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Contestazioni a Malga Zonta, il Pci risponde a VicenzaPiù e critica Gazzettino e GdV: “inesattezze e omissioni”

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 16 Agosto 2016 alle 18:36 | 2 commenti

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Sui fatti accaduti a Malga Zonta, che abbiamo riportato poco dopo il termine della cerimonia ieri 15 agosto, interviene sul portale web del Partito Comunista Italiano la Federazione di Vicenza con una nota che pubblichiamo di seguito

Su quanto successo ieri a Malga Zonta, nel sito “www.ilgazzettino.it” si può leggere un articolo del quale è bene riportare un passaggio: “Valter Orsi come sindaco di Schio ha parlato per circa 5 minuti davanti alle circa 300 persone intervenute, ricordando che il sangue dei caduti di malga Zonta ha contribuito a scrivere la nostra Costituzione. Un intervento breve quello di Orsi, con una decina di giovani legati al centro sociale Arcadia di Schio a contestarlo, con urla e grida rimaste però isolate.

Una contestazione legata al “nodo Teppa”, al ritiro dell’onorificenza di Stato “Medaglia della Liberazione” al partigiano di 94 anni Valentino Bortoloso deciso a inizio agosto (era stata assegnata il 16 giugno) dal ministro della Difesa Roberta Pinotti su invito del sindaco Orsi per la sua partecipazione attiva all’Eccidio di Schio del 7 luglio 1945, costato 54 vittime (14 donne e 7 minorenni).”

Anche nel sito “www.ilgiornaledivicenza.it” si legge un’analoga affermazione: “Durante l’intervento del sindaco di Schio una quindicina di giovani dei centri sociali, in gran parte vestiti di nero, si sono alzati gridando «Vattene fascista. Vai via. Vergogna»”.

Adesso, va bene tutto ma in questi articoli ci sono inesattezze e omissioni che non fanno capire quanto e cosa sia realmente successo. Intanto la contestazione verbale non è stata fatta solo da “giovani dei centri no global”, ma ha visto la partecipazione di molte altre persone indignate dal discorso di chiaro stampo revisionista e reazionario tenuto poco prima dal sindaco di Folgaria Maurizio Toller. Una contestazione, per altro, assolutamente pacifica, a meno che non si consideri violenta la frase “ora e sempre resistenza” ripetutamente gridata dai presenti. Ieri il cosiddetto “nodo Teppa” era assolutamente marginale se non inesistente. Ma c’è un fatto che viene taciuto (non si capisce se in buona o cattiva fede) ed è la dura contestazione silenziosa fatta dalle delegazioni di molti circoli territoriale dell’ANPI presenti alla cerimonia. Ebbene, quando il sindaco Orsi ha iniziato il suo breve discorso, le delegazioni dell’ANPI hanno ammainato le loro bandiere e sono uscite dall’area a loro assegnata, facendovi ritorno solo dopo la fine del discorso del sindaco di Schio. Una presa di posizione chiara e netta contro chiunque abbia l’intenzione di equiparare partigiani e fascisti. Non c’è stata, quindi, una contestazione personale contro qualcuno, o una specie di “ritorsione” contro Orsi, ma una dichiarazione inequivocabile verso quel revisionismo imperante che, purtroppo, oggi sta prendendo sempre più piede in questo nostro paese dove si vuole cancellare anche la memoria stessa della Resistenza. Quello di ieri a Malga Zonta è stato un dissenso netto, privo di tutte quelle ambiguità oggi tanto di moda, che chiarisce la decisione di chi ha raccolto la bandiera e gli ideali che furono quelli degli eroi fucilati a Malga Zonta e dei partigiani che hanno combattuto e vinto il nazifascismo di rendere vive e attuali le parole di Calamandrei: ORA E SEMPRE RESISTENZA.

Non a caso chi ha contestato il sindaco Orsi ha applaudito con convinzione il discorso tenuto dal presidente della giunta della provincia autonoma di Trento Alessandro Olivi che ha affermato:“Malga Zonta ci dice solo una cosa, che c’era chi stava dalla parte giusta e chi da quella sbagliata, e su questo non c’è molto aggiungere”.

Non è solo doveroso ma è necessario riportare i fatti come sono accaduti, senza tacere quella che è stata la contestazione più netta che è stata fatta ieri, ovvero il rifiuto di tante sezioni dell’ANPI accettare di dare dignità al revisionismo di chi vuole riscrivere la Storia senza conoscerla.

E a chi afferma che “profughi e passato politico non lasciano in pace i morti nemmeno a Ferragosto” (come si legge nel sito www.vicenzapiu.com) vogliamo rispondere che i partigiani che hanno imbracciato le armi, che hanno combattuto e vinto i nazifascisti, che hanno scritto la nostra Costituzione con il loro sacrificio, non volevano certamente essere lasciati in pace da morti, ma avevano fatto la loro scelta per ridare dignità e futuro al nostro paese.

Dobbiamo ricordare; avere memoria di cosa è successo perché la volontà di dimenticare il passato (anche quello politico) accomunando tutto e tutti in un odioso oblio che non permette più di distinguere la parte giusta da quella sbagliata, facilmente genera mostri.

Leggi tutti gli articoli su: Resistenza, Pci, Valter Orsi, Malga Zonta

Commenti

Inviato Mercoledi 17 Agosto 2016 alle 08:41

Il Partoito comunista Italiano, dovrebbe prima di tutto crtiticare gli altri, fare la propria autocritica per i milioni di morti in tutto il mondo che la sua ideologia ha provocato e forse sarebbe ora di "dimenticarsi del comunismo e magari pèroporre un modo di vita più democratico e attento alla persona e non solo ai "schei"...( ricordo che Lenin non era democratico, perchè per lui (cfr. Stato e rivoluzione) la democrazia era solo un passaggio e non il modo buono di vivere in società.(cfr. Rileggendo Lenin, per lasciarlo, , “Giornale di Vicenza" 56(2002), n.163, p.21).
Inviato Mercoledi 17 Agosto 2016 alle 13:40

La guerra è finita da tempo! Mio padre, classe 1920, a vent'anni fu spedito in Grecia. l'11 sttembre del 1943
fu fatto prigioniero e spedito in un Campo di concentramento IX° camp. di Ghiburgause, liberato dagli americani il 25 agosto del 1945. Intanto il PCI festeggiava con tarallucci e vino la Vittoria....A mio padre, che non aderì certo alla RSI, nessuna pensione, nessuna medaglia, nessun lavoro. Nello spesso periodo i Democratici "rossi" entravano nel carcere di Schio ad ammazzare la gente a Guerra FINITA! Te la do io la medaglia! Grazie al Sindaco di Schio. Mala tempora currunt.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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