Consiglio regionale: approvata all'unanimità mozione pro Tibet
Mercoledi 7 Marzo 2012 alle 10:53 | 0 commenti
Maria Grazia Lucchiari, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito - In occasione del 53 anniversario della rivolta di Lhasa che si celebra il 10 marzo, il consiglio regionale del Veneto in serata ha approvato all'unamità una mozione di condanna delle violenze subite dal popolo tibetano e a sostengo della sua libertà .
La mozione presentata da Nereo Laroni, presidente della commissione Relazioni Internazionali e Rapporti Comunitari, che ha raccolto l'invito rivolto a tutti i consigli regionali dell'Intergruppo sul Tibet al Consiglio Regionale del Lazio - Gruppo Lista Bonino Pannella - Federalisti Europei e sollecitata da esponenti veneti del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, è stata sottoscritta anche da Gustavo Franchetto di Italia dei Valori, Laura Puppato e Piero Ruzzante del Pd, Piergiorgio Cortelazzo del Pdl, Carlo Alberto Tesserin, presidente commissione Statuto e Regolamento, Clodovaldo Ruffato, presidente del Consiglio Regionale.
Il documento approvato impegna la Giunta regionale: "Ad attivarsi in tutte le sedi affinché vengano condannate tutte le forme di violenza contro il popolo tibetano e ad esortare il governo cinese ad avviare subito politiche di dialogo nei confronti delle autorità civili e religiose del Tibet che vivono in esilio, in primis il Dalai Lama, affinchè venga garantita la libertà di religione a tutti i cittadini, così come previsto dall'articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
A invitare le autorità cinesi a porre fine al sostegno di politiche che minacciano la lingua, la cultura, la religione, il patrimonio e l'ambiente del Tibet e a fornire informazioni dettagliate sulle condizioni dei 300 monaci che sono stati portati via dal monastero di Kirti nell'aprile del 2011 a esortare il governo della Repubblica popolare cinese a rendere conto delle condizioni dei tibetani che dopo essersi immolati sono stati "ospedalizzati", compreso del loro accesso alle cure mediche."
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