Consiglio comunale, salta il numero legale: Pd in fermento
Venerdi 12 Ottobre 2012 alle 19:36 | 0 commenti
Appena la presidenza del consiglio ha annunciato che il secondo appello aveva registrato solo venti presenze sulle 21 necessarie per validare la seduta i vertici del centrosinistra hanno immediatamente messo le mani avanti: si tratta di una defaillance casuale. Il concetto è stato ribadito fuori da palazzo Trissino da Federico Formisano, capogruppo del Pd: «Non ci sono contrasti in maggioranza».
Secca la replica del centrodestra: «un conto sono le frasi fatte, un conto è la realtà » spiega Gerardo Meridio, consigliere del Pdl che ironizza sul detto latino medievale «excusatio non petita accusatio manifesta». La questione però è più complessa. Oggi attorno allo stesso tavolo si sono trovate tutte le minoranze: Lega, Pdl, Idv, Vicenza a 360 gradi e Vicenza Libera. Non era mai accaduto dal 2008, data dell'inizio della attuale consiliatura. Da destra a sinistra la critica al sindaco è uniforme: su temi così importanti «sui quali tutti noi vogliamo discutere seriamente» il numero legale «ve lo dovete garantire da soli perché qui nessuno è disposto ad essere trattato da stampella». Il riferimento alla seduta di ieri, sospesa giacché il sindaco voleva incontrare il candidato Pd alle primarie Matteo Renzi, è voluto e diretto.
Sicché sotto la loggia del capitanio (in foto) la situazione è scoppiettante. La maggioranza comincia ad essere solcata da tremiti trasversali e confliggenti. Ci sono i pro Renzi, che fanno capo al sindaco, e i supporter del segretario nazionale Pigi Bersani, sostenuto dal vicesindaco Alessandra Moretti del Pd e dal suo gruppo. C'è l'assessore al territorio Francesca Lazzari, democratica pure lei, in rotta col primo cittadino, almeno secondo i rumorosi boatos che escono da palazzo Trissino, per il ruolo di secondo piano che le sarebbe stato cucito addosso da Variati nell'ambito della definizione del nuovo piano regolatore, alias Pi. C'è l'ala laica del Pd, quella che fa riferimento al presidente Gigi Poletto, che è insofferente verso le continue fughe centriste che il primo cittadino ha impartito alla compagine cittadina e provinciale. Al tutto si somma poi la salva di fischi e improperi della quale la maggioranza è stata fatta ieri oggetto da parte dei commercianti inviperiti per il nuovo piano della mobilità .
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