Consulenze e coop fasulle nel mirino di Scambi e Savino della Uil
Venerdi 21 Settembre 2012 alle 16:26 | 0 commenti
Oggi Giancarlo Piggioni, segretario Generale Fp Cgil Vicenza, che rappresenta gli iscritti della Funzione Pubblica, Claudio Scambi e Alessandro Sabino, suoi omologhi della Uil, rispettivamente, per Fpl (Poteri Locali) e Pa (Pubblica amministrazione), hanno illustrato le ragioni dell'astensione dal lavoro e della mobilitazione promosse contro la configurazione attuale della spending review per il 28 settembre a livello nazionale a Roma proprio da Fp Cgil - Uil Fpl («la Cisl non aderisce pensando sia ancora possibile trattare», ci hanno detto i nostri interlocutori).
Quella odierna è stata l'occasione per illustrare le conseguenze dei nuovi tagli governativi nel settore pubblico, che si aggiungono a quelli già impostati dall'ex ministro Brunetta, sui servizi e sui lavoratori nel territorio vicentino.
Presso la Camera del lavoro di Vicenza (vulgariter la sede Cgil di Via Vaccari per i ... giovani rottamatori che come la Moretti non conoscono il passato da cui proviene il loro gruppo e non se ne assumono l'eredità politica sia pure se per superarla) sono state ampie e in buona misura condivisibili le analisi generali fatte. Queste si incentravano essenzialmente sugli sprechi reali da abbattere che risiedono nella malapolitica e nei «cordoni ombelicali da tranciare tra certi dirigenti - ha detto Sabino - e i loro referenti politici che dello spoil system (la scelta di collaboratori di fiducia legati al mandato politico, ndr) fanno un uso dannoso per la comunità », in ciò penalizzando - come ha osservato il suo collega, sempre della Uil, Claudio Scambi - «lavoratori già sottopagati e/o precari e realtà , come le cooperative sociali, che subiscono le conseguenze peggiori dei tagli lineari che, invecde, poco influiscono su appalti ricchi e discussi», portando per ciò ad esempio il caso della costruzione e della gestione trentennale dell'Ospedale di Santorso per il quale «i sindacati ancora non sono risuciti ad avere documentazione sufficiente per conoscere nel dettaglio l'operazione e i suoi effetti gravosi sulla società locale». Denuncia sostanzialmente onesta quella della Uil, con Giancarlo Puggioni silente e quindi, immaginiamo, concorde con l'analisi dei colleghi del sindacato di Angeletti. Questi insieme a Puggioni hanno, quindi, puntato il dito contro la «mancata trasparenza e i costi eccessivi delle consulenze esterne in presenza di competenze interne non utilizzate nelle amministrazioni pubbliche» ma, poi, hanno fatto fatica a prendere posizioni "operative", che non fossero quelle di pura condanna, quando le domande li hanno portati ad esprimersi sull'assenza di dati, ad esempio, per le consulenze esterne al Comune di Vicenza: «Lo sappiamo - hanno praticamente detto insieme due dei tre presenti, cioè, Scambi e Savino - ma dobbiamo concentrarci su casi eclatanti perchè non c'è più in capo ai sindacati neanche la possibilità di chiedere che incarichi e consulenze ci siano resi noti. Tra l'altro, anche volendo guardare le voci di bilancio, spesso certi costi sono imputati a servizi e a causali difficili da ricondurre alle consulenze stesse ...». Se così hanno risposto lasciamo ai lettori immaginare le espressioni di sofferto imbarazzo nel rispondere alle domande sull'imperversare delle cooperative di nome ma non di sostanza come denunciato su questi media da LegaCoop: «E' un grande e irrisolto problema quello degli abusi di certe cooperative (Lega Coop diceva la gran parte, ndr) che sfruttano una legge giusta nel suo Dna, nata cioè per favorire i lavoratori, per sfrutatre i lavoratori soci, sottoposti a ricatti e a pagamenti sotto i normali livelli. Ma le amministrazioni non possono non saper misurare se un'offerta per acquisire un appalto è fatta correttamente o sotto costo». Cari Puggioni, Scambi e Savino, andiamo oltre il semplice dovere dei cronisti per dirvi: ci rendiamo conto di certe difficoltà a pronunciarvi ma coraggio, bisogna farlo. Grazie per averci provato oggi. Non è fatica ... sprecata.
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