Coordinamento Comuni contro inquinamento da PFAS chiede alla regione Veneto un gioco di squadra
Lunedi 16 Ottobre 2017 alle 18:52 | 0 commenti
Riceviamo e pubblichiamo questa nota ufficiale inviataci dal Coordinamento Comuni contro inquinamento da PFAS: "La Commissione regionale sull'inquinamento da PFAS ha convocato per la mattinata di oggi lunedì 16 ottobre a Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, le Amministrazioni comunali inserite nella zona "rossa". Le Amministrazioni comunali facenti parte del "Coordinamento Comuni contro l'inquinamento da PFAS" colgono l'occasione di queste audizioni per ribadire all'Ente Regione l'importanza fondamentale di rafforzare il rapporto diretto tra le Istituzioni affinché le informazioni vengano trasmesse nel territorio in forma ufficiale, tempestiva, capillare e nel rispetto dei ruoli."
"Una rete istituzionale - continua la nota - alla quale la Regione del Veneto dovrebbe riservare una via privilegiata per rafforzare e rendere più efficace la comunicazione, far comprendere ai cittadini le azioni che sono state fatte, che si stanno facendo e che si faranno per affrontare nel migliore dei modi l'emergenza. Crediamo che questo rapporto diretto, costante, puntuale e rispettoso dei ruoli e delle specifiche competenze dei vari Enti debba essere gestito e coordinato dalla Regione del Veneto in ogni situazione, ma a maggior ragione quando si tratta di salute pubblica e sicurezza."
"Nel caso specifico - proseguono gli amministratori - dell'emergenza per l'inquinamento di falde e acquedotti da sostanze denominate PFAS, ci troviamo con un disagio ambientale e tensione sociale di notevole preoccupazione che coinvolge 21 Comuni, se si considera la sola zona ritenuta maggiormente interessata. La preoccupazione però si sta estendendo anche verso altri Comuni limitrofi. E' per questo che il nostro Coordinamento è aperto anche ai Comuni che non sono dentro la "zona rossa". Ogni giorno siamo contattati da Sindaci e Amministratori che esprimono solidarietà e che vogliono far parte del nostro gruppo condividendo pienamente le finalità e le modalità . Abbiamo la necessità di rapportarci con i nostri concittadini quotidianamente dando loro indicazioni precise, coordinate e soprattutto supportate da una valenza istituzionale."
"Sentiamo la necessità - prosegue la nota - di avallare le scelte e le azioni di chi ha la competenza e gli strumenti più idonei per intervenire diffidando qualsiasi altro interlocutore non istituzionale a indicare soluzioni che non sono praticabili, diffondere notizie non scientificamente riscontrabili o peggio promuovere nel territorio iniziative che hanno la finalità solo di polemizzare con chi ha una rappresentanza istituzionale. Questo non è il momento di perdere tempo con beghe politiche di basso profilo. Ribadiamo ancora una volta che le Amministrazioni facenti parte del Coordinamento Comuni contro l'inquinamento da PFAS sono espressione di forze politiche diverse, tra loro ci sono Amministratori esponenti di partito, di tutti i partiti presenti in Parlamento o in Consiglio regionale, altri sono civici. Tutti hanno messo da parte le loro appartenenze perché prima di essere rappresentanti politici gli Amministratori comunali sono rappresentanti dei propri cittadini e tutti perseguono un unico fondamentale obiettivo: acqua priva di sostanze inquinanti e tutela del nostro territorio. Comprendiamo i timori delle "mamme no PFAS", specie dopo i dati non certo confortanti delle analisi del sangue specie tra la popolazione giovanile, comprendiamo la rabbia della nostra gente venuta a conoscenza di quanti danni all'ambiente si sono perpetrati negli anni passati per colpa di una politica industriale spregiudicata e non lungimirante, comprendiamo i timori di quanti giustamente non possono accettare che le ingenti spese dell'intera opera di bonifica e gli interventi di messa in sicurezza della rete idrica ricada sull'intera collettività . Siamo convinti che l'azione di sensibilizzazione dei Comitati spontanei dei cittadini sia positiva nella misura in cui tale azione vada a rafforzare la voce degli Amministratori locali per chiedere alle Istituzioni competenti di fare bene e presto tutto quello che è necessario in questa delicata fase. Nello stesso tempo però notiamo che il pericolo di certe strumentalizzazioni, con subdole finalità politiche, è presente e tale pericolo si concretizza quando da parte delle Istituzioni non c'è o sembra non esserci un forte e deciso "gioco di squadra". Questa è la finalità con cui abbiamo partecipato alla manifestazione di Lonigo domenica 8 ottobre. La nostra gente deve sapere che i Comuni non hanno strumenti finanziari e tecnici per affrontare un fenomeno di inquinamento di così vaste proporzioni, non hanno responsabilità sulle decisioni da adottare e per le soluzioni da intraprendere, hanno però il dovere di informare i cittadini e possono fare le dovute pressioni politiche agli organi di competenza affinché l'impegno sia massimo a tutti i livelli. Questo è stato fatto e questo è quello che si sta facendo. La nostra azione di informazione e soprattutto di richiesta di informazioni sarà incalzante. Chiediamo alla Regione del Veneto di metterci nelle condizioni di poter svolgere al meglio il nostro ruolo."
"A tal proposito, ringraziando la Commissione consiliare per questa convocazione, invitiamo - concludono i sindaci - la stessa a programmare una riunione in tempi brevi sul territorio con tutte le Amministrazioni del Coordinamento. Inoltre, come già richiesto con lettera formale, chiediamo al Presidente Luca Zaia di incontrare i Sindaci del Coordinamento Comuni contro l'inquinamento da PFAS in una riunione alla quale sarà opportuna la presenza dei tre Assessori competenti per le rispettive materie Sanità , Ambiente, Agricoltura (Luca Coletto, Gianpaolo Bottacin, Giuseppe Pan). A tale incontro chiediamo inoltre siano presenti il dott. Domenico Mantoan, in qualità di Direttore generale dell'Area Sanità , e il dott. Nicola Dall'Acqua in qualità di Direttore generale dell'ARPAV e neo-Commissario della Commissione tecnica sui PFAS."
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