Consultazione Tav/Tac, Dovigo: zero in democrazia
Venerdi 27 Maggio 2016 alle 16:34 | 0 commenti
Riceviamo da Valentina Dovigo, consigliere comunale lista civica, e pubblichiamo
Innanzitutto perché, visto che il Consiglio Comunale ha approvato un regolamento per referendum ed altri istituti di partecipazione, non si usano democraticamente e rispettosamente gli strumenti previsti dalle norme? I tempi non ci sono, potrebbe essere una probabile risposta. Ma, a parte che questa storia dei tempi entra in ballo solo quando fa comodo, se non ci sono mai i tempi per il rispetto dei regolamenti comunali, comunque c’è qualcosa che non va.
E poi non si è mai vista l’indizione di una consultazione pubblica i cui tempi sono stati fissati solo una settimana prima, per lo più a ridosso di un ponte. Parte degli stessi giorni di voto sono all’interno di un ponte. Manca il tempo, non tanto per una libera informazione, ma per un periodo minimo di confronto fra le diverse posizioni, usando un termine poco appropriato, ma che rende l’idea, mancano i tempi per una campagna elettorale degna di questo nome. I tempi e le condizioni della campagna elettorale sono i modi in cui si attua la democrazia prima di ogni consultazione, elettorale o referendaria o altro che sia.
Ma soprattutto non esiste risposta alla domanda “chi è contrario alle tre alternative proposte cosa vota?â€. Questa è la cosa più grave, il permanere del “peccato originale†che è pesato su tutta questa vicenda della Tav/Tac, e cioè il fatto che la prima opzione politica, la prima scelta da cui è scaturito tutto il resto, fra cui le tre alternative messe in campo ora, è stata effettuata a porte chiuse, consultando solo Camera di Commercio ed Associazione Industriali. Liberi di farlo, ma per chiamarla consultazione democratica ci vuole coraggio.
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