Votanti Tav/Tac, le dure critiche di Comitato Popolare dei Ferrovieri, Claudio Cicero e Liliana Zaltron
Giovedi 9 Giugno 2016 alle 17:12 | 2 commenti
Al termine della consultazione sul progetto ferroviario dell'alta capacità /alta velocità a Vicenza per il quale hanno votato 545 vicentini intervengono in modo molto critico i consiglieri comunali Claudio Cicero, che ha presentato anche una domanda d'attualità al Consiglio di oggi 9 giugno, e per il Movimento 5 Stelle Liliana Zaltron, oltre alla presa di posizione del Comitato Popolare dei Ferrovieri (nella foto lo striscione apparso sul cavalcavia Ferreto de Ferreti).Â
"Se verrà confermato il dato di 500 votanti - esordisce Cicero - la consultazione on line si conferma semplicemente quale un'offesa all'intelligenza dei Vicentini. Sugli aventi diritto si raggiunge una percentuale di circa lo 0,5% e a fronte degli 11.000 euro di spesa siamo ad un costo di 22 euro a voto".
"E i risultati - continua - ancora avvolti dal segreto tenebroso di palazzo Trissino, temo siano facilmente immaginabili e, spero, almeno non manipolabili. Non serve proprio nessun commento. Ho depositato una domanda di attualità per il Consiglio Comunale di stasera: il Sindaco ci spieghi la validità di una simile presa in giro o si scusi con la città ".
"Il sondaggio appena concluso - esordisce invece Zaltron - sulla TAV/TAC a Vicenza è l’ultimo atto di una farsa che dura da quasi due anni. Evidentemente la maggioranza che governa la città vive in un mondo a parte, dove è lecito dire tutto ed il contrario di tutto, dove prima c’è “il profumo del futuro†e le soluzioni sono “conditio sine qua nonâ€, tunnel sotto Monte Berico compreso, poi si smonta tutto e si ricomincia da capo, come un gioco.
"Il Sindaco - continua - puntando, ma non poteva sapere gli sviluppi della situazione, sul cavallo sbagliato, cioè l'ex ministro Lupi, ha costretto il Consiglio Comunale a votare in tutta fretta, durante le feste natalizie, uno studio di fattibilità con soluzioni fantasiose e senza analisi dei costi. Studio che è stato “smontato†già nelle prime pagine dell'analisi comparativa prodotta da RFI, e ora deve arrampicarsi sugli specchi per salvare il salvabile. Analizziamo la situazione attuale: il “corridoio 5†non esiste più – Francia, Portogallo e Ucraina si sono tirate indietro – non ci sono finanziamenti Europei lo studio di fattibilità “De Stavolaâ€(studio inutile pagato coi soldi dei vicentini) si è sciolto come neve al sole RFI abbandona lo studio dicendo che la stazione in Fiera non ha senso, avendo analizzato ben quattro scenari diversi (analisi anche queste pagate con i soldi degli italiani) il sondaggio “Delphiâ€, (anche questo inutile e pagato coi soldi dei vicentini) non è mai stato l’oracolo che doveva essere l’ultimo sondaggio, (ulteriore, inutile e purtroppo anche questo pagato con i soldi dei vicentini) tanto reclamizzato come aperta e palese manifestazione di democrazia partecipata, si è rivelato un flop. A tutto si aggiunge, ancor più grave, la leggerezza con cui si sostiene un progetto faraonico di elevato e sicuro impatto sul debito pubblico e di scarsa utilità sociale. L'amministrazione non ha capito che sono altre e ben diverse le cose di cui c’è bisogno, sia nei trasporti che negli altri ambiti. Non resta che prendere atto del fallimento e invitare Sindaco e Giunta a dimettersi!".
Infine il Comitato Popolare dei Ferrovieri:
"Circa 500 persone hanno partecipato al sondaggio online indetto dal Comune di Vicenza sul tema dell'alta velocità . Sono le stime del Giornale di Vicenza, in attesa dei dati ufficiali che arriveranno nei prossimi giorni. Un flop clamoroso da parte dell'Amministrazione Comunale ma scontato già in partenza. Senza un percorso di informazione e di partecipazione dei cittadini e senza il coinvolgimento dei quartieri era evidente che questo sarebbe stato il risultato. Inoltre, sia la modalità che la forma di questa pseudo consultazione ne hanno favorito una partecipazione così scarsa. Non si può chiedere ai cittadini di scegliere dove collocare la futura stazione senza discutere del problema di fondo, cioè se il Tav serve o meno e illustrare quali siano gli elementi di impatto sul territorio. Votare su decisioni già prese in altre sedi, è una presa in giro che serve al Sindaco e alla sua giunta per giustificare la marcia indietro rispetto allo studio De Stavola, sostenuto a gran voce per più di un anno e mezzo.
Inoltre, questa farsa è costata alle casse comunali, cioè a noi cittadini, 11 mila euro. Una bella cifra in tempi di crisi, per un sondaggio inutile e farsesco. Come Comitato Popolare dei Ferrovieri, insieme ad altri comitati e associazioni abbiamo indetto un'assemblea pubblica per martedì 14 giugno alle 20.30 presso la Circoscrizione 7 dei Ferrovieri, alla quale invitiamo a partecipare tutti i consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione. Vogliamo come cittadini, consultare le loro opinioni e le loro tesi sul progetto che a fine mese dovranno votare in Consiglio Comunale. Contiamo sulla loro presenza perché prima di prendere una decisione così importante per la città devono renderne conto ai cittadini che li hanno eletti. Ieri abbiamo riempito il cavalcavia Ferreto de Ferreti con striscioni che invitano a partecipare all'assemblea pubblica e alla manifestazione che si terrà giovedì 23 giugno alle 20.30 con partenza dall'anfiteatro di Via Baracca. Con questo progetto il nostro quartiere dovrebbe subire non solo la costruzione di nuovi binari ma anche di una nuova strada a ridosso delle case e di un maxi ponte a sei campate, che ha già creato qualche critica all'interno della stessa maggioranza. Non ci stiamo a vedere sconvolta la nostra città per anni di cantieri e per una grande opera che serve a soddisfare gli appetiti di lobby vicentine che hanno già causato pesanti danni al nostro territorio e ai suoi abitanti".
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