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Congresso Cgil: in 323 per 52mila tesserati

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 8 Marzo 2010 alle 14:39 | 0 commenti

Cgil Vicenza   

 

E' entrato nel vivo il congresso della CGIL vicentina che si sta svolgendo in Fiera a Vicenza. Presenti in sala 323 delegati delle 12 categorie più i pensionati, in rappresentanza di oltre 52mila tesserati.
Congressisti CgilPresiede l'assemblea Ugo Ometto, responsabile del CAF CGIL di Vicenza e provincia. Al tavolo in presidenza la segretaria nazionale Morena Piccinini, la segretaria regionale Lucia Basso, i segretari provinciali Marina Bergamin (generale), Danilo Andriollo e Fabiola Carletto. Al tavolo anche Marica Comparin (FP) e Alioune Mbaye (FIOM).
Di seguito una sintesi della relazione della segretaria generale della CGIL vicentina Marina Bergamin mentre i comunicati stampa e i materiali del congresso sono disponibili in tempo reale sul sito della CGIL vicentina .


XVI° Congresso CGIL Vicenza 8 marzo 2010

SINTESI della RELAZIONE INTRODUTTIVA AL CONGRESSO di
Marina BERGAMIN Segretaria generale CGIL Vicenza

Bergamin e PiccininiIL PERCORSO CONGRESSUALE
Un lungo percorso congressuale ci ha condotti qui oggi: 750 assemblee e oltre 17.000 iscritti consultati sulle linee politiche che la Cgil dovrà tenere nei quattro anni che abbiamo davanti. In questo lungo percorso abbiamo praticato quella che per noi è divenuta una sana ‘ossessione': la partecipazione attiva e informata alle scelte dell'Organizzazione di lavoratori e pensionati.

LA CRISI
La crisi che si è avventata su tutti i paesi occidentali e non solo, ha colto tutti impreparati, anche se da tempo molti, noi compresi, avvertivamo dei rischi di un modello di sviluppo diseguale e irrispettoso delle persone e dell'ambiente.
In esso il lavoro stesso ne è uscito svalutato, è scomparso dalla narrazione collettiva, dalla rappresentazione dei grandi mezzi di comunicazione, dopo che qualcuno ne aveva perfino teorizzato la fine. Il lavoro, invece, è ancora il fondamento delle identità oltre che delle economie e del benessere collettivo, qui come nel mondo. Il problema semmai è la sua distribuzione, la sua qualità e la sua remunerazione.
La precarietà del lavoro e delle vite sembra essere divenuto il tratto distintivo della nostra epoca. Non c'è di che essere orgogliosi.

L'intervento di Achille VariatiLE RICETTE SBAGLIATE
A questa crisi si sta rispondendo con ricette sbagliate e inadeguate e con due grandi riforme mancate.
Le ricette:
- l'accordo separato sugli assetti contrattuali che ha contrapposto Cgil e Cisl, Uil, Governo e Confindustria penalizza i lavoratori ed introduce forti limiti alla contrattazione e compromette la democrazia nei luoghi di lavoro;
- la manomissione delle norme che regolano i diritti del lavoro, in ultima l'aggiramento dell'art.18 contro i licenziamenti senza giusta causa, stanno indebolendo i lavoratori ad esclusivo vantaggio delle imprese.
Le riforme mancate:
- riforma del sistema fiscale verso un abbassamento della pressione su lavoro e pensioni
- riforma degli ammortizzatori sociali a sostegno di tutti i lavoratori, stabili e precari.

Langella, Copiello, Sbalchiero, Zuccato, Dal LagoVICENZA E LA CRISI
Alla crisi vicentina, che non è alle nostre spalle, serve una risposta di sistema, sia nel far fronte ai problemi immediati di sostegno al reddito e di ricollocazione delle persone che hanno perso il lavoro, sia nel pensare e progettare un modello si sviluppo futuro per il nostro territorio che parta anche dai punti di forza già presenti. In questo senso serve sostenere le produzioni più tradizionali (orafo, concia, tessile, meccanico) e contemporaneamente incoraggiare nuove produzioni legate al risparmio energetico e alla ‘green economy'.
Anche gli Enti locali dovrebbero, potrebbero entrare in gioco e diventare i vettori di una parziale ripresa dell'economia del territorio. Noi siamo al loro fianco nella richiesta di allentamento del Patto di stabilità nonché di una più equa redistribuzione delle risorse tra centro e territori, poiché siamo convinti che l'avvio anche di piccole, preziose opere pubbliche locali come la messa in sicurezza di scuole, ospedali, reti infrastrutturali, edifici pubblici migliorerebbero la qualità della vita e sarebbero volano per l'economia locale.

La sfida che ci sentiamo di lanciare alle imprese è di inaugurare una fase in cui la contrattazione di secondo livello sia vissuta come grande opportunità per i lavoratori e per le imprese, nel momento della crisi e oltre la crisi. Solo così si eviteranno politiche di basso profilo o scorciatoie.

Il tavolo di presidenzaLA CONTRATTAZIONE SOCIALE E IL TERRITORIO
Ma non è solo con le imprese che noi vogliamo aprire confronti qualificati. Con il 2009 la Cgil vicentina ha decisamente investito sul terreno della contrattazione sociale con Enti Locali e Istituzioni, coinvolgendo in questo Cisl e Uil e arrivando a sottoscrivere una piattaforma unitaria da far vivere nel territorio.
L'obiettivo di diventare interloqutori qualificati con le Istituzioni su quanto qualifica il vivere nelle nostre città: in questi ultimi anni si sono moltiplicati i problemi legati alla casa, ai trasporti, alla qualità dell'aria e dell'acqua, alla fruizione di servizi essenziali, assistenziali e non.

In questo momento c'è il rischio concreto di una progressiva marginalizzazione del nostro territorio a favore di territori limitrofi (Verona da una parte e Padova-Mestre dall'altra) a maggior ‘appeal' infrastrutturale, ovvero di reti materiali e immateriali, efficienti governance pubbliche, buona occupazione. Non è un caso se mancano ancora progetto e finanziamento dell'Alta Velocità esattamente nel tratto che ci riguarda o, notizia di questi giorni, siano spariti dal bilancio dello stato i 100 milioni di euro di cofinanziamento al Sistema metropolitano ferroviario regionale (SMFR).

Il nostro territorio, come altri, sarà attraversato da un reticolo di infrastrutture viarie. Attenzione: come l'economia è ad uno snodo cruciale altrettanto lo è il nostro territorio, per lungo tempo sfruttato con poco criterio. Nel nuovo scenario di un'Unione Europea a 29, spinta sempre più verso l'Est, è indubbio che il Veneto e il Nord-est occupano un posto strategico sulla carta geopolitica e geografica e diventano ineludibili scelte di tipo macro che riguardano, tra l'altro il cosiddetto Corridoio 5. Ma le scelte prospettate vanno attentamente valutate per l'impatto che produrranno in territori già fortemente impermeabilizzati e antropizzati.
Ragionare di grandi opere avendo a mente prioritariamente la logica del risparmio è pericoloso. La politica del fare e del fare in fretta non può svincolarsi da attente analisi sugli impatti ambientali, né del confronto con le comunità attraversate.

I SERVIZI PUBBLICI LOCALI

Anche i servizi pubblici locali sono sottoposti alla sfida del mercato, il decreto Ronchi ha accelerato i tempi, puntando dritto alla privatizzazione. Noi crediamo ad un saldo controllo pubblico di questi servizi e ad un affidamento ‘in house' degli stessi: perché essi non siano in balia del solo mercato. AIM, come peraltro FTV, devono essere attente al servizio prestato alla comunità in quanto a tariffe, qualità, investimenti nelle strutture ed investimenti sociali, sensibilità alle fasce più deboli della popolazione, buona occupazione. Per questo Per questo continuiamo a credere nell'opportunità di una fusione Aim-Ftv.
Per le IPAB non diversamente. Il loro ruolo è cruciale per il benessere di una parte debole della popolazione peraltro in crescita. La stesura dei nuovi Piani di zona saranno un significativo impegno per tutti: stavolta non intendiamo essere meri spettatori di disegni altrui.


APPELLO ALLO SCIOPERO GENERALE DEL 12 MARZO: con la forza delle nostre idee andremo allo sciopero generale del 12 marzo contro i licenziamenti e per la difesa dell'apparato produttivo, per l'abbassamento del prelievo fiscale su lavoro dipendente e pensioni e per i diritti e la dignità dei migranti, convinti che la durezza della situazione politica, economica ed occupazionale del nostro paese lo richieda.

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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