Correa vince in Ecuador, Langella: una lezione anche per l'Italia di "Rivoluzione Civile"
Lunedi 18 Febbraio 2013 alle 09:38 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio Langella, Rivoluzione Civile, e pubblichiamo.Â
Ogni tanto una notizia positiva. Viene dall'America del Sud e precisamente dall'Ecuador. Il progressista (socialista e rivoluzionario) Rafael Correa è stato rieletto presidente con il 57% dei consensi. Una vittoria schiacciante che Correa ha affermato che "Nessuno fermerà questa rivoluzione". Correa ha vinto perché è stato coerente con quanto aveva promesso e ha dato speranza di riscatto al suo popolo. Non ha cercato compromessi con i poteri forti, con gli ex banchieri come lo sfidante Lasso fermo a poco più del 20% dei consensi.
Correa non ha chiesto il "voto utile" contro qualcuno o qualcosa. Ha agito, ha fatto una politica realmente progressista che ha portato benefici al suo popolo. Da varie fonti si legge che il confermato presidente dell'Ecuador ha vinto perché negli ultimi anni ha ottenuto risultati quali il miglioramento della sanità , dell'istruzione, delle vie di comunicazione e ha creato tutte le condizioni necessarie per fare grandi investimenti pubblici nell'industria mineraria.
Sono risultati importanti che ci devono fare riflettere. Il confronto con il nostro paese è impietoso. In Italia sanità , istruzione e trasporti pubblici sono stati massacrati da governi liberisti che hanno fatto gli interessi dei poteri forti. Governi che hanno favorito i privati e hanno tagliato gli investimenti pubblici e umiliando, di fatto, la Costituzione. Lo hanno fatto con un consenso ampio anche di partiti che si definiscono progressisti e di sinistra come il PD. Il centrosinistra in Parlamento è stato troppo timido e ha evitato di disturbare chi detiene il "potere reale". Ha smesso di lottare per mantenere e ampliare i diritti fondamentali di tutti i cittadini alla salute, al sapere, al lavoro. Ha accettato la logica privatistica e liberista di progressivo smantellamento dello stato sociale. Una logica che non possiamo accettare e che, come dimostrano la schiacciante vittoria e i risultati ottenuti da Correa in Ecuador, può essere contrastata con successo.
Bisogna essere coerenti e mettere al centro dell'azione politica proposte e contenuti di reale cambiamento. Il cambiamento, la rivoluzione civile, si può fare.
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