esito del riordino delle due ex popolari, tra vendite separate o fusione. E nella giornata dell’exploit della controllata Banca Intermobiliare (+26% ieri in Borsa dopo la nomina del nuovo cda), Montebelluna come si pone di fronte alle mosse di Vicenza sulla fusione? «Non ho nulla in contrario, ma voglio preservare clienti e dipendenti – replica Anselmi, che Zaia non l’ha ancora visto -. E poi bisogna prepararsi. Ho ben chiaro di cosa parliamo: per un’operazione così serve prima un lavoro di due anni». Le parole di Anselmi rimandano ai nodi degli esuberi di personale su reti sovrapposte e della gestione dei clienti in comune, con i doppi affidamenti. Ma ai suoi collaboratori Anselmi avrebbe specificato anche altro. Che fondere banche forti o deboli, come le due venete, è cosa ben diversa. Anche qui il passato aiuta a capire. Il manager piacentino ha da un lato gestito, da responsabile del progetto, l’integrazione Cariplo-Ambroveneto in Intesa: nel 1998-’99 bastarono dieci mesi per chiudere la fusione. Diverso il caso, sotto Cariplo, delle tre Casse di risparmio di Salerno, Puglia e Calabria. Fusione tra banche in crisi profonda: servì un lavoro preparatorio di due anni nei tre istituti, tra ‘94 e ‘96, e poi di altri due tra Fincarime e Banca Carim, che le fuse. Lì fu fondamentale il contratto di solidarietà di due anni ai dipendenti. Si vedrà se Anselmi lo riproporrà per i mille esuberi in Veneto Banca. I sindacati li rivedrà il 26 ottobre, il giorno dopo un cda decisivo su numeri del piano industriale e conciliazioni. Temi in comune con Vicenza, dove sui possibili 1.500 esuberi i sindacati Fabi, First-Cisl, Cgil e Unisin hanno indetto ieri una manifestazione per il 25 ottobre davanti alla banca. Intanto sulle conciliazioni con i vecchi soci per le azioni, che dovrebbero aprirsi a fine mese, il quadro va mano a mano a fuoco. La soluzione potrebbe tradursi in un’offerta secca di risarcimento, più articolata e attenta per le fasce più deboli dei soci, tra dimensione dell’investimento e condizioni sociali. L’obiettivo generale è di costruire una proposta, che permetta di ridurre la perdita sulle azioni a livelli inferiori di quelli patiti dagli azionisti delle grandi banche quotate nell’ultimo anno. «Sarà il massimo che si può fare, un intervento che nessuno ha mai fatto», ha detto ieri il vicedirettore di Vicenza Iacopo De Francisco. Restano i dettagli, il lavoro di cesello per trovare un equilibrio tra le esigenze opposte di rifondere il maggior numero di soci, ma con cifre che siano significative, non andando oltre quanto già stanziato. De Francisco ha parlato di «un’offerta ai soci, non solo a chi ha avanzato reclami». Ma ancora, a Vicenza ci si sta chiedendo se ricomprendere anche i 34 mila soci che negli aumenti di capitale 2013-2014 hanno acquistato pacchetti di 100 azioni. E se far passare le conciliazioni solo attraverso le associazioni dei consumatori o anche gli avvocati. A questo Vicenza unirà la gestione di 2 milioni nel fondo per i casi socialmente difficili, su cui coinvolgerà la Regione per l’incrocio dei dati sanitari ed Isee. Di certo la partita va chiusa rapidamente. «Vogliamo conoscere nuovo piano industriale, esuberi e restituzioni ai soci con i tavoli di conciliazione – ha detto ieri Francesco Celotto, dell’Associazione banche popolari venete -. Una cifra complessiva sotto i 300 milioni crediamo sia insufficiente. Serve il doppio, altrimenti sarà una mancia a cui diciamo di no». «Il rischio, senza un proposta rapida sulle conciliazioni – avverte Valter Rigobon, segretario regionale Adiconsum Cisl – è che da gennaio le migliaia di reclami si trasformino in cause».
Di Federica Nicoletti, da Corriere del Veneto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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