Contro i tagli di bassa lega, da Padova in piazza il no del Pd alle scelte di Zaia e del governo
Sabato 5 Febbraio 2011 alle 19:38 | 0 commenti
Partito democratico -Â Pd in piazza, a Padova, per dire no ai tagli di bassa lega: quelli decisi da Luca Zaia per il bilancio regionale e quelli che il Governo scarica sui Comuni proprio mentre, con il progetto sul federalismo, getta le basi per un aumento della pressione fiscale su cittadini e imprese. Alternandosi alle testimonianze dei rappresentanti del mondo del sociale e del movimento dei pendolari, hanno preso la parola Flavio Zanonato, Sindaco di Padova, Laura Puppato, capogruppo in Consiglio Regionale, e Rosanna Filippin, segretario regionale del Pd.
"Il Governo parla di federalismo - ha affermato Zanonato - ma nel progetto dell'esecutivo non c'è nulla di federalista: non c'è maggiore autonomia per gli enti locali, non ci sono maggiori risorse, non ci sono nemmeno minori tasse, che invece crescono. Qualcuno dice che il Governo Berlusconi è forte per mancanza di un'alternativa. Io dico che questo Governo è debole e che l'alternativa può costruirla il Pd. È l'ora di mandarli a casa!".
"Luca Zaia - ha dichiarato la Puppato - aveva promesso di mettere Prima il Veneto, ma nei fatti la Regione taglia su tutte le vere priorità dei veneti: tagli sui fondi per la sicurezza del territorio, tagli sulla spesa per il sociale, tagli sui fondi per le piccole imprese, che sono il tessuto fondamentale della nostra regione".
"In Italia - ha concluso la Filippin - ormai è diventato normale che le parole non siano confrontate con i fatti. Da sedici anni Berlusconi continua a promettere di ridurre le tasse e rilanciare l'economia. Le tasse crescono, il debito pubblico esplode e l'Italia non ha una strategia contro la crisi, perché l'unica preoccupazione del premier è tutelarsi dal giudizio dei tribunali. In Italia è normale che il significato delle cose possa essere rovesciato. La Lega lo ha fatto con il federalismo: dovrebbe significare più autonomia e responsabilità per i Comuni, produrrà soltanto un labirinto fiscale dove a pagare saranno le famiglie e le piccole imprese. Oggi il vero partito delle tasse è la Lega. Il Pd deve prendere in mano la bandiera del cambiamento. E cominciare da qui a costruire un'alternativa".
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